Un gruppo di amici, parecchie birre, neve e roccia: paradiso? No week end al Pagarì...

Data 14/07/2010 | Categoria: Alpinismo

E' passato un anno esatto da quando siamo stati per la prima volta al Rifugio Pagarì...
Quante volte, in tutto questo tempo, con Enrica abbiamo sognato di poter essere lassù a sorseggiare una birra avvolti dal silenzio, in questo piccolo angolo di paradiso...
Sarà stata la compagnia ed i due giorni passati meravigliosamente, sarà stata la conquista della Maledia, questa fantastica cima che da lontano pare davvero inaccessibile, sarà stata la proverbiale ospitalità del mitico Aladar, ma per tutto un anno ho sognato di poterci tornare..
..
Riesco a coinvolgere un buon gruppo di amici ed ognuno con le proprie motivazioni, sabato mattina ci diamo appuntamento al parcheggio di San Giacomo d'Entracque...
Le temperature previste per il week end sono l'ulteriore stimolo a spingerci verso l'alto, la speranza di trovare un po' di refrigerio è davvero tanta..
Chiecchierando, scherzando e ridendo, il lungo sentiero che porta sino al rifugio pare davvero troppo breve...oddio, il peso dello zaino, il caldo e la stanchezza si fanno sentire, ma non avendo particolare fretta possiamo prenderci tutto il tempo che vogliamo e così tra una pausa e l'altra in quattro ore siamo al rifugio...
Enrica è entusiasta (ed io con lei), temeva di patire la salita ed invece, anche grazie a Serena, sono le prime ad arrivare...

Il sorriso solare di Aladar ci accoglie, ed anche chi di noi non lo ha mai conosciuto, si sente subito a casa...neanche il tempo di toglierci di dosso gli zaini che siamo già tutti con un boccale di Pagarina in mano...
Quale delizia...sarà l'ambiente, sarà la fatica di arrivare sin lassù, sarà il caldo (ma non doveva fare più fresco in quota??), sarà l'idea del gustare in se una birra prodotta direttamente in loco, ma tant'è che in un attimo siamo già al bis..
Dopo esserci rifocillati per benino optiamo per fare un giretto nei dintorni..l'idea iniziale è quella di salire sulla vicina cima Pagarì e da qui proseguire per cresta in direzione del Peirabroc...
Calziamo i ramponi (la neve infatti è continua dal rifugio in su) e risaliamo il pendio subito a fianco del rifugio, evitando di risalire in direzione del passo di Pagarì...
Non c'è alcun tipo di difficoltà e la vista dell'imponente parete nord-est della Maledia e del canalino omonimo ci accompagna...in breve giuingiamo in cima, dove però abbiamo la spiacevole sorpresa di essere avvolti dalle nuvole che veloci risalgono dal versante francese...il vicino Clapier gioca a nascondino con noi e solo in alcuni istanti riusciamo a vederne la cima...c'è ancora parecchia neve sul versante di salita, occorrerebbero sicuramente i ramponi...
Anche il Peirabroc non vuole concedersi troppo a noi e solo raramente appare la sua cresta affilata...decidiamo di non perdere tempo e di provare ad avventurarci ugualmente, ma le fitte nuvole ci fanno desistere...nessuno di noi l'ha mai fatta e l'idea di trovarsi avvolti dalla nebbia senza sapere dove andare non è il massimo.
Rientriamo quindi al rifugio dove attendiamo l'arrivo del resto della combriccola e proseguiamo nell'attività di degustazione della Pagarina...
Il relax è totale, si chiacchiera del più e del meno, si scherza, si fa un po' di ripasso sulle manovre di corda e si attende con ansia l'ora della cena...
L'attesa viene ripagata con un pasto degno di un re, è proverbiale la mancanza di carne nei menù del Pagarì, ma, detta da un carnivoro doc come il sottoscritto, non se ne sente assolutamente la mancanza!!!!
...l'atmosfera che si respira in un rifugio, la sera, con amici è davvero unica...hai la possibilità di staccare realmente la spina da tutto quanto hai lasciato a valle...
Sono sempre rimasto affascinato dall'immagine di un rifugio, avvolto dal silezio e dalla notte, dalle cui luci interne giunge la vita che sta pulsando al suo interno...fuori solo acqua che scorre in lontananza, qualche fischio di marmotta o al massimo qualche pietra che rotola...dentro risate...spensieratezza...allegria...
Poi passa un po' di tempo, le risate diminuiscono e per alcuni istanti anche l'interno del rifugio piomba nel silenzio della notte...
...per alcuni istanti!!!...
Poi inizia il concerto di chi allegramente pare fare scorta di legna per l'inverno...

Sono le 5 quando suona la sveglia...ci alziamo tutti...

