Zoccoli, gran ravanate e cima della Madonna (quasi...)

Data 06/02/2010 | Categoria: SciAlpinismo

Dopo circa un mese di inattività forzata causa 'bollino blu' è giunto il momento di rimettere i piedi sugli sci
La nevicata di ieri suggerisce un'attenta scelta del percorso, tuttavia non sembra che ne abbia buttata giù molta e allora, espletati gli impegni mattutini, si decide per un'uscita tardiva verso la Cima di Madonna d'Ardua, itinerario per me sconosciuto benché sia a due passi da casa...
In compagnia di Alberto alle 11.00 (si si, lo so... non si parte a quest'ora! ) siamo in partenza dal ponte del Villaggio d'Ardua; la giornata non è fredda e non c'è un alito di vento. Da bravi ritardatari ci godiamo la traccia già battuta nei 20 cm di neve fresca (più su saranno 40-50). In breve siamo al Pian delle Gorre dove sulla sinistra si dirama la strada verso il vallone di serpentera, Rifugio Garelli ecc.. e dopo un altro breve tratto sempre agevole si svolta nuovamente a sinistra per uscire dalla strada e infilarsi in un fitta pineta. Qui cominciano i 'guai' : al nostro duo si aggiunge ben presto una terza compagna...la neve che, farinosa e umida, si attacca come colla sotto le pelli formando 2 spessi zoccoli che non ci abbandoneranno fino in cima Dopo un po' non vale più neanche la pena di fermarsi a staccarla...dopo 2 passi siamo già daccapo
Superata la fitta (fitta!) pineta lo spazio si apre sul pian del Cros o del Creus (1269 o 1296 m...boh), splendida radura incorniciata da abeti ancora carichi...sembra quasi di stare in Norvegia...o almeno così credo che sia!
Proseguiamo attraverso altra boschina, un po' meno fitta, e sbuchiamo al Gias Madonna (1650 m) dove gli spazi si aprono definitivamente e riusciamo a distinguere la sorsale di salita...sempre battuta per fortuna
Il pendio si fa subito più ripido e faticoso...in breve per me diventa una tortura Il mese di inattività si fa sentire e la neve pesantissima che ci accompagna in buona dose sotto gli sci non aiuta certo
Passato il tratto più ripido è il momento di prendere una decisione: la meta è ancora lontana, circa 200 m di dislivello, la fatica tanta e il caldo intenso...in più la 'farina' è davvero pesante e ci sarà di che faticare anche a scendere...meglio quindi tenersi un po' di 'benzina' per la discesa se non vogliamo che diventi rischiosa. Devo riconoscere che se ci fosse qui con me Emi dovrei chiederle sinceramente scusa per tutte le volte che l'ho spronata a proseguire anche se stanca...arrivato quasi alla canna del gas mi rendo veramente conto di cosa provava e le devo tutto il mio rispetto
Quindi giù per la discesa su neve pesante ma tutto sommato piacevole, ma siamo subito alla prima boscaglia e da qui inizia una 'ravanata' stile cinghiale nostrano che nella successiva fitta pineta diventerà penosa , praticamente sotto la pioggia con tutta la neve che si scioglie sugli alberi. Ma in qualche modo scendiamo...
La stradina dal Pian delle Gorre a Madonna d'Ardua ci permette di scioglierci un po'...piccola nota: attraversiamo due piccole slavine (c'erano già all'andata) che sembrano venute giù dopo il passaggio degli sciatori 'mattinieri' Più in alto comunque non abbiamo rilevato nulla di pericoloso se non una piccola valanga a pera sul versante sud del Cars, peraltro molto lontana dal percorso seguito.
In sostanza una gita un po' tribolata ma in un ambiente da favola A volte non serve macinare chilometri su chilometri...ciò che ci aspetta dietro casa può essere sorprendente In più ora conosciamo il percorso e abbiamo uno stimolo in più per la prossima volta: raggiungere una Cima della Madonna

Alla prossima gita!


Data: 06/02/2010
Quota max: 2101
Partenza da: Madonna d'Ardua - Chiusa Pesio
Quota partenza: 915
Dislivello: 1186
Zona: Certosa di Pesio - Valle Pesio (CN)
Difficoltà: BS

quasi la Cima della Madonna


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