Tanti auguri Don!...Un compleanno molto poco canonico...Briccas. 02-marzo-2010

Data 03/03/2010 | Categoria: SciAlpinismo

Oggi è una gita tutta particolare, don Cornelio, il nostro pastore di anime perse come noi, compie le sue prime 72 primavere, per suggellare degnamente il suo compleanno ha scelto di passare la giornata con gli “ultimi”, che non ha caso siamo i suoi migliori amici. Infatti siamo composti da operai in pensione e da cassaintegrati a zero ore con ottime possibilità di non trovare più lavoro. Quale platea migliore per esercitare il suo ministero!
Mi ha delegato di combinare la gita,raccomandando che sia molto spirituale e spiritosa, per che la giornata sia serena e la neve perfetta mi ha detto che ci penserà lui, Già! ha un filo diretto con lassù...
Diciamo che è uscita una bellissima gita,ma per niente spirituale , come era possibile con dei rozzi caproni senz’ anima come noi che pensano sono alle soddisfazioni materiali! Altro che pecorelle smarrite! Ma abbiamo fatto tutto il possibile per che fosse stata molto,ma molto “spiritosa” nel senso che ognuno ha portato la sua bevanda:Pinu ‘d Setu sventolata una bottiglia di Barolo “la Cantina del Parroco”Noemi un Barbaresco “Cà del Vescovo”,io ho sfoggiato un”Est,Est,Est” di Montefiascone, il vino dei papi. Gianfri salendo la scala gerarchica ha tirato fuori dallo zaino una bottiglia di “Vin Santo”con varie correzioni per il caffè. Ma il colpo di grazia c’è lo ha dato don Cornelio che ha tirato fuori dal suo cilindro dell”Amarone di Valpolicella del 92” Ho tralasciato di elencare il banalissimo “Nebbiolo del Curato” di Franco,perché l’abbiamo fatto fuori senza curarci a colazione!
La gita comincia allegramente al piazzale del cimitero di Saluzzo,che funge da punto di ritrovo,poi su verso la valle Po,dove dobbiamo ancora raccogliere Pinu’d Setu. Con le auto caricare all’inverosimile saliamo su per i tornanti che portano a Crissolo. Al nostro amico prete non passano inosservati i moltiplicarsi di cartelli di divieti vari,divieto d’accesso,di passaggio etcc. inoltre infiniti cartelli di proprietà privata verso prati e boschi. Lui ne soffre vedere la sua cara valle dove un tempo era parroco degradarsi in questo modo ed esclama:”come è cambiato in peggio il mondo! Un tempo,almeno la montagna,era libera ed accessibile a tutti,ora si tende a privatizzare fino l’aria che respiriamo,dov’è finita la libertà?! Poi ci spiega in modo filologico il termine dell’aggettivo “privato”Esso deriva dal latino “privatus” che significa togliere qualcosa a qualcuno,privare ad un’altra persona di avere li stessi diritti. Ciò è frutto di una mentalità miope ed egoistica di persone che pensando di vivere in eterno,si appropriano di territori che Madre Natura a messo a disposizione ad ognuno di noi. Ahimè! la storia si ripete,come diceva Nietzsche,è “l’eterno ritorno”...Ma non c’è limite al peggio,stiamo anche distruggendo la natura con le nostre mani,ma non la distruggiamo solo per noi! ma anche per le future generazioni. Il fatto più grave è ormai si accetta tutto supinamente,più nessuno protesta e si ribella... Questo è il più grande peccato di questa epoca.” Poi aggiunge:”se ci fosse ancora Dante, dovrebbe descrivere un nuovo girone infernale per accogliere questa nuova categoria di dannati.... “
Arriviamo al parcheggio che siamo rimasti incantati da questa improvvisata omelia scaturita da un stato d’animo rattristato di uno che ha sempre lottato per dei valori universali, si sente impotente,di fronte un’umanità che si sta autodistruggendo.
Ma la vista dei pendii incontaminati del Briccas e lo sciame festoso dei suoi amici li riportano il sorriso. La neve è primaverile,partiamo come al solito,anarchicamente alla rinfusa,ognuno fa la sua strada. Tira ancora molto vento,ma vediamo il nostro amico prete che volge lo sguardo al cielo... e il vento si placa.
Arriviamo alla pera’d culassiun,ci facciamo la bocca buona con del formaggio all’aglio,io provoco il mio amico dicendoli che ho perso la grazia ,faccio del vizio una virtù e della virtù un vizio... Nel mentre squilla il telefonino di Pinu,è il suo dentista che lo cerca,aveva un’ appuntamento proprio questa mattina,ma per essere quì con noi ha dimenticato il dentista e il mal di denti!
Arrivano altri che ci conoscono,il Briccas è preso d’assalto,chi arriva prima in cima scende di nuovo un po per ancora risalire. Cornelio sale agile come un ragazzino,in cima è accolto da una marea di amici e amici degli amici,partono i brindisi. Egli è conteso da tutti per la foto ricordo. Poi finalmente passata un po la ressa di vetta,un ragazzo ci impresta la sua pala,noi ci facciamo un bel terrazzo vista Monviso per sala da pranzo. Finalmente l’accampamento è pronto,ognuno offre agli altri i suoi cibi migliori,abbondantemente innaffiati dalle bevande,già descritte. Sembra di essere in un vortice che ti avvolge, prima che cadi l’oblio mi ricordo che Pinu ‘d Setu tira fuori l’armonica a bocca e attacca con Campagnola bella. Ma tosto il livello culturale delle canzoni si degrada,e si sprofonda nelle più scurrili e sconce arie da taverna. Cornelio dal’alto della sua filosofia sorride sornione,”gente allegra il ciel l’aiuta!”esclama. Ormai con noi si è rassegnato,non è riuscito a convertirci in tanti anni,ormai siamo “tursunù”come vecchi alberi, deve tenerci così!...
Dopo una pinta di caffè,rigorosamente corretto con una porcheria che fa da emetico, ritorniamo alla realtà,ci lanciamo allo sbaraglio su quei pendii di neve primaverile al grido di”u pilu per tutti!” Spiego al mio amico don che cosa vuol dire. Lui mi tira una racchettata sulla schiena!” ma che cosa hai capito!” cercando di giustificarmi” u pilu” vuol dire anche divertimento!Allora che divertimento sia!!!” E tra urla e risate ,con tutti gli intrugli che abbiamo preso che si ripropongono nel gargarozzo arriviamo ancora interi alle macchine.
Lui è raggiante per la bella festa che la nostra sgangherata compagnia li ha regalato,si lascia abbracciare da tutti, pure dalla frizzante Noemi,al chè lo riprendo dicendogli profeticamente:”Mio caro amico don Cornelio, mi dispiace, ma non diventerai mai vescovo!”

data:02 marzo-2010
località di partenza :un km dalla fraz. borgo di Crissolo
quota partenza 1500 mt. c.
quota vetta:2426 mt.
difficoltà:MS

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