10 di noi per salire la Maledia, ma tutti per gustarsi il sorgere del sole su questa nuova giornata...
Ho ancora vivo dentro il riscordo dello spettacolo che la natura ci ha offerto un anno fa...vedere colorarsi la parete della Maledia con le luci dell'alba è stato forse uno degli spettacoli più belli al quale ho mai assistito...
Purtroppo quest'anno non siamo fortunati come il precedente, ma vedere il nuovo giorno nascere e sentirne il calore è comunque una cosa che lascia il segno dentro...
Dopo un ottima colazione siamo pronti a partire...ci dividiamo in tre cordate e proseguiamo verso la nostra meta: canale della Maledia e cima omonima...
La neve è continua da dietro il rifugio, solo in un punto, già sul conoide, dobbiamo fare qualche scintilla su roccia, ma niente di che...
Purtroppo il caldo di questi giorni si fa sentire e, pur essendo presto, la neve sta iniziando a mollare un pochino e si muore di caldo...
Comunque risaliamo velocementente il conoide e ci portiamo in prossimità del canale vero e proprio, qui la pendenza aumenta deciamente (siamo intorno ai 45°), ma per nostra fortuna una parte del canale è ancora in ombra e la neve dura ci permette una salita sicura e piuttosto rapida.
Solo l'ultimo tratto, dove la pendenza è decisamente minore, è privo di neve...risaliamo quindi su pietre instabili e giungiamo così al colletto...
Ad attenderci una gradita soprpresa...il laghetto della Maledia è già in formazione...l'anno scorso l'innevamento era tale, che ci fosse ancora solo ed esclusivamente neve...oggi invece è spettacolare il blu intenso delle acque..
Qualche foto all'Argentera e al Gelas vicini, poi ci dirigiamo verso la meravigliosa pala della nostra destinazione...
Vista da qui è davvero particolare e la neve alla base del canale di salita le conferisce un' aspetto affascinante...i possibili canali di salita sono 3, il primo, quello più verso il profilo di cresta di sinistra è forse il più facile, ma sicuramente il peggiore per il fondo...si deve salire infatti, già da subito, su pietre più instabili...quello sul profilo di destra è quello più tecnico, con qualche passaggio più complicato...optiamo quindi per la giusta via di mezzo , un canale con qualche passaggio di facile arrampica su roccia (II+ max) decisamente migliore...
Uno per volta, stando vicini per non tirarci addosso troppe pietre, arriviamo in vista della croce di vetta, che viene giustamente conquistata per prima da Serena, unica donna del gruppo...
Come sempre il panorama è davvero mozzafiato...lontano le liguri sono avvolte da grandi nuvole di calore che dalla pianura salgono veloci verso il cielo...Argentera e Gelas risplendono alla luce del primo sole del mattino, lontano il Viso lotta per spuntare dalla foschia...
Un piccolo spuntino, mille foto di rito e l' immancabile lascito al libro di vetta fanno da contorno alla gioia di esserci...siamo tutti soddisfatti...solo io ed Andrea avevamo avuto la fortuna di esserci già stati...per tutti gli altri è una prima assoluta..
E chi scenderebbe più?
Fortunatamente prevale il buonsenso, ed avendo ancora un pochino di strada da percorrere sino ad arrivare al rifugio, ci avviamo sulla via del ritorno...
Ripercorriamo la strada sino al lagheto della Maledia e qui ci dirigiamo verso il passo omonimo...il lungo traverso sopra il Lac Long (ancora ghiacciato!) risulta più complicato del previsto, è poca le neve ancora presente ed i numerosi detriti ostacolano e non poco la traversata..quando giungiamo al successivo Pas du Lac Long, sappiamo che oramai è fatta, siamo in vista del sentiero che dal Refuge Nizza conduce al passo di Pagarì e da qui alla nostra meta...
Purtroppo quando giungiamo, i primi tuoni in lontanaza ci inducono alla fretta...siamo già quasi completamente avvolti dalle nuvole e l'idea del lungo rientro ci impone una veloce ritirata...
Non prima però di una piccola scorta di Pagarina per le calde serate a casa...


Un saluto va quindi agli amici che hanno reso speciale questo week end:
Andrea, Daniele, Fabrizio, Giacomo, Omar e Sara, Serena e Stefano, Simone, Romano.
Una menzione particolare la voglio fare come sempre alle donne presenti...
A mia moglie, perchè riesce ad infodermi assoluta tranquillità e mi rende felice per la possibilità che ho di condividere con lei la mia gioa dello stare tra i monti...:
A Sara, che grazie (la ritengo una grossa furtuna ) alla sua piccola Annagiulia, pur essendo parecchio che non faceva una lunga camminata in montagna se l'è cavata egregiamente..
Ed a Serena alla sua prima in un canale, che ha sempre vissuto col sorriso sulle labbra l'intera salita...

E poi come non ringraziare Aladar che ci ha fatto sentire davvero come a casa...
Un angolo di paradiso con un custode d'eccezione...


e buone gite a tutti...

Data: 10-11 luglio
Quota max: 3061
Partenza da: San Giacomo Entracque
Quota partenza: 1210
Dislivello: 1851
Zona: Alpi Marittime
Difficoltà: PD+

Album Foto


Notizia proveniente da ..:: LaFiocaVenMola ::..
http://www.lafiocavenmola.it

L'URL della notizia è:
http://www.lafiocavenmola.it/modules/news/article.php?storyid=3783