Tetè di Cialancion,3015 mt.in traversata...18-aprile-2010

Data 19/04/2010 | Categoria: SciAlpinismo

Le montagne meno frequentate,sono come le donne meno corteggiate,esse sono avvolte da un velo di mistero,ma quando riesci a conquistarle esse offrono vette e pendii indescrivibili...
La tete di Cialancion è una di queste,essa e sita in un luogo appartato sua cima della val Maira fa da sentinella sull’Ubaye,nemmeno i suoi 3015 mt la rendono appariscente,ma se si ha voglia di andare a cercare itinerari alternativi alle classiche,ecco che si scoprono panorami nuovi e inimmaginabili.
Questa gita è nata per caso,cioè siamo partiti per andare dove ci portava la neve migliore,perché dopo tutto questo periodo di brutto tempo non sapevamo cosa trovare...Salendo verso il colle Maurin vediamo che i pendii di destra la neve e più assestata,fondo duro con un pelo di farina sopra,quindi si punta verso il passo di Roux ,un valico a destra del colle Maurin. La giornata e semplicemente splendida, siamo ai piedi dei ripidi pendii della Cialancion(che vuol montagna valangosa) Vedo Vanni che li guarda affascinato,ha gli sci nuovi da provare,la neve e dura e sicurissima,anzi per me fin troppo dura. per raggiungere la vetta passiamo in territorio francese nel vallone di Roux,dove le pendenze sono più moderate, siamo proprio dietro al Maniglia!. Qua la neve cambia ,c’è una grande quantità di farina da battere,Vanni attratto da questi pendii incontaminati prende il largo e ci batte una bella traccia fino in vetta. Noi restiamo al palo,non riuscendo raggiungerlo per dagli manforte assieme a Gianfri possiamo solo più intonare ad alta voce l’inno”(meno male che Vanni c’è...”)
La nostra combriccola oggi è anche allietata da una giovane presenza femminile,che va su come una scheggia,anche questa chi la ferma più, pensare che è alle prime gite dopo un intervento al ginocchio...
Io e Gianfri arriviamo in vetta quasi fuori tempo massimo,vedo Vanni chi si studia la discesa dall’altra parte,io preferirei scendere nella farina per il versate francese,ma le neve la vedo un po,”gonfia”e poi mi lascio attrarre il fascino del nuovo,la Cialancion in traversata non l’ho mai fatta e poi sono rarissime le occasioni che si presenti una condizione ottimale come oggi!
Ma prima occorre mangiare e soprattutto bere ,una Bonarda vivace mette coraggio...Mi lancio per primo,una bella diagonale dove mi porta sulla direttiva della discesa poi via una curva,ma...alla seconda curva la gamba che mi ero rotto tre anni fa ,si rifiuta si fare il “saltino”,non importa faccio un po di “derapage” mentre vedo i miei amici che scendono urlando. Qualche metro e mi sblocco,e comincio anch’io ad urlare,ma nella foga seguo Vanni che non sazio di ripido si è infilato in un canale ancora più ripido che scende più a valle. Ho un’ attimo di esitazione ci ripenso,ritorno sui miei passi su pendenze più morbide per me 35-40 gradi sul duro bastano e avanzano. ci rincopattiamo tutti ai piedi della discesa,abbiamo fatto cinquecento metri di dislivello da sogno,Non avrei mai pensato che oggi e di fare una discesa così. i miei amici sono entusiasti,ancora una sosta liberatoria a far fuori tutte le bevande Genepy compreso,poi giù in una neve che nel frattempo è diventata un po’ troppo molle fino al campo Base dove ci aspetta la macchina e anche una bottiglia di Favorita che ho occultato al mattino nella neve. Abbiamo tutti i nostri buoni motivi per festeggiare;Vanni la tenuta degli sci nuovi,Gianfri la sua discesa a chiappe strette, io per aver avuto il coraggio di buttarmi giù in quel pendio e la saggezza”inconscia” della gamba che mi ha impedito di girare quando non ero sicuro. Invece la nostra amichetta trova una maniera ancora più originale per festeggiare la tenuta dei suoi legamenti,ha visto un carrello della spesa vagante nel parcheggio,ci salta dentro e si fa portare in trionfo a questo modo....

data:18-aprile-2010
località di partenza:Campo base di Chiappera
quota di partenza:1640 mt.
quota vetta: 3015 mt.
dislivello 1375 mt.
difficoltà OS

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