Avventura, esplorazione, ricerca di linee nuove...

Data 01/02/2010 | Categoria: Sci ripido

Avventura, esplorazione, ricerca di linee nuove...insomma...un buco nell'acqua!
Il mucchio selvaggio è bello, divertente, giocoso...e le proposte di LeRoy sempre invitanti ed azzeccate ...ma personalmente ogni tanto ho bisogno di ritrovare i miei spazi, quel intimo rapporto tra te e la montagna da condividere con nessuno o al max con un buon amico...lo so sto invecchiando!
E così mentre il gruppone si dirige a tritare tutto alla Cima della Fascia, io e Fabio (il giacca) andiamo all'esplorazione della Valle di Viù...quella che io considero il lato B delle vette che vedo da casa. In realtà le Valli di Lanzo e in particolare la Val di Viù è totalmente diversa dalla Val di Susa...da tutti i punti di vista...altro che polemiche sul TAV...lì il tempo sembra si sia fermato. Anche le montagne hanno un aspetto (e non solo quello) più duro...le stesse montagne che dalla Val Susa sono prevalentemente dolci e 'addomesticate' da strade e comode mulattiere, dall'altro lato sembrano inviolabili, protette da alte e scure pareti, canali ripidissimi e la famigerata boschina di bassa quota.
Obiettivo del giorno esplorare il lato oscuro della Punta Lunella con partenza da Pian Benot. Sul posto troviamo anche il mountain con soci diretti alla Punta delle Lance e con i quali condividiamo un tratto di percorso.
Le incognite sono molte a partire dal percorso da seguire, dall'innevamento, dalla sicurezza...ma il pensiero di passare dove probabilmente mai nessuno è passato prima ha il suo fascino.
Il versante si presenta con un imponente costone che dalla vetta scende verso nord passando per la Cima Lusera e da dove passa una traccia estiva, ad occhio non sciabile in quanto troppo roccioso. Sul versante nord-est invece si apre un ampio canalone che si origina alla partenza del ex skilift delle Lance. A quota 2000 m circa il vallone è interrotto da un salto roccioso. Per accedere alla parte superiore ci sono due possibilità: salire x due lunghezze una 'interessante' cascata o più semplicemente sfruttare un canale lungo una settantina di metri che porta sulle contropendenze di sinistra, proprio sotto le imponenti pareti rocciose.
Successivamente entrati nel canalone le pendenze diminuiscono un pelo fino a circa 250/300 m sotto la vetta dove...è ancora tutto da scoprire! Apparentemente ci sono due possibilità: salire uno dei canali che portano alla spalla di quota 2611 m oppure seguire uno strettissimo canale tutto a sinistra (da valutare la percorribilità) che porta in pieno sulla finale paretina nord ....dall'aspetto 'interessante' , esposta e dai passaggi sicuramente non banali ma apparentemente tutti raccordati.
Ma torniamo alla nostra avventura...
Visto da sotto il canalone e relativo canale di accesso non sembrano particolarmente ripidi...infatti partiamo decisi con gli sci ai piedi...poi sul conoide iniziamo a capire che è meglio proseguire a piedi...ancora qualche metro e vai di ramponi...sali tu che salgo io e fuori la picca...
Però appena fuori dal canale di accesso iniziano i problemi...la neve inizia ad essere molta...troppa! Anche qui il vento dei giorni passati ha fatto il suo giro, spazzolando per bene i costoni e creando pericolosi accumuli nei valloni.
Per entrare nella parte meno ripida del canalone NE dovremmo tagliare i ripidi pendii...impensabile ...e allora proseguiamo dritti fin sotto la parete rocciosa completamente pulita e quindi sicura. Ma già arrivare lì è stata dura, la neve, farina inconsistente, arriva all'altezza del bacino e ad ogni passo bisogna prima sfondare con le ginocchia e poi fare il passo. Lo spesso strato di neve è omogeneo e praticamente senza fondo su terreno roccioso...faticoso ma tutto sommato ancora 'relativamente' sicuro. Giunti sotto la parete proseguiamo seguendo il bordo con il pendio al di sotto sempre più ripido e carico.
Uhm...siamo al limite, all'orizzonte ancora 500m di gran culo, e le prime placche a vento.
Di comune accordo decidiamo di tornare indietro. Prima a piedi e poi al primo 'spiazzo comodo' calziamo gli sci...
E ora che fare! Il posto più sicuro per scendere con gli sci è una dorsalina davanti a noi...ma bisogna raggiungerla...un guizzo veloce e ci siamo...finalmente belle curve fin sopra il canale che raggiungiamo con un passaggio di ravanage. Ancora belle curve nel canaletto e sul conoide fino alla 'tranquillità' dei farinosi pendii sottostanti.
La visibilità al limite e il vento in deciso aumento ci convincono a non ripellare per salire alla Punta delle Lance...e così ecco conclusa questa avventura...per ora...a metà!




Data: 30 Gennaio 2010
Quota max: 2230 m
Partenza da: Pian Benot
Quota partenza: 1630 m
Dislivello: 650 m
Zona: Valle di Viù
Difficoltà: da definire

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