Sulle orme di Klaus...ma non troppo...Sentiero del pescatore. 6-gennaio-2011

Data 06/01/2011 | Categoria: Escursionismo

Chi l’avrebbe mai detto che oltre vette innevate,pareti rocciose, picchi vertiginosi, ci fossero anche luoghi ameni e tranquilli lungo le anse dei fiumi,ma grazie al tam tam di LaFiocaVenMola si possono scoprire queste prelibatezze, come prelibati sono stati i dolci assaporati in una pasticceria alla periferia di Fossano dove abbiamo iniziato la gita. Quante cose buone,oltre fare colazione mangio con gli occhi tutte quelle paste messe li belle apposta per farsi acquistare,cedo alle lusinghe e mi faccio confezionare un bel vassoio da portare poi a casa,Carla chissà come rimarrà contenta,poi mi viene un dubbio atroce... oggi è il 6 gennaio,beh! non è mica colpa mia che è il giorno della befana...spero che non se prenda male.

A tenermi compagnia oltre a Jolie c’è il Gianfri è appena arrivato da fare una bella vacanza nel deserto assieme ai Thuarek,è entusiasta di quel popolo,mi dice che loro vivono con l’essenziale,un mantello per ripararsi la vento, dal sole e dal freddo, con se, hanno solo qualche utensile e della farina con cui fanno il pane facendolo cuocere nella sabbia, poi mi fa un’ esempio di come ci complichiamo la vita, noi popolo "civile"...Mi dice:prendi per esempio l’acqua per bere; prima si costruisce un presa presso una sorgente di montagna,poi con le tubature arriva in uno stabilimento a valle dove viene imbottigliata,quindi caricata sui tir e portata sui mercati della penisola. In seguito noi andiamo al supermercato carichiamo i colli in macchina ,li portiamo giù in cantina,poi bottiglia per bottiglia la riportiamo in casa per bere,quindi si dovrà ancora smaltire i contenitori di plastica, quando...basterebbe solo aprire il rubinetto! come siamo pazzi!

Come non si fa dargli torto...nel frattempo che lui, con la mente è ancora laggiù, arriviamo sotto il viadotto ferroviario,che opera grandiosa! tutta a mattoni,non come quelle orribili colate di cemento comptemponane che sono un pugno nell’occhio. Quest’opera edificata a metà dell’ottocento è in armonia con la natura. Alta sessanta metri, oltre alla ferrovia, più sotto c’è un bellissimo passaggio pedonale con una ardita scala chiocciola per arrivarci. Già solo l’attraversamento di quest’opera vale la giornata. Anche a Jolie li è piaciuta,specialmente la scala a chiocciola,lei pensava di salire nell’invernale del Vallanta,poi è rimasta un pò delusa che non ha trovato il rifugio...

Arriviamo sulla stradina superiore dove passiamo sopra la ferrovia,è ancora presto per pranzo,ritornare per la cascina Savella è un pò troppo corto,ma abbiamo altre due possibilità,proseguire per sant’Albano e arrivare all’Oasi della Madonnina ,oppure fermarci per vedere passare il treno. Il Gianfri rifiuta categoricamente la seconda ipotesi,perché la sua infanzia l’ha passata a vedere treni che partivano,arrivavano e sbuffavano, il suo nonno era capo stazione! Io di rincalzo li dico che mi era sempre piaciuto vedere i treni,e quando raramente ci salivo sopra, andavo sempre sull’ultima vettura,mi sembrava che il viaggio durasse più a lungo.... fantasia di bambino! Quindi continuiamo alla volta dell’oasi della Madonnina,ma non ci crederete! in Sant’Albano abbiamo sbagliato strada e ci siamo persi!, allora seguendo la statale verso Fossano siamo poi risaliti al bivio per la cascina Varella,che sarà il piatto forte della gita. Già ad un centinaio di metri ecco venirci incontro il primo cane,poi un secondo, poi altri ancora,tutti grossi e tutti cane lupo,in più qualche bastardino “gram ca sagna”che si intrufolava nel gruppo. Jolie sentendosi in minoranza tenta di saltarmi in braccio,ma ahimè,non posso ancora permettermi questi sforzi. Continuiamo con sovrana indifferenza in mezza a questa gran cagnara,svoltiamo l’angolo, pensando è fatta! No!!! dai casolare di dietro ci vengono incontro una decina di cani di ogni dimensioni e di tutti gli incroci possibili,una vera sfilata di meticci ci scortano fino al termine del loro territorio,poi il loro abbaiare si allontana mentre noi ci allontaniamo per i campi. Mai visto così tanta “cagnulera” ne ho contati almeno una ventina...

Beh! il più è fatto,ormai basta trovare il ponte che attraversa la Stura e voilà che siamo arrivati. Ma non sarà così,ci troviamo ad un bivio con una strada sterrata che và ad una cascina,e un’altra asfaltata che scende verso il fiume,prendiamo quest’ultima anche perché un po’ più in giù siamo confortati dalle tacche bianche e rosse, ma poi...più nulla,ci troviamo davanti ad un divieto di passaggio,lo evitiamo, ma arriviamo al fiume. Ci siamo di nuovo persi!non diciamolo a nessuno! mi dice il Gianfri. Trasgrediamo il divieto di passaggio,ma finito il tratturo,non possiamo che tirar fuori le nostre qualità di boschismo per salire una riva di sfasciumi e rovi, e...finalmente il ponte ci appare,che vita abbiamo fatto!è quasi l’una, siamo alle porte di Fossano la giornata è umida e fredda basterebbe salire in città e trovare una” piola”,ma siamo infangati fino agl’occhi,non si lascerebbero entrare, allora tiriamo diritto fino ai “bagni Pedro”dove troviamo una zona pic nic. Ci affrettiamo, abbiamo paura di non trovare più nessuna tavola libera,ma chissà come mai?! non c’è nessuno,che strano,ma forse strani siamo noi che ci mettiamo a banchettare in una fredda giornata di gennaio,però che bella giornata!

Ah! dimenticavo le “bignole” non le ho poi portate a Carla, mi sembrava cattivo gusto proprio oggi che è festa della befana,ma c’è le siamo pappate tutte noi,tranne Jolie,a lei i dolci fanno male....

Data:epifania 2011
località di partenza:bagni Pedro ,Fossano
dislivello si e no 100 mt.
difficoltà:se non ci si sbaglia nessuna, quanto riguarda i cani della Varella..è sufficiente non avere paura....

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