Magico vallone dei Duc...Rocca Jarea 29-agosto-2010

Data 30/08/2010 | Categoria: Alpinismo

C’è un luogo che è splendido d’estate e stupendo d’inverno,dove il tempo si è fermato,è un luogo magico dove a poco a poco la foresta cede il passo alle pietraie,ma lassù sulla morena da secoli resiste un’ albero sferzato dai venti,temprato dal sole e dal gelo,si erge maestoso fiero e possente,pare fare la guardia al vallone dei Duc. Chi passa da quelle parti non può fare a meno di sentire la presenza di qualcosa di grandioso,come se lo spirito della montagna aleggiasse tutto attorno, questa sensazione ci fa sentire veramente come siamo,cioè, piccoli uomini nell’immensità...

Noi oggi abbiamo voluto andare in questo luogo,partiamo dalla borgata Alboin,onde evitare la ressa di chi sale al lago Bagnour. Siamo in compagnia di tanti cani festosi,anche loro sentono la presenza di qualcosa di eccezionale.... Riesco perfino perdere il sentiero super segnato che sale al lago Bagnour,quando sono immerso in quest’ambiente,sento solo più le voci della foresta,e ne sono attratto come il canto delle sirene. Passiamo attraverso pini secolari,che ad osservarli bene, sembrano avere lunghe braccia che si protendono verso di noi, ed essere osservato da infiniti occhi,come nelle fiabe...

In qualche modo arriviamo al rifugio Bagnour,questo è veramente un bel luogo,un tempo al suo posto c’era una caserma militare,che ricordava tristi avvenimenti... Ma ora questo posto è allietato dall’uomo della strada,che si spinge fino quassù a vedere altri mondi che altrimenti avrebbe ignorato. Tuttavia qua finisce la “civiltà”Come ci fosse un cartello con il monito dantesco:”...che l’uom più oltre non si metta...”Più nessuno, o quasi, s’inoltra nel selvaggio e preistorico vallone dei Duc, quindi,voltati le spalle al mondo “civile”percorriamo un percorso a ritroso nel tempo... A poco a poco la foresta cede il passo a ciclopiche pietraie. Grandiose morene a balze indicano l’arretramento di antichi ghiacciai,e lassù nel punto più alto dell’ultima morena,eccolo che appare!Sembra porgere le braccia verso di noi,è il grande albero che da sempre fa da guardia alla valle. Ormai qui pare di essere in una magica dimensione,lui ha saputo che venivo a trovarlo, la notizia gliela portata il vento...Pare che per l’occasione abbia indossato il suo vestito migliore,la sua dura corteccia sembra più viva e sfavillante,lo vedo felice,è contento che ho portato su con me degl’amici che volevano conoscerlo. Ma a farlo ancora più felice è stato porgegli un pensiero di chi è rimasto... Io lo abbanbono al vento,il vento lo posa delicatamente, come il volo di una farfalla, tra le sue forti e vigorose braccia,e lo stringe con sé....Prima di congedarmi da lui facciamo ancora un brindisi,con quel vino che lui soleva chiamare:”il vino dei re ,e il re dei vini!”... Poi... affido una lacrima al vento....e su verso la Jarea!

Saliamo per quella ripida e faticosa pietraia che porta al passo del Ranco. Si! si chiama Ranco appunto perché “arranca”poi per facili roccette si va verso la vetta. Jolie lei sa già dove passare,e sarà l’unica che arriverà dalla croce. Io per essere sicuro che non mi raccontasse una storia,le ho dato la foto camera,gli ho insegnato a fare l’autoscatto,le dico di porre anche la firma sul libro di vetta,ma mi ero scordato che non sa ancora scrivere... Mentre noi,al grido”u culu la punta!” ci siamo fermati pochi metri sotto in un luogo accogliente e panoramico,proprio adatto a sala da pranzo,quindi come d’abitudine,un bel”salam a la grassa”una robusta insalatona con ogni ben di dio,formaggi vari,il tutto abbondantemente innaffiato,poi non poteva mancare il centerbe e ...una bella fumata. Risa e sorrisi hanno fatto da contorno a questo splendido panorama. Verso le due, anche una telefonata è venuta ad allietare la festa, è la mia "altra metà del cielo" che mi chiama dalla base, controlla se il suo satellite è sempre in orbita. Mi rivolge una sola domanda:” e...allora? ”io cercando di mascherare con la parlata sciolta di chi è andato oltre lo 0.05 di alcool le rispondo:” sono ancora in “vetta”arriverò tardi!” sento solo più fare; tut! tut! tut!


data:29-agosto-2010
luogo di partenza:borgata Aboin di Casteldelfinio
quota di partenza:1507 mt.
quota vetta:1758 mt.
dislivello:1251 mt.
difficoltà:F

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