Il sibilo del cobra...tra etica ed estetica

Data 19/04/2010 | Categoria: Sci ripido

Dopo la serata su 'Etica ed Estetica', con LeRoy Cardonattì tra i relatori , non resta che mettere a frutto le profonde riflessioni fatte .
Dopo il consueto delirio di telefonate/sms/chat/etc...ci si organizza per il couloir E al Creton du Midi...anche chiamato 'Il sibilo del cobra'.
Una linea sicuramente moooolto estetica e anche di buon impegno...forse fin troppo per le mie ginocchia ancora doloranti (in particolare il destro ).
Bho...si vedrà...
Al piazzale di Mottes il meteo è deprimente: tutto coperto, nebbioso, umido....ma tempo di prepararci e il cielo è quasi completamente blu!
Avvicinamento lunghetto, ma su neve ben rigelata, seguendo la traccia per il Col Serena, poi con un deciso traverso verso destra ci portiamo alla base del canale.
L'imbocco è caratterizzato da un saltino ghiacciato che però non oppone troppa resistenza. Poi il canale prima abbastanza appoggiato poi, superata la prima strettoia, sempre più ripido. La neve non è delle migliori...nessun rigelo, sfondosa e terribilmente umida...assai pesante da battere! Anche il clima non aiuta...caldo, afoso...si vede la neve appoggiata alle placche rocciose laterali letteralmente evaporare.
In questa fase di salita è l'etica a dettare le regole....infatti...uno si fa il culo a battere e gli altri con svariate scuse sfruttano .
Il trattore del giorno è il grande Macca....io dopo la prima parte sfrutto la scusa del ginocchio per rifugiarmi nelle retrovie, il Cardo come da prassi batte per 15 metri, ma oggi veramente scandaloso è il Giacca che con la scusa che non riesce a raggiungere il primo non batte nemmeno un metro!
Usciti dal canale ci fermiamo poco sotto la vetta...neve troppo maffa e pericolosamente appoggiata su placconi rocciosi.
Poco male, l'ambiente è in ogni caso grandioso ...e la linea salita veramente estetica!
Consueti preparativi e giù...o meglio...come al solito prime curve lasciate al bonificatore LeRoy che deve testare qualità e sicurezza della neve.
Dopo le prime curve il responso...sicurezza buona, qualità lasciamo stare...
In effetti ci rendiamo subito conto che la neve è molto faticosa e tecnica...i bastoncini sprofondano, le code vengono acchiappate...ogni curva deve essere attentamente studiata.
Per quanto mi riguarda, dopo le prime curve il ginocchio mi ricorda che purtroppo non quadra , fa sempre più male e psicologicamente mi rende insicuro...risultato che nei punti più delicati non mi resta che derapare.
Non che i soci si siano goduti una grande discesa ma la mia è stata veramente deprimente e mooolto poco estetica.
Tanto per essere eticamente s-corretti il malefico Giacca in breve passa al comando e disinvoltamente scende sfruttando le condizioni migliori di neve...agli ultimi, Enzo ed io, non resta che destreggiarci tra gradini e vere voragini nella marcia neve. ...la scusa sarà: pensavo di farvi un piacere spianandovi la strada ...
Naturalmente per rendere la discesa ancora più avvincente il sole, che ci ha cotti durante la salita, si è velato causando un brusco abbassamento della visibilità...
E va bè...in ogni caso gran bella avventura con ottimi soci.
La mia prossima gita? ....mi sa dall'ortopedico...





Data: 18 Aprile 2010
Quota max: 2962 m
Partenza da: Mottes (Saint-Rhemy-En-Bosses)
Quota partenza: 1670 m
Dislivello: 1300 m
Zona: Vallone del Gran San Bernardo
Difficoltà: 5.1/E3

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