Dent Parrachée in giornata e in solitaria

Data 26/07/2010 | Categoria: Alpinismo

Tutte le volte che transitavo dal Moncenisio la Dent Parrachée attraeva il mio sguardo e dentro di me non vedevo l'ora di 'visitarla'....ma alla fine ogni anno si diceva 'meglio andare con gli assi,,,però bisogna fare il Frejus...però occorrono due giorni...però io l'ho già salita...però...però...'.
E così la Dent Parrachée rimaneva sempre lì!

Oggi i soci latitano e allora mi sono detto: perchè non andare proprio lì o almeno provarci...
E cosi alle 5:15 sono già al parcheggio di Plan d'Amont (per una volta che si dormiva bene al fresco ...) mi carico un pò di ferraglia (non si sa mai) e inizio la scarpinata.
Salgo velocemente, passo dai rifugi de la Fournache e della Dent Parrachée....sbaglio anche strada (dal rifugio seguire gli ometti e non il sentiero per il Col Labby)...e arrivo nella grande conca della Fournache.
In giro nessuno...anche se probabilmente gli alpinisti partiti dai rifugi saranno già in alto...
La temperatura è fresca...anzi fredda, molto fredda (3/4 gradi ) e le pietre sono completamente ricoperte di galaverna...insidiosissime,,,
Qui il percorso è prevalentemente su pietraia e solo i molti ometti indicano la via migliore.
Passo il Grand Chatelard e arrivo sotto la Fournache....in alto imponenti guglie rocciose ma in basso solo immense distese di detriti con gli ultimi nevai...un pò desolante ...sicuramente è meglio a inizio stagione.
Valuto il da farsi Pas del la Loza è inagibile (trappa poca neve) mentre sul canalone della normale la neve arriva fino ad un centinaio di metri dal passo, poi pericolosi detriti...ma non c'è alternativa.
In alto, già in cresta, inizio a vedere qualche persona...bene...almeno non sono solo.
Picca e ramponi e inizio la risalita...si sale alla grande la neve è durissima e permette una progressione sicura e veloce...seguo il ramo di sx più ripido (40 max) ma che termina più in alto. Poi terreno assai ripido di detriti (per fortuna bloccati dal freddo) e sono al Col del la Dent Parrachée.
Ora da relazione dovrebbe iniziare la cresta rocciosa...ma più che rocciosa direi 'marcia'! La salita non è tecnicamente difficile (qualche passo di II) ma molto delicata per la pessima qualità della roccia sopratutto in presenza di altre cordate. Il percorso è abbastanza logico e un pò per cresta un pò su cenge laterali raggiungo il primo gruppo...sono 3 cordate di francesi (probabilmente una gita sociale). Li sorpasso e proseguo facendo attenzione a non smuovere pietre...poi passo un'altra cordata e arrivo alla Pointe de la Fournache da dove il panorama inizia ad essere notevole. Qui incrocio ancora due francesi già di ritorno (che sorpasserò al ritorno...orgoglio italico )...e davanti a me il famoso ferro di cavallo che sorregge la vetta. Anche qui purtroppo niente creste nevose affilate, ma solo nevaietti a ancora tanti detriti.
Ultimo passo di arrampicata e sono in vetta! 3 ore e 40 minuti dalla macchina.
Panorama grandioso dal Viso al Bianco al Rosa al ...nano...nano? Ebbene si in vetta oltre un omettone, alle bandiere tibetane, ad una targa...anche un nanetto da giardino e relativa lumaca.
Un pò di riposo, uno spuntino e giù lungo la medesima via...purtroppo la boucle dal Pas de la Loza sarebbe troppo pericolosa.
La discesa è sicuramente più delicata della salita e nei tratti a nord bisogna stare attenti anche al verglas . Ma pian piano ripasso le cordate e ritorno al colle.
Il tratto detritico si è 'sciolto' ed è ancora più mefitico...poi finalmente la neve ancora dura il giusto. Il punto non è bello, dalle pareti laterali le scariche di pietre sono frequenti...prendo il ramo di dx meno ripido e velocemente mi tolgo da quel postaccio. Quando ormai sono al sicuro sulla pietraia sottostante in cresta arrivano le prime cordate che, sicuramente senza farlo apposta, scaricano di tutto ...blocchi come lavatrici che spazzano il canale appena sceso!
Il resto della discesa è una lunga marcia a ritroso prima su pietraia e poi su comodi e affollati sentieri.
Che dire: la Dent Parrachée è sicuramente più bella da vedere che da salire...probabilmente in veste invernale è decisamente più bella e sicura...in ogni caso vissuta così, in solitaria e in giornata, è stato un bel viaggio.




Data: 25 Luglio 2010
Quota max: 3697 m
Partenza da: Plan d'Amont (Aussois)
Quota partenza: 2060 m
Dislivello: 1700 m
Zona: Vanoise
Difficoltà: PD

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