Dente del Gigante 10-11/07/2010

Data 15/07/2010 | Categoria: Alpinismo

Ormai la 'Nord' fotografata da Enrico non si può più fare,il gran caldo avrà reso tutto troppo rischioso e pericoloso.
Mio malgrado, l'intenzione di scalata era diventata di dominio pubblico ,SORRY, ma la 'bolla africana' oltre che portare lo zero termico a 4500 metri mi ha ossessionato per una decina di giorni.
Trovato il compagno di scalata abbiamo seguito giornalmente i bollettini meteo;un giorno erano previsti piovaschi al mattino,il giorno dopo alla sera,così per una settimana.
Lo zaino pronto in macchina,contatto telefonico ogni giorno e poi la rinuncia definitiva.
Bhe,mi è rimasta una bellissima fotografia sul desktop e spero che il Web Master non mi chieda i diritti d'autore.
Ma cosa centra tutto ciò con lo scorso week end?

Il comun denominatore;l'assillo,la paura,il terrore di un temporale in alta quota!

E dopo aver visto le facce di parecchie persone rimaste 'pinzate' dalla tempesta di ghiaccio sabato scorso nel gruppo del Bianco sono sempre più convinto che è meglio rinunciare ad una gita piuttosto che ….

Sabato mattina alle otto la prima funivia ci scarica a Punta Helbronner e dopo pochi minuti siamo già in marcia sul ghiacciaio in direzione del 'Dente del Gigante'.
Ci siamo organizzati questa gita in attesa della domenica dove il programma del 'gruppo alpinistico' del Cai di Chieri prevede la scalata della 'Via Gervasutti' al Petit Capucin.
Dopo aver risalito la 'gengiva' su sfasciumi e canalini innevati arriviamo alla 'salle à manger' dove lasciamo picche e ramponi,prepariamo uno zaino per cordata e iniziamo la nostra arrampicata.
La via normale del dente non è una salita da sottovalutare,anche se addomesticata dai canaponi rimane pur sempre una via d'alta montagna.
La scommessa odierna è di NON toccare i canaponi,pena il pagare una birra,ma quando ci siamo trovati sulla famosa placca 'Burgener' ci siamo detti;'iniziamo a preparare i soldi,qui c'è da mungere un bel po''.
L'unico che ha fatto tutta la via senza l'ausilio dei canaponi è stato Mario,il mio compagno di cordata odierno,tutti gli altri in un paio d'occasioni ci siamo aiutati 'tirando' la santa canapa.

Mario;una garanzia!!!!!

