Cima delle Liste...12-marzo-2010

Data 13/03/2010 | Categoria: SciAlpinismo

L’ultima abbondante nevicata non ha lasciato molte scelte,i pendii sicuri si contano sulle dita di una mano,cerco di scegliere un itinerario dove abbia nevicato di meno,si fa per dire....Oggi siamo di nuovo la solita banda “d ciapa ciuc!” si decide di uscire un po dai nostri territori abituali,per venire nei territori della nostra compagna di merende Noemi,che ci fa da guida.
Non passiamo inosservati,nell’abitato di Ghigo di Prali mentre che cerchiamo di superare l’alto muro di neve per immetterci nel pendio di salita,dietro noi si inchioda una’auto,esce un signore che si stava recando al lavoro, ha conosciuto Jolie e Noemi,questo volta ci vede non solo più virtualmente,ma fisicamente:Egli è lieto di averci conosciuto, scambiamo quattro chiacchere,mi dice il suo nome di “battaglia” che ha sul sito,ma la memoria alla mia età mi tradisce, non me lo ricordo più, ma solo il numero finale “72”Poi torna al suo lavoro e noi alla nostra gita.
Si,ma dove? Noemi consiglia la rocca Bianca vista l’enorme quantità di neve fresca. C’è già una traccia del giorno prima che sale,più che una traccia direi una trincea. Ci mettiamo dentro a quel solco quasi vergognosi di non fare il minimo di fatica, pensando alla fatica che hanno fatto quei signori che ci hanno preceduto. Pensiamo e speriamo:”Saran pa ‘ndait pa tant ‘n su!” con tanta neve così bisogna essere fuori del comune,delle draghe...
Arriviamo al pianoro sotto la Bianca sui 2100 mt un bel posto per colazione,la traccia continua in quella direzione,il pendio che sale alle Liste è immacolato,come si fa a dei selvaggi come noi ad stare in fila allineati in una traccia quando vediamo di fronte un pendio “libero”Poi il desiderio inconscio di guadagnarci la gita è irrefrenabile. Tanto pensiamo:questi sono andati alla Bianca!ma... "pensare!" che brutto vizio abbiamo! Quindi dopo una nutriente sosta,cambiamo meta”Mach i y asu cambiu nen idea!” e ci tuffiamo in quei pendii incontaminati,Saliamo solcando la neve silenziosamente,dall’altra parte della valle arrivano gli impianti di Prali,vediamo e sentiamo dei “fuoripistari” che scendono urlando per ripidi pendii nel vallone naturale che ritorna al paese,ma con mio disappunto vedo due tracce che tagliano con un pericolosissimo traversone scendendo per coste e salti rocciosi, che solo un miracolo a fatto si che non si staccasse nulla. Nonostante la bellissima giornata una nota di polemica mi pare fuori luogo,ma vorrei solo dire che quando succedono delle disgrazie a causa di qualche incosciente, a rimetterci siamo noi poveri sci-alpinisti e ciaspolatori,che ci guadagnamo la gita con una sana fatica,perché per eccesso di garantismo c’è subito qualcuno pronto a mettere limiti, divieti, norme e regole imbrigliando questa bella attività, Inoltre si spalanca la porta all’obbligo di avere con se strumenti come pala sonda e Arva, tanto costosi quando poco efficaci, che a parer mio servono solo per piccole valanghe e che ci sia un gruppo consistente di compagni non presi dal panico che possano soccorrere. Provate a rimuovere quintali di neve se non tonnellate con quella paletta di soccorso....
Scusatemi di aver inquinato questa bella gita con questo mio disappunto,ma non potevo tenermelo “dentro” E... guardando l’orizzonte vedo i miei compagni che sono solo più due puntini,sono stato immerso nei miei pensieri e non li ho aiutati a battere. Cambio marcia,fatico a raggiungerli,ma loro vedendomi arrivare rallentano e lasciamo la precedenza agl’anziani,e quando manca solo più un centinaio di metri alla vetta li sorpasso,felice di battere anche un po’ ,ma... gasp! quando arrivo sul dosso mi ritrovo l’antica traccia che pensavamo fosse diretta alla Bianca,quindi oggi mi tocca di nuovo sfruttare la fatica altrui, Beh! cercherò di essere più utile un’altra volta. Ormai la cima è vicina,troviamo un signore che accetta molto volentieri un buon bicchiere.(ed è anche un modo per rendersi utile!) Poi ci troviamo una terrazza per pranzo,imbandiamo la tavola hem! la losa di ogni ben di dio,e come d’abitudine cerchiamo l’oblio.
Pensavamo di essere soli ma a poco a poco la cima si affolla, molti ci conoscono, li invitiamo a bere una volta con noi. Ma sopratutto si sono molte donne che conoscono Vanni che lo invitano per le prossime gite. Io e Franco lo guardiamo con invidia,ma cosa ci farà costui alle donne da essere così conteso! Ma in soccorso ci vieni la peperina Noemi che ci consola con una buona bottiglia di grignolino che ci darà la carica necessaria per la discesa,è la giusta dose, perché un paio di bicchieri ciascuno aiutano a fare le curve,ma se si aumenta la dose aiutano a fare le tampe...provate ad indovinare cosa abbiamo fatto di più!

data:12-marzo-2010
locaità di partenza:Ghigo di Prali
quota di partenza:1455 mt.
quota vetta:2777 mt.
dislivello:1322 mt.
difficoltà:MS

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