Una botta d'inverno al centro dell'estate al colle del Lys..25-26-luglio-2010

Data 27/07/2010 | Categoria: Alpinismo

Certo, i miei amici questa volta mi hanno dovuto prima ubriacare e poi legare per farmi salire su una cabinovia”la gabbia di crin” come la chiamava un mio caro amico...ma veniamo dall’inizio:L’idea era di andare a fare una bella cavalcata attraverso alcuni quattromila del monte Rosa. La meteo dava giornata splendida per domenica (così e stata)e al lunedì si sarebbe guastata,ma solo nel pomeriggio . Si può fare! e si parte per la vallèe.
Con me c’è Vanni e Cinzia,per l’occasione tutti e due hanno i ramponi nuovi,mentre io sfoggio i miei vecchi arrugginiti monouso(rocce ghiaccio e ghiaioni..) Mi sento un po’ fuori dal tempo,cosa che ne avrò conferma quando andiamo a prendere il biglietto;Vanni dice a chi vende i biglietti:siamo in tre,e lei risponde: trenta euro! Benissimo ! come sono onesti!e tiro fuori dieci euro per dare a Vanni che penso che paghi per tutti. Ma...non era così! erano trenta euro ciascuno! e l’euro và....
Bhe! che importa “ca custa l’on ca custa ,’nduma ‘n val d’Austa!”Dobbiamo far passare due ore in attesa che aprano gli impianti,allora noi facciamo una bella pausa di mezzogiorno,ci “slambaniamo” in un prato e stiriamo ben due bottiglie,per innaffiare tutte le cose buone locali che abbiamo acquistato in un negozio poc’anzi. Siamo proprio sotto al monte Rosa che ci osserva,non c’è un nuvola pare di toccare i ghiacciai con le dita,speriamo che domani sia anche così...
Ma arriva il momento a me più duro da accettare, devo bere quel calice amaro,cioè salire sulla “gabbia di crin” Si entra come al supermercato si passa attraverso delle cose che girano,Vanni mi dice che ti “leggono” anche il biglietto,infatti non c’è nessun bigliettaio.
Arriva la cabina, rallenta, fa l’inversione a U, bisogna salirci su al volo,perché questa non si ferma! Che momento traumatico ,ma non per me ma per la cabina,perché non ho preso bene le misure e per poco non le porto via la portiera con la piccozza che passava fuori dallo zaino. Ma negl’altri due tronconi mi sono impratichito e sono stato più attento...Però vorrei fare un’osservazione per il tratto a piedi che dal secondo troncone si va al terzo;Ho visto un cartello che la direzione si scusava per il disagio,Certo!fare un centinaio di metri con qualche metro di dislivello per chi vuole andare sul Rosa è un disagio terribile,se ci fosse un “tapis roulant...
Finalmente arriviamo a mettere i piedi sul ghiacciaio Indren,povero ghiacciaio, in che stato si è ridotto! una volta c’erano degli skilift e per andare su alla Gninfetti non si toccava una pietra non c’erano corde fisse,si sarà abbassato almeno di una ventina di metri in pochi anni, sigh! Arriviamo al Mantova verso sera,un bel posto,panoramico sia sulla pianura che sulle imponenti serraccate che scendono dai Lyskamm. Sulla grande terrazza che pare una piazza una moltitudine di alpinisti passeggia con il cellulare all’orecchio,pare essere sotto i portici. Ma questo luogo è anche frequentato da un particolare tipo di passerotto locale che da generazioni quassù ha trovato la sua dimora, abituato a trovare cibo in grande quantità si è ingrassato e ha perso l’uso delle ali,non vola ,saltella solo più da una beccata all’altra e si ingrassa sempre di più... E’ contro natura vedere uccelli grassi,un po’ come vedere dei maiali magri,c’è qualcosa che non và...
Arriva l’ora di cena,che caos,bisogna fare un percorso ad ostacoli per trovare il nostro posto assegnato,e ci danno da mangiare come al ristorante, come sono lontani i tempi,in cui ci si portava tutto sulle spalle e al massimo si ordinava una minestra,ora c‘è di tutto e di più, se non prendi la mezza pensione non trovi il posto... e l’euro và...
Ma dormire per me è stata una cosa terrificate,tutti allineati in posizione supina, e se uno doveva girare bisognava dire: pronti!? via! e tutti si girano talmente i posti sono ristretti. E guai scendere per fare pipì al minimo rumore senti solo dei ssss!!! e imprecazione in tutte le lingue. Poi che caldo! sembrava una stalla maleodorante di fiati malsani, di teste e piedi sporchi. A questo punto non c’è l’ho più fatta! sono sceso ho spalancato la finestra tra le imprecazioni di qualcuno ma per la gioia di Cinzia,anche lei era al limite della sopportazione...
Per fortuna la sveglia è alle quattro,e per me finisce un’ incubo, corro fuori a scaricare la vescica,per andare ai bagni,c’e un’inteminabile coda e... ritorno alla natura... ma che natura capricciosa ,nevica! entro nel salone dove tutti si stanno imbragando,e dico loro la lieta novella,scende il gelo! Poi piano si sente mugugnare ,poi imprecare per “l’impresa” che non si farà...
Ma io malato di speranza dico sempre che sopra le nuvole splende sempre il sole,ma questa volta il sole splendeva,ma molto,ma molto in alto. Partiamo nella nebbia,intravediamo per un’attimo le luci della Gninfetti che sembra un’astronave sospesa nel vuoto,e la sola cosa che abbiamo visto durante la salita tranne due tende sotto il colle del Lys. Nebbia sempre più fitta,salendo per accattivarmi i numi recito,tra lo stupore di chi sale ansimando quelle terzine del XXX° del Purgatorio che fanno così:(Io vidi già nel cominciar del giorno/la parte oriental tutta rosata/e l’altro ciel di un bel sereno adorno/e la faccia del sol nascere ombrata....)ma nemmeno scomodare il sommo poeta non ha servito a nulla! Nevica sempre più forte e tira vento,questo è il mio abitat ma arrivati al colle dopo un consulto se continuare o meno decidiamo di ritornare, i miei amici sono irriconoscibili dalla tormenta,la povera Cinzia che è alla sua prima esperienza con questo tempo le manca la parola nel senso che è tutta gelata da non riuscir parlare!
Battiamo in ritirata prima che la neve copra le tracce,sono tornati tutti indietro,più sotto appare un pò di blu, poi anche qualche punta, io e Vanni diciamo:si potrebbe salire almeno la Vincent,no! no! tira troppo vento,mentre si rasserena... sigh! Ci consoliamo come nella favola della volpe e l’uva di Esopo che non riuscendo arrivare ad afferrarla diceva,tanto non è ancora matura!
Arriviamo all’auto,che è mezzogiorno,troviamo un ristorante dove offro qualcosa ai miei amici per festeggiare “san Giacu”il Rosa ci appare in tutto il suo splendore neanche più un nuvola, pare che ci sogghigni alle spalle, GRRRRRR....Quando abbiamo ordinato, la giovane cameriera ci dice: ma perché oggi non siete andati alla cappella di sant’Anna proprio li sopra,offrono mangiare gratis per tutto il giorno! GRRRRRRR! doppio GRRRRRRRR!!!! Oggi no c’è né andata una per diritto!...e l’euro và!..... “Ma ca custa l’on ca custa suma ‘ndait ‘ n val d’Austa!


data:25-26-luglio-2010
località di partenza:la nuova cabinovia sopra Gressoney
quota di partenza(a piedi)3153 mt.
quota colle del Lys:4248 mt
dislivello: 900 mt. c.
difficoltà: F.

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