Ma a metà salita ci siamo trovati il tappo della strana cordata Slovacca la quale non riusciva ad uscire dall'ultimo tiro.
Perché strana?
Un primo che assicurava due secondi e uno di questi assicurava un quarto componente.
Un modo un po' anomalo per scalare.
Poi dopo un po' di tentennamenti riescono ad uscire e noi possiamo distendere le nostre cordate senza più fare le code come al supermercato.
Nel frattempo dietro di noi sono arrivate altre dieci persone che hanno dato vita ad uno spettacolo poco piacevole da vedersi; senza tatto hanno fatto cadere dal pianoro della 'salle à manger' dei pietroni nel baratro,poi hanno iniziato a litigare e quando hanno iniziato a salire si superavano di continuo l'un l'altro.
I ragazzi inglesi che avevano iniziato a salire subito dopo di noi ad un certo punto li abbiamo visti relegati giù in fondo,dietro ad almeno sette o otto cordate.
Quando sono arrivato in vetta Davide aveva già attrezzato la prima doppia sul versante sud e dopo le dovute raccomandazioni sulle autoassicurazioni ci ha spronati a scendere in fretta,senza perdere tanto tempo,perché il temporale previsto per il pomeriggio era lì; infatti grossi banchi di nuvole nerastre si stavano ammassando.
Arrivati agli zaini ci siamo nuovamente ramponati e abbiamo iniziato la discesa della gengiva.
Una corsa contro il tempo,nel giro di una ventina di minuti siamo passati da una giornata solare al pericolo di un bel temporale,si previsto,ma però nel tardo pomeriggio.
Arrivati sul ghiacciaio ha iniziato a tuonare,tuoni sempre più vicini,e noi sempre più veloci verso il rifugio Torino.
Alle 16,05 siamo al coperto del rifugio,alle 16,10 si scatena il finimondo.
Pioggia a catinelle che si trasforma ben presto in grandine,grandine che senz'altro darà dei problemi per chi non è al riparo.
Subito il nostro pensiero và a tutti quelli che sono ancora fuori,in pericolo,in particolar modo a quelli che forse sono ancora su quel gran parafulmini chiamato 'Dente del Gigante'.
Quando alle 17 smette di piovere un elicottero inizia a volteggiare nei paraggi del dente,forse messo in allarme dal gestore e dopo parecchi giri si allontana definitivamente.
Un sospiro di sollievo,non dovrebbe essere successo nulla di spiacevole.
Alle 19 arrivano i ragazzi inglesi,primi di parecchie cordate strapazzate dalla furia della tempesta.
Bagnati,stravolti dalla stanchezza ma quello che mi ha colpito di più sono stati gli occhi; terrorizzati.
Non sto esagerando,ma nello sguardo di questi giovani era racchiuso lo sgomento,la paura,il terrore.
In serata il gestore espone le previsioni meteo aggiornate per la domenica le quali non sono molto confortati; 'POSSIBILI temporali per le 12 ecc,ecc.'
Andiamo in branda con un po' di sconforto,vedremo cosa fare.
Ottimisti,domenica mattina lasciamo il rifugio poco dopo le 5 e ci mettiamo in marcia verso i satelliti.
Che meraviglia,una bellissima alba ma la temperatura è veramente alta,troppo caldo.
Quando arriviamo al bacino del Capucin facciamo il punto della situazione;siamo in otto divisi in tre cordate,arrampicata di 5° con zaino appesantito dagli scarponi,picca e ramponi.
Risultato;lentezza.
Con bel tempo non ci sarebbe nessun problema, abbiamo tutti quanti le capacità per poter portare a termine la scalata e avremmo tutto il tempo a disposizione per fare la salita e scendere per prendere una delle ultime corse verso Courmayeur.
Ma quel 'POSSIBILI temporali' cosa vuol dire?
Arriverà?
Inoltre il gestore ci ha fatto notare che in rifugio non c'era nessuna guida,segno evidente che il tempo non è stabile e hanno scelto altre mete.
Bho,sarà così?
Parla e riparla,il tarlo dell'insicurezza ha iniziato a farsi strada,minando la nostra determinazione e quelle nuvole che iniziano ad arrivare….da OVEST.
E quando le nuvole arrivano da Ovest sul Bianco arriva il brutto tempo.
Aria fresca da Ovest che si scontra con l'aria calda che arriva da Sud e si ricomincia con un gran casino;meglio lasciar perdere.
Ritorniamo sui nostri passi,lentamente,indicandoci a vicenda i vari settori del Bianco,i suoi satelliti,le grandi vie alpinistiche.
Che meraviglia.
Ci fermiamo sotto la cresta della via normale dell'Aiguille d'Entreves a fare un po' di esercitazioni,prima sulla neve e poi sulle roccette ed infine scendiamo a valle dove alle 12 mettiamo le gambe sotto al tavolo in piola, naturalmente sotto ad un sole cocente.
POSSIBILI temporali: porca putt… !!!
Demotivati ?
Eccesso di zelo?
Eccesso di sicurezza?
In ogni caso ci siamo tolti il 'dente',il 50% del nostro programma.
Ma la cosa che mi rimarrà più impressa sarà lo sguardo dei ragazzi rientrati salvi al rifugio dopo il temporale.
La montagna è bella ma alcune volte fa paura,anzi,terrorizza.


Data: 10-11/07/2010
Quota max: 4013
Partenza da: Courmayeur-Punta Helbronner-Rifugio Torino
Quota partenza: 3375
Dislivello: 638
Zona: Monte Bianco
Difficoltà: AD e se non si toccano i canaponi D

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