"SELF-CONTROL" in Val di Mello , 11-10-09

Data 15/10/2009 | Categoria: Arrampicata

Luca è il figlio di due miei grandi amici, Mario e Tiziana , aveva 11 anni quando l’ho portato a fare le sue prime esperienze su vie di più tiri. Era il 2 novembre del ’ 96 , nei prati di intorno al parcheggio della Val di Mello c’era la brina, mia moglie e i miei due figli preferirono rimanere sull’auto ad aspettare il sorgere del sole mentre io e Luca ci avviavamo lungo la mulattiera che si addentra nella valle. Avevo pensato di portarlo su “Stomaco peloso”, una facile via di aderenza da due tiri (50 mt. 4+) al Trapezio d’argento ed in pochi minuti eravamo già alla fine, Luca era salito come uno scoiattolo , è sempre stato così anche da piccolo, si arrampicava ovunque e poi saltava giù anche da altezze considerevoli. Non paghi ,abbiamo deciso di alzare il tiro e attaccare anche “L ‘Alba del nirvana” di tre tiri (95 mt. -6) evitando di passare sul muretto di -6, ma salendo dalla variante di 3° grado. Anche su questa via Luca si è comportato egregiamente, per un ragazzino alle prime esperienze su roccia. Nel frattempo il sole, anche se per poche ore, si era affacciato nella valle facendo risaltare i suoi già splendidi colori, mentre noi raggiungevamo la mia famiglia sulla strada per Cascina Piana.
Circa due mesi fa parlando con Mario e Tiziana, ho saputo che Luca aveva ricominciato ad arrampicare con una compagnia di amici ed in particolare con Valentina , suo fratello più piccolo ed il papà Jacopo, così venerdì scorso ho chiamato Luca proponendogli una salita in Val di Mello . La domenica mattina ci siamo visti al parcheggio dal Gatto Rosso e mentre preparavamo gli zaini ho proposto di fare “Self control “ sul Precipizio degli Asteroidi e ci siamo incamminati per il sentiero che risale la Val Livicina, Luca con Valentina ed io con Francesco (Gumba).
Poco prima delle 11 eravamo pronti per attaccare la via, ma Gumba ha rinunciato, ritenendo le difficoltà al di sopra della sua portata e le due cordate sono diventate una da tre.
Erano anni che desideravo salire su Self Control, ma non sono mai riuscito a convincere qualcuno dei miei amici e man mano che salivo ho capito il perché. Ero molto preoccupato perché erano tre anni che non arrampicavo in Valle ed ultimamente ho fatto poche vie con difficoltà inferiori al 6°grado, ma cercavo di non scoprirmi per non scalfire l’entusiasmo di Luca e Valentina.
Superato il diedro del terzo tiro senza problemi ,è arrivato il temuto momento di mettere i piedi sulla ripida e compatta placca (molto più efficace del Guttalax). Lascio la sosta salendo sulla destra e sono subito fermo alla ricerca di qualche piccola tacca sulla quale posare una scarpetta e spingermi in alto,inutile cercare appigli per le mani, ne ho trovati pochi e quasi sempre poco sotto i distanti ma mooolto distanti spit. Riesco ad arrivare al primo e riprendo timidamente confidenza con la placca, come con un’ intima amica lasciata da qualche anno senza valide spiegazioni ed arrivo al secondo. I miei giovani compagni mi incitano teneramente mentre viaggio verso il terzo, si ,perché sin tratta proprio di un viaggio, con molti pericoli ed incognite , intanto lei ,la mia amica inizia ad aprirsi scoprendo ogni tanto le sue prominenti ed intime sporgenze sulle quali poso con innato desiderio le mie mani permettendomi di arrivare molto goduto alla quarta sosta . Recupero i miei compagni, Valentina sale come l’amica più intima della placca , si capisce che si frequentano da anni senza mai litigare, mai uno screzio e conoscono i reciproci segreti più intimi. Luca invece non aveva le scarpette in ordine e poi più in basso credendo di non essere visto, se la intendeva teneramente con la fessura e la placca gelosissima lo ha respinto seccamente , se vuole conquistarla dovrà riservarle tutte le possibili attenzioni senza ingannarla.
Intanto io riparto per il quinto tiro con eccessiva sicurezza, come un bullo ed al primo spit invece di passare onestamente l’ho offesa profondamente avvalendomi della complicità di un miserabile cordino, li per li non ha reagito e si è fatta accarezzare fino alla sosta poi proprio quando ero sul più bello e stavo infilando…. il dito nell’anello mi ha respinto beffandomi brutalmente ,precludendoci ogni possibilità di percorrere trionfalmente il più facile sesto tiro, forse ho poggiato il piede su una cacca di un uccello?
Contenti comunque abbiamo raggiunto l’amico Gumba sulla cengia poi giù per le doppie su “Piedi di Piombo” e calandomi ho rivisto il mio maillon appeso al primo spit del penultimo tiro, testimone di un’altra grande e furibonda litigata sempre con la placca in una fredda giornata di ottobre del 2004, (più son ripide e più se la tirano , pochi riescono a conquistarle). Intanto Valentina tra una cengia e l’altra ha fatto incetta di porcini poi ha dovuto abbandonare le ricerche per non tardare .
La piacevole giornata è finita al ristorante del campeggio ,accompagnata da ottimi pizzoccheri e stracotto di asino , ma la più grande soddisfazione è stata vedere Luca felice con Valentina che mi è sembrata , pur conoscendola da poco, una ragazza solare , positiva ,educata e cresciuta con sani principi, sicuramente speciale .
Data: 11-10-09
Quota max:9000 metri sopra i prati
Partenza: tranquilla,dai prati
Dislivello: bellissimo,soprattutto l'avvicinamento
Zona: la magica ed unica " Val di Mello"
Difficoltà: un pò, quando la sera si lascia la valle.


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