"sbacciassando"alle cascate di Stroppia...11-luglio-2010

Data 12/07/2010 | Categoria: Escursionismo

Per sfuggire al caldo non basta andare in montagna,perché anche in quota ci sono delle temperature molto alte che fanno sciogliere il cervello! Oggi con me c’è Vanni ed alcune sue amiche,la scelta di un itinerario relativamente al fresco è impresa assai ardua. Metto in funzione i miei neuroni che sono salvati dalla canicola,e... voilà! essi mi trovano una gita che mette d’accordo tutti,la cascata di Stroppia,che in questo periodo con tutta quell’acqua che scende è al massimo del suo splendore. Essa è breve,diretta e al fresco,perché in alcuni tratti il vento porta i suoi vapori d’acqua a rinfrescare coloro che salgono,su questo ripido e ardito sentiero...
Mamma mia che caldo! quando arriviamo al ponte Soubeyran, guardo il alto e vedo un coda interminabile di escursionisti che hanno avuto la nostra stessa idea,cioè andare a fare la doccia dalla cascata...
Salendo per evitare un pò di folla,tiriamo su per il vecchio sentiero tra le roccette,ormai in disuso da quando hanno facilitato il percorso con un nuovo sentiero che fa un giro più largo. Dopo il tratto più “tecnico” arriviamo nella parte finale del percorso,che è stato letteralmente strappato dalla roccia dai i nostri bravi alpini. Quante fatiche li hanno fatto fare questi eventi bellici! Ma prendiamo il lato positivo,grazie al loro lavoro noi abbiamo questi itinerari arditi da goderci che altrimenti sarebbero stati impensabili.
Il sentiero si snoda a volo d’uccello attraversano pareti verticali,salendolo oggi con questo caldo pare una “via crucis”,ad ogni angolo scendono cascatelle gorgoglianti e che schizzano zampilli d’acqua fresca,che diventano zone di un ristorantore refrigerio dei turisti che stazionano con i piedi a mollo tutti accaldati, per far una sosta salutare.
Poco prima della cascata un bambino di due anni mi saluta con un sorriso fino alle orecchie,quanti adulti che praticano le montagne dovrebbero trarne esempio,ora si tende a non più salutare, regna il cinismo e l’indifferenza si ha paura di “porgere il fianco” per timore di essere a loro volta vittime del prossimo,che tristezza! sono pervenuti ed educati dal mondo “civile”hanno perso l’innocenza di un sorriso e di un saluto disinteressato...
Finalmente arriviamo alla cascata,quanta acqua che scende con un fragore assordante,ci fermiamo al centro della passerella avvolti dal vento del lo spostamento d’aria e da una fresca nube di un’umido vapore che ci rinfranca! Non vorremmo più partire,ma dobbiamo lasciar passare altra gente che è venuta a godersi questo fresco spettacolo. Poco dopo arriviamo al laghetto Niera, vediamo una famiglia che sta attraversando il laghetto a piedi,l’acqua in questo “bacciass”arriva solo fino alle ginocchia,quindi a buon intenditor.... infatti io non ho avuto bisogno di parole! ma sono subito passato ai fatti,mi levo scarponi e pantaloni e mi butto anch’io in quello specchio d’acqua,sono presto seguito dai miei compagni,per ultima anche Jolie mi segue,lei che è sempre stata allergica all’acqua. In men che non si dica queste limpide e pure acque diventano torbide come una pozzanghera,tanto che abbiamo sguazzato come anatre!
Intanto Vanni che non si è lasciato trascinare,ci aspetta sulla riva dove ha trovato una “sala da pranzo”alla vista della tavola imbandita e alle bottiglie stappati usciamo rinfrancati e rinvigoriti. E’ stata un’ottima terapia per la circolazione,nel senso il freddo è riuscita a fermarla!...e anche per i dolori reumatici c’è stato un beneficio, perchè ha anestetizzato i nostri arti inferiori,ma non il nostro appetito anzi l’ha rinvigorito,perché appena fuori facciamo man bassa di tutto quel ben di dio...e anche oggi ,ahimè! sono riuscito ingurgitare più di quello che ho consumato....

data:11-luglio-2010
località di partenza:ponte Soubeyran,(Chiappera)
quota di partenza:1640 mt.
quota laghetto:2300 mt.
dislivello:660 mt.
difficoltà:E

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