CHEMIN E RICHEMIN DE L'ENERGIE

Data 28/08/2010 | Categoria: Alpinismo

Ci sono gite che per ognuno di noi rappresentano un sogno, un punto d'arrivo,un obiettivo irrinunciabile. Per me che da 15 anni frequento le alpi Occidentali con la mia MTB uno di questi era il CHEMIN DE L'ENERGIE dopo aver visto alcuni resoconti sul web(pochi a dire il vero ). Non so bene il perchè ma anche parlando con altri CP( ciclisti pirla che vanno con la bici , ma spesso sotto la bici)il discorso finva spesso con la domanda Hai mai fatto il Chemin?Forse è la bellezza dell' ambiente, forse quell'alea di impresa IRON, forse la favola del divieto alle MTB, forse la quasi irragiungibilità dall'Italia se non a costo di enormi sforzi fatto sta che l'idea di percorrere un sentiero a 2400mt di altezza lungo oltre 9 km quasi in piano in mezzo a dirupi e gole profondissime e vette aguzze mi aveva affascinato cercando da diversi anni di trovare il momento giusto per l'assalto.
Viste le previsioni meteo favorevoli decido di provare ma dopo aver fatto attente valutazioni sul percorso da fare anche considerato il mio stato di forma non stratosferico.Le vie per accedere al Chemin sono 6-7 o forse più ma tutte hanno notevoli ostacoli in termini di dislivello portage e km.
Scartata la partenza da Pianche via vallone dell'Ischiator in quanto 80 km 2400 mt di dislivello di sono troppi e poi bisogna scendere il canalino infame dell'Ischiator.
Seconda ipotesi via Vallone Piz, passo di Rabouns ma sono circa 1000 mt di portage a salire 400 mt a scendere e 70 km troppi con pietraie infinite prima del passo e del lago Rabouns
Terza ipotesi Prati del Vallone via colle Panieris colle del Morgon, del Ferro laghi di Vens Chemine e risalita dal colle della Lausa che però dalla Francia non è facile da individuare.
Terza ipotesi bis il colle di Vens ma la discesa lato Francia non sembra delle migliori.Inoltre al mattino forse è facile incontrare gaurdiaparco e quindi dietro front e niente Chemin
Quarta ipotesi Ferriere e poi colle del Ferro, Vens, Chemin e ritorno stessa via ma i saliscendi sembrano troppi
Quinta e sesta iopotesi scollinare in valle Tinee e risalire al Chemin da quella parte ma ci vogliono 3 ore di auto.
Decido di tentare l'ipotesi nr. 3
Ore 7,30 Prati del Vallone partenza e dopo 500 mt finsice la ciclabilità. Poco dopo bivio per colle Stau che avrei dovuto prendere per il colle Panieris, e invece il bel sentiero mi invita a scegliere la direzione per il colle della Lausa.Si sale bene al fresco e all'ombra spingendo fino al bivacco Lausa perfettamente incastrato sotto le rocce del monte Vallonetto. Dopodichè portage fino al piano soprastante a quota 2500 al bivio per colle di Vens.Decido di proseguire verso il colle della Lausa. Il pendio è ripido e detritico con la traccia che quasi scompare. A circa 120 mt di dislivello dal colle
un tratto mobile mi induce a posare la bici e salire a piedi anche perchè non è sicuro che si possa scendere sul lato francese
Vado a vedere. Al colle si vede bene vicina la Testa dell'Ubac che io non ho mai salito. Scendo 60-70 mt di dislivello e seguendo gli ometti radi in 30 minuti arrivo in vetta. Qualche foto e ritorno al colle della Lausa. Mi affaccio sui laghi del Tenibres e vedo che la discesa è fattibile anche perche laggiu a quota 2300 circa vedo il miraggio Chemin.
Ridiscendo i 120 mt a prendere la bici incontrando 2 trek di Saluzzo . Risalgo e mi incammino in discesa nella pietraia sottostante. Tra salita all'Ubac e saliscendi per la bici ho perso 1h 30 e circa 350 di dislivello che pagherò dopo.
In breve arrivo al lac Tenibres bellissimo sotto le bastionate rocciose di Vens, ma lungo da contornare a saliscendi. Trovo una minitraccia di sentiero che scende al lago Varicles e finalmente dopo 1h 15 arrivo al Chemin. Il percorso è magnifico ma sono più o meno a metà dello stesso. Che fare? Fa caldo e la fatica si fa sentire, in 4 h ho pedalato per 5 min.Decido di risalire il Chemin, che pende leggermente in salita verso il lago di Rabouns e con percorso ardito e spettacolare raggiungo in 30 min i baraccamenti sotto il rifugio Rabouns. Risalita breve al rifugio per un the caldo( come dice Caressa)e via che il tempo manca alla fine.Il Chemin è bellissimo, mai pericoloso, ma in diversi punti bisogna fare attenzione ai profondissimi dirupi,( vietato sbagliare) pedalabile al 99%.Ci sono 5 gallerie ma si fanno anche senza luci. Pochi trek sul percorso. Alle 2,00 circa arrivo alla fine dove il bel sentiero si interrompe in un valloncello stretto ricoperto di pietraie sotto la punta Chausette. Una minitraccia ricca però di ometti serpeggia nel vallone e ne risale il lato dx orografico in direzione della cresta Barbarottes.Risalita micidiale con un caldo pazzesco e scollinando si intravedono i laghi di Vens. Ci siamo!!!. Discesa 500 mt in bici sul magnifico lago di Barbarottes, e con portage si scende fino a quota 2300 sul terzo lago di Vens. Il rinfresco nel lago e l'ambiente stupendo aiutano a dimenticare la fatica che però riappare subito a monte del rifugio di Vens con tutti gli sforzi accumulati. Piano piano si risale fino a quota 2530 dove è posizionata la meraviglia della natura l'Arc de Tortisse iperfotografato da tutti i passanti. Ancora 300 mt e collet di Tortisse. Bivio per il colle del Ferro che si raggiunge con fantastico sentiero pianeggiante in ambiente grandioso. A quel punto indicazioni per il colle di Panieris non ne vedo, l'ora è tarda e prendo il certo per l'incerto e scendo verso Ferriere. A quota 2050 c'è un bivio con una breve risalita per Ferrere, ma previa conferma con due locals scendo fino al torrente al ponticello dei Becchi Rossi e seguo il Rio di nuovo con claibilita 20% fino ad innestarsi nella bella sterrata che arriva a Villaggio Primavera. Asfalto Barricate Pontebernardo e dura rislita ai Prati del Vallone.
Che dire Magnifico. Fantastico però non bisogna farsi distrarre dalle bellezze del luogo ( vedi cima Ubac) e saliscendi vari altrimenti a fine giornata il conto è salato.
Tempo 10 ore 30 min
Dislivello totale 2400 mt
Portage in salita 1600 mt
Portage in discesa 1000 MT
Ciclabilità circa 50%
Km 40

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