Controcorrente alla Punta dell'Aquila ..dite la Vostra 31/01/2010

Data 07/02/2010 | Categoria: Racchette da neve

La salita alla Punta dell’Aquila è una gita conosciutissima dagli escursionisti Torinesi dove incontri sempre qualcuno in estate e ancor di più d’inverno quando il percorso è coperto dalla neve.
Nel periodo invernale la salita alla vetta diventa una vera processione, faccio mie le parole di Enzo, dove si snoda una fila di persone munite di ciaspole o di sci.

Uno dei motivi per cui si và all’Aquila è che si trova vicinissima a Torino ed è un posto dove vai in rilassatezza senza patemi d’animo.

Per chi, come me, non ama molto stare tra la folla, l’alternativa è partire presto in modo da non intrupparsi nel serpentone che si snoda da metà mattinata fino a pomeriggio inoltrato.

Domenica scorsa avendo la mattinata libera mi sono recato di buon’ora all’Alpe Colombino da dove sono partito con le ciaspole ai pedi alle 7,30, solo soletto, anzi con Baloo.

Nell’ampio piazzale c’era solamente una macchina di qualche escursionista più mattiniero di me.

Dopo qualche minuto di marcia, al sorgere del sole, rivolgo lo sguardo verso il parcheggio dove già 6 o 7 macchine avevano scaricato gli occupanti, ho subito pensato “ecco le avanguardie del serpentone”.

Oggi non voglio parlare del paesaggio,del vento, delle difficoltà o della qualità della neve, ma vorrei raccontare la mia gita “controcorrente”.

Quando ormai sono al di sopra della stazione intermedia vedo a circa 20 minuti da me l’escursionista mattiniero che punta decisamente verso la vetta.

Quando a mia volta arrivo a pochi metri dalla punta, il signore spunta dalla piccola costruzione in cemento e mi apostrofa dicendomi;

“ Dai sbrigatevi, vi sto aspettando per bere il the”

Arrivo in cresta accelerando il passo, poi, dopo la foto di rito alla Croce e al Monviso, anziché percorrere gli ultimi metri finali senza ciaspole, opto per un dietro front e vado dallo sciatore che mi sta aspettando.

Dopo 5 minuti di socializzazione in mezzo al gelido vento era come se ci conoscessimo da una vita.
Scambio di biscotti, accetto una tazza di the, Baloo ne approfitta per scroccare qualche briciola e ci salutiamo augurandoci altre belle gite.

Lui con gli sci facendo ampie curve punta a valle, io con le mie ciaspole ripercorro il pistone verso la stazione intermedia.

Man mano che scendo incrocio i primi escursionisti che stanno arrivando, chi con le pelli di foca, chi con le ciaspole, tutti quanti con gli sguardi pieni di soddisfazione, ormai manca poco per la punta, poi, con una giornata solare come oggi……..

E’ facile incrociandoci salutarci e scambiarci i saluti;

“Ciao”
“Ciao”
“Mattiniero oggi!”
“Ma si, devo essere a casa alle 11”

Con altri invece abbiamo, come si fa di solito, commentato la qualità della neve;

“Il vento questa settimana ha rovinato tutto”
“Si, per voi che sciate forse non è un gran ché, ma con le ciaspole va sempre bene”

Quando sono arrivato alla stazione intermedia avrò incrociato una trentina di persone con le quali avevo fatto uno scambio di saluti o qualche piccola ciacolata.

Da qui in giù, invece, mi è sembrato che le cose stessero cambiando.

Al mio “ciao”, qualcuno rispondeva con un “bondì!”, oppure con un “salve”.

Man mano che mi stavo avvicinando alla fine della gita, il tipo di saluto in risposta al mio “ciao” era più formale; “arrivederci” oppure “buongiorno”.

Così sono arrivato all’ultimo tornante della pista da dove vedi tutto il piazzale dove al mio saluto da qualcuno non ho addirittura ricevuto risposta.

Scena muta.

Sul piazzale dove c’erano in quadrupla fila decine e decine di macchine mi sono guardato attorno, un po’ sconsolato, un po’ deluso non dalla maleducazione di qualche persona ma da come certa gente vive una gita in montagna.

Capisco che se uno sta facendo una gara di velocità non abbia tempo di salutare uno sconosciuto che ti incrocia, ma domenica a metà mattinata c’erano solamente tanti escursionisti normali e mischiati tra di loro c’erano anche tanti……….

“Forse chi si alza prima è più educato dei dormiglioni?”
“Ma cosa dici??!”

“Forse ho perso qualche puntata di educazione civica e sono io che ho le pigne in testa?”
“Ma dai, i tempi sono cambiati!”

“UN MOMEMTO, adesso chiedo al popolo della “fiocavenmola” cosa ne pensa al riguardo poi ne riparliamo.

“Secondo me è che anche tra la gente amante della montagna ci sono tanti “stronzi”.”

Dite la vostra che io dico la mia.

No,io l’ho già detta, DITE LA VOSTRA.

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