Lontano dalla ressa - spalla Est Rocca Moross

Data 21/02/2010 | Categoria: SciAlpinismo

Alla sera pensavo a qualcosa di sicuro in Val di Susa, ma il vento giunto durante la notte ha modificato le intenzioni; le Valli di Lanzo molto più bonarie, sono sempre un ottimo rifugio quando 'a brùsa an Valsùsa'.
Valutato anche lo stato di generale pericolo dopo la recente neve bagnata a quota mediamente alta, ho preferito rimanere più in basso anche a costo di assaggiare un pò di crosta.
La stradina per Rangiroldo era appena aperta fino alla sbarra, un solco tra sponde con fondo di ghiaccio; siamo riusciti a trovare un piccolo buco in una curva dove il trattore aveva fatto manovra spingendo la sponda fuori strada.
Saliti lungo i caratteristici nuclei di case in parte rimessi a nuovo.
La neve è in buona quantità; ha uno strato superficiale di crosta che ricopre l'intero spesso strato farinoso che è in condizioni di equilibrio molto precario; gli assestamenti anche di notevole ampiezza ci hanno accompagnato per buona parte della salita, tuttavia eravamo su un percorso totalmente indenne da pericoli.
E' di nuovo stato un notevole lavoro il progredire con la battitura in un profondo solco; naturalmente eravamo solo noi, ma è il prezzo che dobbiamo pagare siccome evitiamo di principio le mete con il pacchetto preconfezionato e supergettonate.
Giunti al Colle della Dieta la vista può spaziare all'osservazione di una miriade di itinerari soliti ed inediti, passando dalla costiera Soglio-Angiolino-Vaccarezza-Pian Spigo, alla cerchia verso la pianura con Colombano-Sourela-Grifone per esaminare tutte quelle ormai molto conosciute della conca dei Tornetti.
Con Aldo che era con me, osservando quanto ci stava davanti, abbiamo ricordato una giornata indimenticabile di parecchi anni fa, che fa parte del mio 'Come eravamo'.

- Era l'86, metà febbraio; il gruppo era numeroso, ne ricordo alcuni: Stefano e Franco che ora non ci sono più, Nello, Valter, Andrea, Carlo, Aldo, Irene. L'innevamento in zona era buonissimo e tutto di neve farinosa profonda. Abbiamo lasciato un'auto alle Fucine e siamo saliti all'Alpe Bianca, dove la stazione era in funzione. Mentre i più avevano appena finito di calzarsi, Nello (fortissimo) aveva già fatto 100 metri di dislivello; quando gli ultimi arrivarono al Ciarm del Prete i primi lo avevano già sceso sul versante verso i laghetti di Lemie ed erano risaliti in vetta; radunati tutti, bellissima discesa fino al pianoro dei Veilet, dal quale i più forti non contenti sono ancora risaliti da un canalino nord fino alla Cima Montù; era uno spettacolo vederli volteggiare guidati da Andrea (dal basso sotto la parete li vedevamo contro cielo) nel canale e sulle costole per poi raggiungerci. All'Alpe Bianca, nuova idea; c'era il mio amico Marino che dava i piattelli allo skilift delle Miette e salutandolo gli chiesi se ci lasciava salire fino in punta. Franco non attese che finissi di parlare, si era già attaccato e così tutti gli altri dietro di lui.
Dalla punta gli autisti scesero sulla pista all'Alpe Bianca, metre il resto venne dietro di me, attraversammo al Ciarm (locale: Due Pietre), entusiasmante discesa in un muro di polvere prima sulla dorsale del Toino, poi alle Grange di Balma e giù fino a Fucine (i prati erano ancora tutti molto aperti, ora c'è molta boschina).
Passammo a casa dei miei per un bicchiere di vino, pane e salame; Valter che era alquanto inzuppato si rivolse a mia madre 'Signora non ha per caso un paio di mutande?' E fù così che le vecchie mutande da ragazzino risparmiate dal buttare via tutto, ancora custodite in un cassetto, vennero ricioclate!
Ritrovo congiunto a Fucine e rientro a casa felicissimi per aver trascorso una giornata intensa. -

Ritornando alla gita odierna, di vento nessuna traccia; la discesa è andata meglio del previsto; in alto la crosta si era ammorbidita lasciandoci inanellare buone serpentine, mentre in basso abbiamo dovuto stare un pò più attenti.
Nessun altro in zona.
Ritornati in Valsusa si osservavano grandi pennacchi di tormenta sulle creste dal Monviso al Rocciamelone e vento in tutta la valle.

Note dell'itinerario
Moross (Rocca) Spalla Est 1865 m. da Rangiroldo per il Colle della Dieta alla quota 1.865
quota di partenza (m.): 1000; quota vetta (m.): 1865; dislivello complessivo (m.): 865
difficoltà: MS; esposizione preval. in discesa: Nord-Est
località partenza: Rangiroldo (Mezzenile)
Itinerario che segue quello del Colle della Dieta dal quale si prosegue sulla dorsale Est della Moross fino alla quota 1.865, dalla quale la cresta (non più sciistica) prosegue in piano fino al risalto roccioso che precede la vetta principale della R.Moross.
Pendii su prati aperti; necessita comunque un discreto innevamento oltre il Colle della Dieta.
Accesso stradale: Lanzo, Pessinetto, Mezzenile, Bogliano, a sinistra bivio in discesa per Rangiroldo fino a dove la strada è percorribile.
Qualora la strada fosse innevata conviene lasciare l'auto all'inizio del bivio; difficoltà di parcheggio, non ci sono piazzole.
Itinerario: seguire la stradina fino a Rangiroldo; al tornante che precede la borgata uscire, passando a dx delle case e proseguire su prati aperti seguendo la linea elettrica; si raggiunge una casa in un avvallamento, segue un breve tratto ripido dal quale si esce a sinistra per traversare sotto altre case per portarsi in un'altra piccola comba e superatala ci si trova su una dorsale che si segue. Si raggiunge la Casa Bianca (o meglio conviene transitare più in basso alla sua destra) per puntare al Colle della Dieta. Continuare sulla dorsale sfruttando i passaggi fra alcuni spuntoni rocciosi per raggiungere il punto a quota 1.858 oltre il quale la cresta prosegue in piano.
Ottima gita anche per i ciaspolatori.

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