Che bella e pazza idea! il Matto con gli sci...31-marzo-2010

Data 01/04/2010 | Categoria: SciAlpinismo

E’ stato un parto della mia fantasia a lanciare questa pazza idea di fare il Matto in giornata,molti dei miei amici avrebbero voluto esserci,ma lavorano ancora... per fortuna oggi a condividere l’avventura con me c’è Vanni,che mai sazio di gite è un’ inquieto come me che va in montagna alla ricerca di qualcosa non sappiamo,ma sappiamo che con una gita così dura e lunga si tira fuori l’anima, la si mette a nudo, li si volge lo guardo dentro, e ci si vede dei panorami a volte terribili,sono lo specchio dei nostri pensieri nascosti,e vediamo come, alle volte, siamo sciocchi e piccoli... Allora noi argonauti dello spirito,rialziamo la testa e ci lasciamo rapire da questi forti venti che ci portano in luoghi meravigliosi che sono le montagne,luoghi che ci piacciono e attraggono senza sapere il perchè ci attraggono....
Sono passati trentun anni dall’ultima volta che feci il Matto con gli sci in giornata, erano i primi di gennaio,ricordo che ci misi oltre otto ore,e arrivai in punta in ginocchio...,che tempi ragazzi! Ma ragazzo lo sono rimasto anche ora che ho il doppio degl’anni,certo ho avuto timore di non farcela ,allora, come quando si arrampica, ho cercato degli “appigli”,cioè manifestare ai miei più cari amici la mia intenzione di salire il Matto con gli sci in giornata,è un modo di portare almeno con la mente anche loro lassù con me, so che in quei momenti essi pensano e tifano per noi per la buona riuscita della salita. E' un modo per condividere la gita e soprattutto il dovere di mantenere la parola,e non ci sono scuse che tengano...
Arriviamo a sant’Anna che non sono ancora le cinque,la luna piena ci osserva curiosa, chissà se abbiamo preso un colpo di luna,per buttarci in questa “impresa”.Sta di fatto che con le pile e sci sullo zaino prendiamo la via per il vallone della Meris. dopo mezz’oretta abbiamo gli sci ai piedi procediamo su neve durissima senza vedere dove mettere i piedi,facciamo alcuni traversoni sospesi sul torrente di sotto che sentiamo gorgogliare minaccioso,se si scivola giù si fa la fine del topo. Per fortuna sopra le meyre comincia ad albeggiare,mentre la punta Meris si sta tingendo di rosso. Al bivio per il Livio Bianco facciamo la prima sosta di rifornimento,ne faremo tante altre, per non disidratarci,abbiamo un’ ottimo carburante d’annata.
Come dico io;la gita al Matto comincia da qui,prima è solo un’avvicinamento. Una grande valanga scende fino a lambire il lago,per non attraversarla la aggiriamo passando su questa enorme distesa di ghiaccio coperto di neve. Poi il gioco si fa duro,bisogna salire sul ripido pendio che porta verso il lago superiore,esso è caratterizzato da dei bei salti rocciosi,la neve è durissima i coltelli scalfiggono appena la superficie. Vanni mi sta sotto per riparami da un eventuale scivolone,il più e fatto ma c’è ancora un tratto più ripido. Non so come mai ma in quel momento mi vengono in mente alcuni versi di una poesia dedicata a Livio Bianco che una trentina d’anni fa vidi appesa nel rifugio che diceva pressappoco così:
...la maschia fronte ostinata,
lo sguardo di fiera bellezza,
facci un cenno,o Livio, se vacilleremo!
Versi molto adatti per caricarmi,nel senso che per non vacillare ho caricato gli sci sullo zaino e con i ramponi ai piedi ho superato il tratto più erto.
La nostra salita continua su per l’amena conca che porta al lago superiore. Che roba quel lago! sembra un mare! non finivamo più di attraversalo. Lo solchiamo spinti dal vento su un palmo di farina. Siamo già ai due terzi di gita,un altro “rifornimento “è necessario,ci darà la spinta per arrivare sul plateau finale,dove con un altro rabbocco guadagnamo quasi senza sentire la fatica la forcella. Mi appare maestosa l’Argetera con il Lourousa pare salutarmi. Manca solo più un breve tratto,sono un po” engusà”non pensavo di farcela, penso a tutti gli amici che oggi non hanno potuto essere qui con noi ma ci hanno dato una bella mano sostenendoci moralmente. Arrivo in vetta sobbalzato come un fuscello da un forte vento,mi devo tenere al traliccio,un breve ma intenso sguardo al panorama,vediamo il mare e la pianura ,ahimè, sempre più verde...sta cambiando la stagione... Un pensiero và a coloro che un dì era quassù con noi ma ora sono volati su cime ben più elevate...
Poi una lunga e bellissima discesa da sogno fino quasi a sant’Anna dove la gita termina in un bar dove mi addormento letteralmente davanti ad un boccale di birra, nemmeno la vista dell’avvenente cameriera e riuscita a destarmi! Continuo a sognare...

data:31-marzo-2010
località partenza:sant’Anna di Valdieri
quota di partenza:980 mt.
quota vetta:3088 mt.
dislivello:2108 mt.
difficoltà B.S. utili i ramponi

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