Monte Birrone e il Rastcias dalla valle Maira,ma non tutte in una volta!...27/28-genn.2010

Data 29/01/2010 | Categoria: SciAlpinismo

Quando il buongiorno inizia dal mattino...è il caso di dire;infatti levataccia per spalare la neve nel cortile,sta ancora nevicando ma le previsioni danno miglioramento,poi arriva Vanni a prendermi. La moglie dalla finestra mi domanda lumi sulla gita:al Birrone da in valle Maira! le dico. lei vedendo che sono quasi le otto,mi da una scrollata:Al Birrone!? e parti a quest’ora?Sei diventato un vecchietto “cagaretto”fai solo più gite da pensionati! Dov’è finito l’uomo che ho conosciuto che partiva a mezzanotte per “fare” il Monviso in mattinata e ritornava a pranzo per poi andare a lavorare il turno del pomeriggio in fabbrica!
Sono sommerso da un’ondata di provocazioni,per fortuna Vanni mi carica sull’auto sottraendomi da quella cascata di frecciate che colpiscono il mio orgoglio... Passiamo ancora a Busca a prendere Renata,una vispa e giovane nonna,che piace pestare neve come a noi,e su in val Maira,”duva ‘l ciel se s-ciaira...
Non ho mai salito il Birrone da quella parte,bisogna arrivare alla borgata Palù ma la strada la troviamo aperta solo fino a Chiabreri. Meglio!,c’è una bella farina,gli alberi coperti di neve, colpiti dal sole mattutino sembrano accesi,appena messo gli sci ,abbagliati da tanta bellezza,non pensiamo più a l’intinerario,ma spontanei come bambini,cominciamo a salire il primo dosso che troviamo,non importa dove porta,è bello!A noi piace andare in montagna così,spontaneamente!
Tuttavia per l’economia della gita,queste escursioni istintive non pagano,perchè a breve ci troviamo su un bellissimo poggio che non porta da nessuna parte,ma ne è valuta la pena provare. Si ritorna indietro si raggiunge la strada passando vicino ad una bella chiesetta,che io scherzosamente la chiamo del “buon ritorno”.Dopo un paio di km,quando siamo in vista della costa di salita,come beffa,da dietro arriva fragorosamente lo spazzaneve distruggendo la nostra bella traccia e il silenzio in cui eravamo immersi. Non si parte mai abbastanza tardi! sarebbe il caso di dire oggi.
Ma quando incominciamo salire quei prati innevati punteggiati da gruppi di baite,sembra di entrare in paradiso,un vero orgasmo spirituale! Un cane abbaia,qualcuno fortunato abita ancora quassù...
Ma noi molto più materiali troviamo un bel posto per colazione,si fa per dire è quasi mezzogiorno...Poi ancora sù, in quel paesaggio cui non ho parole per descrivere fino a raggiungere lo spartiacque del Birrone,dove c’è un’antica croce. Snobbiamo la vetta,perché è tardi,breve sosta presso una baita per nutrire il corpo con pane e salame e lo spirito con il meraviglioso ambiente che ci circonda.
Poi giù in questa farina,a vedere questi bei pendii candidi e puri,è un vero peccato sfregiarli scendendo con gli sci, vorremo che tutto rimanesse così,ma tutto cambia in continuazione...Scendiamo in quell’ambiente da sogno,Renata la vedo felice che assapora intimamente queste prelibatezze che ci offre la Natura. Arriviamo sulla strada,e troviamo Vanni che è sceso più velocemente per recuperare l’auto,ma l’incantesimo non è finito,l’occhio cade sui bei pendii del Rastcias,ci andiamo domani? li domando e....

....E eccomi di nuovo all’alba del giorno dopo assieme a Vanni e Walter per affrontare un’altra salita da sogno,praticamente lasciamo l’auto poco sopra san Damiano all’imbocco del vallone per il Rastcias,fortunatamente non hanno tolto la neve,partiamo così da quota 840 mt.con tanta bella farina. Il vallone da prima incassato e austero si apre lasciando apparire sempre più, come in crescendo di una sinfonia la sua invitante conca di neve farinosa. Una vecchia traccia coperta di neve ci facilita per un tratto il progredire.
Io cerco di aiutate i miei amici a battere la traccia,ma sono stanco,non recupero più come un tempo, così vado su con mio passo in silenzio, facendo foto,mentre vedo loro salire, salire,sembra verso il cielo. Arrivo in vetta che non avevo più tanto da spendere,beh! sono sempre 1600 metri di dislivello e su neve farinosa. Non un filo di vento non una velatura,fa si che ci fermiamo in una “tampa”,sulla cima per due ore,come d’abitudine...
Prima di scendere ammiro il canalone che da su Rore,ci faccio un pensierino,ma...ormai per me e tardi per questi esploit...Mi”accontento” di scendere da dove sono salito,in quella conca meravigliosa, scendiamo dalla parte opposta del vallone ,dove la neve e più farinosa,mentre Jolie molto intelligentemente scende per la traccia di salita,lei ha capito il modo di fare meno fatica. Arrivo alla macchina che sono stremato,ma felice. Ho un po’ di rammarico per non riuscire più battere la traccia per tutto il dislivello, per aiutare i miei compagni, come facevo un tempo,adesso sono loro che aiutano me,’con l’età è cosa comune passare il testimone. In fondo ha ragione Carla sono un vecchietto “cagaretto”



Birrone Rastcias
data:27-gennaio-2010 data:28-gennaio-2010
loc. part.:borg. Chiabreri loc. part:bivio Frachie
quota di part.:1100 mt c. quota di part.:840 mt.
quota arrivo.2000 mt.c. quota vetta:2404 mt.
dislivello:900 mt.c. dislivello:1600 mt. c.
difficoltà:MS difficoltà:BS

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