Traversata della Punta dello Zucco,sulle ali di un "bel"ricordo...24-genn.2010

Data 25/01/2010 | Categoria: SciAlpinismo

La val Corsaglia è una valle a me cara, serbo un ricordo ,non so se definire bello...ma si! in fondo bello lo è stato,ora mi spiego; Quasi tre anni fà la mattina del 25 aprile scendendo dal Cavarero, dove avevo dormito, quando arrivai al pian Revelli,in una zona in piano come un campo di calcio, scivolai su l’unica lastra di ghiaccio in zona, battei La coscia contro l’unica pietra in quel luogo paludoso e mi ruppi il femore.
Restai lì a terra, senza possibilità di fare un metro con Jolie che mi saltava addosso,sulla gamba...hai! hai! Che fare? riuscii a sedermi su un cespuglio con la gamba penzolante con il telefonino in mano, vanamente,perché non c’era campo,cercai di telefonare a casa.
Poi non so perché o per come,verso mezzogiorno,quando avevo già i crampi al sedere,apparvero tutte le tacche,riuscii ad avvertire Carla e a sua volta il 118. Mezz’ora dopo sentii già il rumore dell’elicottero salire la valle. Abbracciai Jolie e le dissi:arrivano i nostri! Le dritte le avevo date esatte,infatti lo vidi spuntare fragorosamente dalla sella Revelli,sventolai tutto quello che avevo in mano, urlai,prima con gioia ,ma... poi vedendo che mi passò sopra senza vedermi, ritornò lo sconforto.
Non è come fanno vedere nei film di guerra che quando l’elicottero arriva da dietro una collina, vede tutti i nemici e li falcia senza pietà con la mitragliatrice. Non è proprio così. Dall’alto e in movimento è estemamente difficile scorgere una persona a terra.
Lo vedevo alzarsi e abbassarsi tra il Pizzo d’Ormea e la cima dello Zucco, Ogni tanto ritornava sopra di me,io mi sbracciavo alzavo i pugni,”varda giù! ca sun sì !”e imprecavo Dio e i suoi parenti. Il pilota che era in contatto con Carla diceva:non lo vediamo! e lei concitatamente rispondeva: guardate bene!è vicino ad una baita, ha anche un cane bianco e nero con sé! Un cane? esclamò il pilota. Io fino a quel momento avevo tenuto in braccio Jolie per che non avesse paura dell’elicottero,la lasciai libera. Dall’alto videro una macchia nera correre sulle chiazze di neve...e fu così,che con l’aiuto inconsapevole di Jolie, mi trovarono. L’elicottero “parcheggiò” poco lontano da me,dissi ai miei soccorritori per rassicurarli,niente di grave,mi sono solo rotto un femore,spegnete pure il motore. Così mi ricuperarono con calma,cosa che non fu con Jolie, ella non permetteva che toccassero me e la mia roba, difendeva la proprietà accanitamente, con i denti e con unghie, ma poi finalmente quando riuscirono ad acchiapparla me la misero in braccio,quindi foto ricordo, e via al volo all’ospedale di Mondovì dove entrai nel pronto soccorso, tra lo stupore del personale, sdraiato sulla lettiga con la cagnetta che si aggrappava al collo,era spaventata come un bambino,nella sua vita non era mai salita su un elicottero! Poi qualcuno ci separò...Il giorno dopo mi “aggiustarono”.... fecero un’ ottimo lavoro!
Oggi ci sono le condizioni ottimali per ritornare in questi luoghi,la neve è sicura e farinosa ,lascio con il Gianfri la pianura che sembra un’ inferno di gelo, da giorni non vede più il sole,ma basta alzare la testa aver voglia di uscire e salire che ci si trova al sereno in un paradiso di neve!
Alla partenza ,quante tracce! ma c’è un ventaglio di intinerari lungo il percorso,non andranno mica tutti lassù! Infatti prima al bivio per la Ferlette, poi a quello per la Ferrarine,rimane superstite una debole traccia che svanirà presso il gias Traversa.
Finalmente! tanta farina davanti a me da sbizzarrirmi,non seguo il vecchio sentiero sulla sinistra,ma la strada che taglia il pendio a destra,non si dovrebbe salire da questa parte,ma la neve è sicurissima, oggi si può fare.
Poi con la coda dell’occhio mi accorgo che non siamo soli,vedo in basso al gias una coda interminabile di ski-alp che mi inseguono. Mi raggiungono e mi sorpassano molto prima della sella Revelli,sono tanti e tutti giovani e forti. Mi accodo e vado su con il mio passo...Arrivato al pian Revelli mi defilo per passare dove mi ero infortunato,sembra impossibile che ci si possa fracassare in un posto ameno e facile come questo...Ma con la testa tra le nuvole....
Salgo solo con Jolie passando vicino al Biv. Cavarero per giungere sulla vetta affollata. Uno sguardo al vallone di discesa ,fantastico! non è ancora sceso nessuno,la tentazione è forte di buttarmi subito a capofitto. Ma anche in montagna c’è un’etica non scritta ma che è dettata dal buon senso. Spetta a coloro che sono arrivati su prima in vetta e che hanno battuto la traccia scendere per primi in quel mare di farina. Con Jolie e il mio amico ci facciamo da parte su un punto non affollato, ci gustiamo il panorama e quello che abbiamo nello zaino,poi quando sono scesi tutti,tocca a noi!Ci godiamo questa bellissima ed interminabile discesa.Grazie al pendio arato,Jolie sfruttando le tracce, ha avuto vita più facile a tenerci piede,anzi... lo sci!

data 24-gennaio-2010
località:Bossea val Corsaglia
punto di partenza:berg. Camperi,curva per Fontane
quota partenza:872 mt.
quota vetta:2369 mt.
dislivello:1500 mt. c.
difficoltà:BS

Album foto


Notizia proveniente da ..:: LaFiocaVenMola ::..
http://www.lafiocavenmola.it

L'URL della notizia è:
http://www.lafiocavenmola.it/modules/news/article.php?storyid=3313