Il mitico giro dell'Albergian (MTB) - 22 agosto 2009

Data 25/09/2009 | Categoria: MTB

Il giro dell'Albergian è una classica che ogni biker che si rispetti deve avere nel suo archivio.
E anche io non voglio essere da meno, così finalmente decido di cimentarmi.
Parto da Ruà di Pragelato, percorrendo i primi km sulla statale fino a Pattemouche, dove dopo una breve discesa sono all'imbocco della Val Troncea.
Le temperature oggi sono autunnali, e il sole si alza tardi, così la prima parte della salita è ancora nell'ombra.
Presto arrivo a Laval, dove si inizia a salire più decisamente, ma senza strappi esagerati. La sterrata passa tra pascoli e resti di antiche borgate, tratti nel fitto bosco di larici.
Raggiunto un bar presso la stazione intermedia degli impianti del Clot della Soma, la cos si fa seria, il fondo peggiora e le pendenze ai accentuano, con strappi davvero al limite delle mi possibilità; per fortuna si alternano a brevi pianori per riprendere il fiato.
Senza accorgermene sono ormai al Clot della Soma, così lascio la bici e salgo gli ultimi metri a piedi per toccarne la cima, un bel balcone sulla Val Chisone.
Ma il bello oggi deve ancora arrivare, così rimontato in sella, proseguo sulla stradina che poco dopo diventa sentiero, pedalabile ancora per poco. Poi sono costretto a spingere, direzione colle del Pis che raggiungo in mezz'ora, superando alcuni bikers che mi precedevano.
Sosta contemplativa al colle, ma viste le nubi in rapido avvicinamento per portare a termine il giro non devo perdere troppo tempo.
Così breve ma bellissima picchiata sul pianoro sottostante, single track meraviglioso e perfettamente pedalabile, quasi fino ai casermoni, utilizzati dai pastori come ricovero per i numerosi animali in zona.
Resto in sella il possibile, poi si spinge di nuovo, mancano 200 metri di dislivello al colle dell'Albergian, prima tra i pascoli, poi su pietraia un po' disagevole, ma tutto sommato il tratto è breve e tra nebbie e sprazzi di sole giungo al colle, punto più alto del percorso odierno.
Mi concedo finalmente una meritata pausa per il pranzo, il tempo sembra reggere.
Quando ormai le nebbie limitano la visuale decido di scendere, nel selvaggio vallone che sembra interminabile.
I primi tornantini sono impegnativi, io preferisco farli a piedi, poi sotto tutto sommato si può stare in sella, anche se per i miei gusti il terreno è troppo sassoso, e mi rendo conto che a piedi farei meno fatica e andrei più veloce, così anche per non rischiare troppo decido di stare in sella solo nei tratti più scorrevoli.
Effettivamente mi aspettavo una discesa migliore, anche perdendo quota il sentiero migliora, un tratto a mezza costa è davvero suggestivo e divertente. Ma la goduria inizia nel bosco, un perfetto sentiero liscissimo con numerosi tornanti, davvero superlativo.
Solo l'ultimo tratto prima di recuperare una stradina presenta un fondo peggiore, dovuto a recenti dissesti alluvionali o valanghivi.
Una volta sulla strada non mi resta che scendere a Laux, e quindi tramite la statale (purtroppo) in 8 km sono di nuovo a Pragelato, per concludere questo lungo anello.

Data: 22 agosto 2009
Quota max: 2713
Partenza da: Ruà (Pragelato)
Quota partenza: 1524
Dislivello: 1500 totali
Zona: Val Chisone, Val Troncea
Difficoltà: BC+

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