Cascata dell' Alpenzù ...con i chiodi nell'acqua 06/02/2010

Data 08/02/2010 | Categoria: Cascate di ghiaccio

Nel mio archivio “celebrale” ho qualche centinaio di gite da fare; ci sono quelle da rifare perché sono state belle , quelle incompiute e sono da portare a termine, quelle consigliate dagli amici, e poi ci sono tutte quelle che vorresti fare per vari motivi che possono essere storici o perché leggendo qualche relazione pensi che dovrebbero essere belle .

Venerdì scorso una serie di sms con gli amici durante la giornata aveva ridotto il gruppone a una cordata da due, io e Salvo.
Chi non poteva, chi ha preferito dire di no per non litigare con il gentil sesso e poi con la neve che stava ancora cadendo c’era lo spauracchio del pericolo valanghe.

Quale gita proporre all’amico?

“Black out totale del sistema,neuroni fuori combattimento”

Se il sistema va in tilt bisogna ricorrere al vecchio archivio cartaceo, sistema obsoleto ma sempre funzionale.

Così mi sono ritrovato a scartabellare vari appunti, fotocopie e guide specifiche per trovare una cascata non troppo impegnativa e sicura dalle valanghe.

“Questa no perché troppo distante”
“Questa no perché troppo difficile”
“Queste troppo coricate e saranno coperte dalla neve”
“Queste nei canaloni troppo pericolose”

“No,no, è meglio che faccia un giro su internet, vediamo un po’….”

ECCOLA, finalmente, Cascata dell’Alpenzù, sicura dalle valanghe perché la cascata finisce in un bosco pianeggiante, un avvicinamento di soli 5 minuti dalla macchina, la discesa di soli 15 minuti di camminata, e poi questa ha anche un certo valore stoico, è stata la prima cascata a essere stata salita nella valle di Gressoney, cosa voglio di più?


Ebbene sì,squadra vincente; non si cambia!

Salvo, ragazzo determinato più che mai, tutto quello che gli proponi va sempre bene, essendo all’inizio della carriera alpinistica è entusiasta di fare esperienza, tutti aspetti positivi per legarsi con lui.

Io, che cerco di non perdere il momento magico che sto vivendo. Sarà anche che ho la consapevolezza che gli anni stanno passando inesorabilmente e che “ogni lasciata è persa”, meglio approfittarne.

Così sabato mattina di buon ora partiamo per la bella valle di Gressoney e arriviamo al parcheggio sotto la cascata completamente vuoto.

Finalmente saremo i primi e non avremo nessuno di sopra, però…...
c’è anche l’aspetto negativo, dovremo “pulire” la via di salita.

Infatti la nevicata terminata da poche ore ha lasciato una spanna di soffice neve che dovrò togliere ad ogni colpo di piccozza per potermi ancorare con sicurezza nel ghiaccio.

Dopo un duro “lavoro di pulizia” sui primi tre tiri arriviamo alla sosta che precede gli ultimi due , anche qui c’è da pulire il ghiaccio dalla neve ma la verticalità del muro non ha permesso alla farina di depositarsi in grossa quantità.

“Occhio Salvo, sono sul delicato, se volo parte la bottoniera!”

Quando sono uscito dall’ultimo tiro non avevo più nessun chiodo nella cintura, tutti “li ho messi”!!

“Robyyyy metti in tiro,tiraaaa!!”
“Salvo, sei in tiro!”

“Uff, finalmente fuori , ma Roby, ti sei accorto che un chiodo era molle?”

“Veramente il ghiaccio è talmente sottile che due chiodi sono andati dall’altra parte, nell’acqua!!”

Partenza da;Chemonal (Gressoney-Saint-Jean)
Quota partenza;1550 metri
Dislivello; 180 metri circa
Zona; Valle di Gressoney (Aosta)

Difficoltà; D+ I/3+
L1; 25 metri (70°-80°)
L2; 55 metri Facile pendio con muro (10m. a 75°-85°).
L3; 70 metri di canale
L4; 20 metri a 80°
L5; Tiro chiave 30 metri a 85°-90°

FOTOGRAFIE DI SALVATORE

Grazie
Album foto


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