Cima Rasciassa...27-nov-2009

Data 27/11/2009 | Categoria: SciAlpinismo

Aspettando che cada altra neve sono di nuovo ritornato alle Bigorie,mi manca ancora la punta regina di questa zona,la Rasciassa.L’ho proposta agli’amici Vanni Gianfri,el al fiocarolo Ende 65. Quest’ultimo è reduce da una gita in bici al mare,ma vedendo le mie scorribande da queste parti,ha tirato via il velocipede e sciolinato gli sci, non ha resistito al richiamo della foresta,ed eccolo con noi a pestare neve.
Non sapevo come fosse innevata questa elegante montagna,poichè a guardarla dal basso essa nasconde il suo “tesoro”dietro a pendii erbosi e infami boscaglie, ma è sufficiente superare quelle difese chi ci si trova su un’ampia dorsale con un’ ottimo innevamento primaverile,ma direi anche autunnale, perché questo sole novembrino non la intacca più. anzi per quanto mi riguarda in qualche tratto era persino troppo dura.
Incredibilmente partiamo ancora con gli sci ai piedi,ma è un’atto di orgoglio perchè nella boschina che troviamo poco dopo... Ma superata la forra verso la quota 1700 la splendida dorsale della Rasciassa mostra il suo volto migliore,cioè un’ottimo innevamento,solo interrotto qua e la da qualche roccetta,ma con i tempi che corrono...
Ma anche noi corriamo vogliamo arrivare al primo sole per trovare un “pera ‘d culassion” ma invece troviamo una “tampa”ma non ci formalizziamo,e ci rintaniamo al riparo dal vento.Temporeggiamo un po’ a ripartire,speriamo chi questo tiepido sole faccia ammorbidire un pò la neve,poichè poco più in su c’è un bel traversone con un ripido scivolo di neve dura.
Arrivati nel punto chiave,Vanni e Ende lo superano facilmente,ma io e Gianfri che siamo dei pavidi,cominciamo a girare a vuoto per passare in un luogo migliore. Meditiamo già di fermaci li,è anche un bel posto panoramico,ma l’arrivismo che è in noi prevale;tentiamo un’ultima carta scendere un pò dal lato opposto e vedere se si può riguadagnare la dorsale e...troviamo il nostro”passaggio a nord ovest”Riguadagnami la cresta per un canalino con farina pressata e arriviamo in vetta un’ora dopo i nostri amici che nell’ingannare l’attesa,per non gelare, si sono già scolati una bottiglia.Per fortuna io non ne sono mai sprovvisto e senza perdere troppo tempo diamo fondo a tutte le vivande e bevande, a Jolie gli ho portato un grosso osso di un ginocchio di vacca,ma con ancora tanta polpa attaccata,così se ne stà tranquilla e non mi rompe il calice di vetro.
Raggiungiamo gli sci che abbiamo lasciato poco sotto la vetta,scendiamo nella comba in ombra dove troviamo ancora un pò di farina. Ma quando raggiungiamo la dorsale la neve è ancora più dura di quando eravamo saliti,io detesto la neve dura sui ripidi e pericolosi traversi, alla mia età non voglio più rischiare nulla,mi metto sci in spalla e ramponi ai piedi e scendo quei pochi metri che mi separano dal falso piano successivo. Ho degli amici pazienti e comprensivi,sanno che sono vecchio e stanco...e mi attendono per poi finire in bellezza con infinite curve su quei ampi pendi di neve dura ma leggermente granulosa che sembra di essere in pista. Poi sci in spalla mi immergo nella forra e arrivo all’auto stanco e soddisfatto. Questa è la seconda volta che salgo questa montagna in sci-alpinismo,la prima fu tanti, tanti anni fà con il mio amico don Cornelio quando era parroco ad Oncino. Allora non si arrivava alle Bigorie in auto,mi ricordo che eravamo praticamente usciti dalla sacrestia sci ai piedi,era una delle mie prime gite,avevo già le pelli di foca ma gli attacchi erano ancora fissi,non li avevo ancora cambiati,bisognava dare una priorità alle spese,ero appena sposato, e prima c’era il frigo,la lavatrice etcc.Per ovviare all’andicap dell’attacco fisso tenevo lo scarpone (allora erano di cuoio)parzialmente slacciato da permettermi un minimo movimento del piede,non dico le vesciche che mi venivano! Battemmo neve fresca fino alle Bigorie,allora tracce non c’è n’erano,solo pochissimi praticavano questa disciplina. Un pò sci ai piedi e un pò a spalla raggiungemmo la vetta. Mi ricordo ancora che lassù il mio amico di diede una lezione di cortesia: Avevo l’abitudine ,quando finivo di esprimere un concetto,di dire:”hai capito?”Lui mi disse:piuttosto di dire “hai capito” ,perché no dici “mi sono spiegato!”.é più gentile più educato e più umile. Poi aggiunse;bisogna tenere a bada “l’io”poiché anche nella persona più umile l”io” sopravvive ancora per un quarto d'ora, dopo che questa persona sia morta!
Scusatemi se mi sono dilungato con questo aneddoto ma mi è rimasto impresso. Quella volta lassù sulle cime le parole non le ha portate via in vento...

data:27-novembre-2009
Luogo di partenza: Bigorie di Oncino
quota di partenza 1500 mt.
quota vetta:2664 mt.
difficoltà:BS

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