Corborant 3.010 mt

Data 28/07/2009 | Categoria: Alpinismo

Come già accennato direi di stendere un velo pietoso sulla giornata di Giovedì 23 ...l'idea era quella di raggiungere il mio primo 4.000, quello che viene definito il più 'semplice': il Breithorn occidentale...
Già questa era l'idea...partiti ore 4:00 da casa, arrivati a Cervinia in tempo per il primo viaggio di gabinovia...tutto perfetto, se non fosse che il forte vento (70 km/h ) a Plateau Rosa ci ha fatto desistere dal salire..
Va bhè sarà per la prossima volta.........(o prox settimana ).....speriamo!!!!

Ma torniamo a venerdì...
Dopo la delusione del giovedì bisogna rimediare, bisogna soprattutto trovare una destinazione in grado di risollevarmi un pochino il morale...dopo un breve consulto sul libro di Parodi (Vette delle Alpi, dalla Liguria al Monviso) opto per il Corborant da S.Bernolfo...mi ha sempre affascinato la sua forma, ed il fatto che sia ben riconoscibile da più parti...
Solita sveglia alle 4:00 (ma non dovevo essere in ferie???) e si parte alla volta della valle Stura....destinazione San Bernolfo...
Alle 6:30 lascio la macchina e subito un venticello molto caldo mi fa capire che ci sarà da cuocere...
Mi avvio di buon passo in direzione dei laghi Lausfer, dove arrivo in poco più di un'oretta...nessun' anima viva in giro...non vedo nemmeno animali, solo il venticello, adesso decisamente più fresco, pare tenermi compagnia...la mia meta è lì sopra la mia testa, pare aspettarmi come un vecchio amico per fare due parole...
Il tempo di un piccolo spuntino e riprendo a salire in mezzo al caotico anfiteatro di pietre sotto la cima...seguo alla perfezione le indicazioni del libro che mi dice di puntare alla sinistra del Corborant in direzione del Passo omonimo..
Attraverso quello che un tempo era il ghiacciaio del Corborant e giungo ad una specie di bivio: a sinistra il sentiero prosegue verso la via indicata, a destra tacche rosse portano verso un canale piuttosto ripido ed incassato, alla base del famoso gendarme del Corborant..
Logicamente seguo la via di sinistra ed arrivo alla base del canalino detritico che porta al passo...salgo veramente a fatica... Giunto a metà, dopo aver fatto scivolare parecchi detriti, improvviasamente mi blocco..."chi me lo fa fare?"...nella mia testa si insinua un pensiero...sono solo, non ho visto nessuno dietro o davanti a me...se per caso scivolando mi faccio male??...pazienza, per una volta si può rinunciare all'ambizione di arrivare in cima...
Ritorno sui miei passi e con cuatela arrivo nuovamente alla base della montagna..mi sistemo un sedile fai da te e mi godo un'oretta di pace, silenzio e sole caldo..mi sento davvero bene..respiro a pieni polmoni e mi godo tutto quanto..

"Bhè, però sei ad un passo dall'altro sentiero...le tacche rosse porteranno da qualche parte...tentare non nuoce...al limite torni indietro come hai fatto prima..."
Mi sveglio di soprassalto...chi ha parlato, chi mi ha messo in testa questa idea? Però è logica..ho sempre la possibilità di tornare indietro...
Mi riavvio in direzione del canalino e del gendarme...si sale molto meglio, il fondo è meno detritico e le rocce più stabili...più in alto mi preoccupa un masso enorme che occlude il passaggio nel canale, ma ci penserò quando sarò lì...appena vi giungo, è grande la sorpresa...c'è un buco...ed all'interno addiritturo sono stati piazzati dei gradini in ferro e delle maniglie!!!...attraverso quello che scoprirò essere il 'buco della marmotta' ed in un attimo sono al passo...(ritengo di condividere chi sul libro di vetta critica l'aver attrezzato questo passaggio, l'ho ritenuta una forzatura del fantastico ambiente).
Di qui si apre il vallone del Migliorero e la vista spazia già sul Tenibres, sul Becco Alto d'Ischiator, e più lontano su Monviso e Rocca la Meja...
Decido di abbandonare lo zaino qui, c'è un po' di vento e devo attraversare alcune placche leggermente esposte, non vorrei essere sbilanciato...una volta attraversate, per tracce, erba e roccette, in breve si giunge in cima...
Mi sento davvero soddisfatto..ho saputo rinunciare quando era giusto farlo ed ho saputo farmi coraggio quando ce n'era bisogno...
Il panorama è davvero grandioso, mi rammarico di non avere la macchina fotografica con me (è più in basso nello zaino), ma ho sempre la possibilità di tornarci...
Lascio il mio saluto sul libretto di vetta sbagliando data (a proposito, mai visto tante cose indicative: 2 ometti enormi di pietre, 2 croci, di cui una rotta, una modonnina) e decido di scendere...
Ed ecco il primo incontro della giornata...quassù a 3.000 mt ho trovato finalmente compagnia...una marmotta mi guarda quasi infastidita dalla mia presenza...possibile mi chiedo?in mezzo alle rocce?...il suo fischio mi fa capire che anche lei vuole restare sola e così mi avvio...
Recupero lo zaino e con la giusta cautela arrivo i laghi, dove posso svaccarmi un pochino...

E' stata una giornata particolare, con un susseguirsi di stati d'animo intensi, e che mi ha permesso di raggiungere una cima da lungo tempo ammirata..spero presto di tornarci per completare l'album fotografico dalla vetta...


e buone gite a tutti...

Data: 24/07/2009
Quota max: 3010
Partenza da: San Bernolfo
Quota partenza: 1702
Dislivello: 1308
Zona: Valle Stura
Difficoltà: F

Album Foto


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