Punta Pissousa (cima sciistica) 14-febb.2010
Data 15/02/2010 | Categoria: SciAlpinismo
| No! non è un scherzo! si chiama proprio così. La Pissousa e l’ultima propaggine del monte Saben prima della madonna del Colletto. Questa volta contrariamente al mio stile(perché l’altro giorno a scendere dal Monbracco con il movimento anomalo a battere in discesa,per la troppa neve, mi ha demolito tutte le giunture) quindi ho cercato una gita già tracciata...Ma dove? Io amante dei luoghi un pò fuori mano e non frequentati devo attivare la mia fantasia,ma non riesco a vedere oltre le solite gite classiche. Allora mi appello a Gulliver, alle sei del mattino guardo le gite che sono state fatte il giorno prima. Tutto d’un tratto faccio un sobbalzo dalla sedia,vedo la relazione del monte Saben da Moiola. Mi si allarga il cuore, mi fa piacere che si sia ancora gente con lo spirito di ricerca. Passo a prendere Vanni e Gianfri, con entusiasmo dico loro:”’n duma ‘n ten bel post!”Ho degli amici sempre pronti alla novità,e partiamo alla volta di Moiola. Attraversato il ponte sullo Stura,il problema è parcheggiare l’auto,trovo uno slargo un pò più a monte,da cui parte una traccia del giorno prima. Con occhio osservatore capiamo che erano in due. Mi sorge un primo dubbio, perché la relazione del Saben diceva che erano in tanti,ma che importa,l’importante che la gita sia nuova poi se non è tanto arata meglio ancora! Saliamo in mezzo a bellissimi boschi di castagni. Quest’anno è così, in virtù delle basse temperature e dell’ottimo innevamento non bisogna lasciarci sfuggire l’occasione di fare queste gite di bassa quota,che non tutti gli anni si presentano le condizioni favorevoli. La traccia è veramente ben fatta ,penso di qualcuno che sapeva il fatto suo,attraversava la boschina nei punti più accessibili e anche l’uscita in vetta,con un traversone non banale, si capiva che era di uno che conosceva bene la zona. Tra boschine, debole nevicata e salita comunque impegnativa,passando in un ripido corridoio tra due ali di foresta ci ha impedito di vedere il panorama,ma quasi in vetta,vedo il Saben alla mia destra. Dico ai miei amici: abbiamo di nuovo sbagliato gita! Siamo sulla Pissusa!”e giù una bella risata. Mi sembrava che la salita fosse un pò diversa dalla descrizione...questa è decisamente più austera e penso che siano pochi i momenti fortunati con le condizioni giuste per poterla salire, ma non basta! bisogna che ci sia la volontà di qualche sci-alpinista che noti la salita e che vada a vedere...altrimenti un pendio così di circa 400 mt, sui 30-35 gradi in un mare di farina e soprattutto che sia sicuro rimarrebbe un paradiso perduto. L’uscita in cima,anzi l’anticima sciistica è da brivido,non sembra di essere a 1700 mt ma molto, ma molto più in alto,pendii ripidissimi stracarichi di neve che scendono a canne d’organo precipitando su Valdieri. Pochi metri più alta,ma inaccessibile dalla nostra parte svetta la Pissousa,invece verso est poco lontano ci osserva beffardo il Saben ,come prenderci in giro pare dirci:eh! eh! non siete riusciti a salirmi...Ma L’appuntamento è solo rimandato,poi la salita che abbiamo fatto,grazie agl’ignoti ski-alp del giorno prima è ancora più prestigiosa. Poi con un nome così,vogliamo mettere...non ci sono confronti! Inutile dire che la discesa e stata da urlo. poco prima di arrivare all’auto presso una baita suggelliamo la gita al solito modo. Poi, poco dopo mentre carichiamo l’auto arriva un signore che abita li vicino,che incredulo di dove siamo stati, li ho fatto vedere le foto,al ché meravigliato esclama:”ma vui seve mat!” Beh! in fondo ha ragione,un po matti lo siamo... PS. Ho appena saputo del guadiaparco rimasto sotto una valanga sul Merqua,montagna vicina a questa zona,mi sento accapponare,siamo saliti su una montagna in cui abbiamo valutato la neve sicura,almeno dove siamo passati...ma ogni tanto occorre fare una profonda riflessione,mai essere sicuri che la neve sia sicura! Anch’io anni fa con un mio amico fui coinvolto da una grossa valanga proprio sul Merqua,avevamo preso tutte le precauzioni, avevamo lasciato gli sci all’inizio della cresta finale e salivamo a piedi. Ad un tratto vidi tutto il pendio diventare a quadretti e ci trascinò giù per un centinaio di metri,per fortuna dalla parte del Desertetto dove non ci sono salti e per fortuna siamo rimasti a galla senza nessuna conseguenza. Purtroppo Mauro non è stato fortunato come noi.... data:14-febbraio-2010 luogo di partenza:poco oltre il ponte sullo Stura da Moiola quota partenza:700 mt. quota vetta: 1650 mt.c. difficoltà:OS
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