Sempre caro mi fu quest’ ermo colle… della Battagliola, in Hipertext

Data 27/10/2006 | Categoria: MTB

Sulle orme del grande Roby4061 continuerei sulla culturale traccia, ma solo per quanto concerne il titolo, cosciente che mai e poi mai riuscirò ad eguagliarlo nelle sue splendide Foto. Inoltre, per recuperare del terreno, proverò a scrivere questa storia con dei collegamenti ipertestuali.
Praticamente voi cliccate sulle paroline blu e vi salta fuori la foto. O almeno dovrebbe….

Martedì scorso, dopo uno spazio di tempo che mi parve infinito (ma che in fondo durò il solito spazio di un lungo week-end) di nuvole e pioggia , di spessi maglioni di lana indossati anche in casa, per non attaccare il riscaldamento, non tanto per un forte senso civico ed ecologico, ma solo perché sono un po’ taccagno, un sole meraviglioso era preannunciato nei cieli della Val Varaita.

Con una cieca fiducia nelle previsioni meteo ho preso il solito giorno di ferie, che mai nessuno negli ultimi anni si è mai sognato di negarmi, anzi, non devo neppure chiedere prima. Chissà perché!

Infatti sono partito da Cuneo con la pioggia e a Sampeyre, dove ho inforcato la mtb, c’era lo stupendo sole promesso. Ed un cielo che più blu non si può.
E poi sù, Casteldelfino, valle di Bellino , con le sue borgatelle pulite dalle piogge e adagiate sui prati ancora verdi tra i colori fiammeggianti dei faggi d’autunno.
Dopo Chiesa e prima di Pleyne si prende la sterrata a destra che s’inerpica per dolci pendii verso il nostro “ ermo colle ”, che sempre caro mi fu, perché mai ci arrivai.

L’ultima volta, quasi arrivato al colle feci uno squarcio di 10 cm nel copertone e ritornai, a piedi fino all’asfalto e poi piano piano sul cerchione fino a Casteldelfino, dove un’anima pia era salita a recuperarmi.

Le borgate, viste dall’alto, mostrano tutta la loro fiera bellezza antica … l’unico sgorbio recente l’ho coperto col manubrio della mtb!! Per le auto non c’è stato nulla da fare..
Se volgete indietro lo sguardo, davanti a voi, maestoso, il Pelvo d’Elva , appena imbiancato in vetta, vi strizza l’occhio col sole per cappello. Quest’anno di neve ne verrà ben poca.
La sterrata è completamente ciclabile e di lassù , sulla Punta del Cavallo (2290m), il Gigante di Pietra sbuca all’improvviso al di là del fiume, tra gli alberi, davanti ai vostri occhi increduli.

Scenderete poi un po’, sul filo di cresta, verso Ovest, seguirete la sterrata che sale fin sotto il M.Pietralunga (2731m) e vi fermerete al cartello “Colle della Battagliola” (2282m), un luogo dove non sono mai stato, e dal quale vedete tutto, compreso il Colle dell’Agnello , laggiù.

Ed ora non vi resta che scendere al di là, giù dritto, verso l’invaso di Castello , percorrendo quel bellissimo traverso che avete visto e fotografato più d’una volta , salendo alla cima Tre Chiosis che sta in faccia: ma presto vi accorgerete da soli che le illusioni ottiche fanno dei brutti scherzi:
il sentiero (un GTA, che credo voglia dire “Gran Torsione di Ammennicoli”) è praticamente un ruscelletto asciutto (salvo dove corre l’acqua), ripidissimo , per almeno 200m di dislivello e, per non ribaltare vi converrà scendere a piedi.
Ma poi diventa fattibile in sella e oggi, dopo tutte queste piogge, era addirittura asciutto, con un bel letto di aghi di pino .

Siete arrivati in riva all’invaso; non vi resta che percorrere la bellissima ciclabile che lo costeggia tutto, fino allo sbarramento.
Arrivati colà, non traversatelo, ma continuate su sterrata sulla destra orografica; evitate deviazioni a sinistra che vi porterebbero sotto la diga, continuate su sentieri approssimativi senza perdere quota, finché non sbatterete contro un antichissimo muro a secco: ora scendete, fin quasi in riva al torrente Varaita, seguite tracce di sentiero nei prati, che poi diventano mulattiere e carrarecce e, senza mai attraversare il torrente arriverete a Casteldelfino: attraversate lo stradone e prendete a destra , sterrata in discesa che passa sotto la Centrale Idrolettrica, poi anche lei diventa sentiero, mulattiera , carrareccia.
Dovrete solo passare sull’asfalto a Torrette e per un tratto di 300m più a valle, dove una frana ha portato via ogni cosa.
Sempre sulla destra orografica arriverete su sterrate a valle di Sampeyre, non dopo aver salutato il triste cavallo nero , prigioniero in un bellissimo posto, ma pur sempre prigioniero.
Lui farà una bella galoppata accanto a voi, che galoppate con la vostra mtb al di qua del recinto verso la libertà.

Al termine del recinto voi tirerete dritto e lui girerà a destra di 90 gradi e tra sé e sé riderà di voi, perché ha capito che voi credete di essere dalla parte giusta del recinto.

Inserisco un particolare preso dal file GPS qui sotto, zoomato al max: ci vedete tranquillamente le auto parcheggiate al di qua del torrentino, a Pontechianale.
Se zoomate col file gps qui sotto riuscirete a vedere anche il sentierino dal colle della battagliola in giù, finché non entra nel bosco.


Data: 24/10/2006
Partenza: Sampeyre, m. 950
Zona: Val Varaita, Valle di Bellino
Lunghezza: Km. 41
Dislivello posit.: m. 1427
Tempo indicativo: 4h30
Ciclabilità salita: 100%, discesa: 95%

Album Foto

GPS




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