Rocciamelone e una bella passeggiata di"bellica memoria" 20-21 luglio 2009

Data 22/07/2009 | Categoria: Alpinismo

Ogni tanto salire una montagna classica non fa male. Il mio amico Pinu’d Setu voleva iniziare suo genero all’alta montagna e dal canto mio, ci ritorno volentieri al Rocciamelone. Alla partenza oltre la solita combricola incontriamo Nicolò ,un bimbo di otto anni con suo babbo che si accingono a salire questa bella montagna, a me piacciono i bambini(ma quelli degl’altri!) allora lo incoraggio, e gli racconto quant’è bello lassù,li dico che c’è persino un grosso signore con l’aria austera che ci si può salirci sulla testa e tirarli i baffi!. Lui incuriosito mi chiede se può anche dargli qualche pizzicotto!” In gamba il piccolo, penso! e incomincia l’ascesa con suo papà. Salendo poco sotto la Cà d’Asti stanno scendendo una giovane coppia,mi dicono che hanno dormito lassù,e sentendo l’accento straniero domando loro da dove arrivano. “da Zurigo !”mi rispondono, poi mi spiegano che sono partiti da quella bella città a piedi per fare tutta l’ attraversata delle Alpi fino a Ventimiglia!Io cerco di masticare un po’ di tedesco che avevo imparato proppio in quella città nel ’68 quando ero un “beat” e girovagavo per l’Europa. Pensando a tutto il tempo che ci vuole per fare quel lungo viaggio mi sorge spontanea la domanda:”ma che lavoro fate?”No!! nix aratbait! mi rispondono e se ne vanno felici verso il mare!
Quando arriviamo in vetta come d’abitudine facciamo l’invasione di campo offrendo vino a iosa a tutti quei malcapitati che si trovano lassù, ci sono molti spagnoli, per fortuna molti sono astemi, cortesemente rifiutano il mio “tinto” Il genero di Pinu leggendo sempre lei mie abbuffate in vetta per non fare brutta figura ha portato un kg. di acciughe al peperoncino piccante all’aglio,del testun di grotta e altri formaggi vari. Ho dovuto mette a dura prova il mio apparato digerente e il mio alito. Mi complimento per l’ottima iniziazione all’alta montagna! continua così!
Il tempo scorre veloce,stiamo per scendere quando ad un tratto vedo un bambino arrivare di corsa ,è Nicolò! C’è l’ha fatta!Suo padre lo segue raggiante di gioia,li chiedo se desidera un po’ di vino”no!grazie sono astemio”mi risponde,invece Nicolò rivolgendosi a me con occhi supplichevoli mi dice:” mi daresti solo due dita ,così,di vino?Come si fa di no a una simile richiesta di un’innocente,mi vengono quasi le lacrime”Quanta tenerezza mi fa! li porgo il bicchiere e Pinu che girava sempre senza meta per il piazzale con una bottiglia in mano gliene versa un po’,facendo felice quel bravo fanciullo,che sta vivendo il suo più “alto” momento di gloria. Brindando con il pargolo ,lo accarezzo e gli dico:”Bravo! hai subito capito come si và in montagna!”
Arrivati alle macchine Pinu torna a Settimo, invece io Gianfri e Jolie andiamo al Moncenisio alla Gran Scala dove si mangia ottimamente ed ha comodo e economico Gite d’Etape per la notte. L’idea era di salire il Giusalet ,ma all’ indomani alla bergeria Martina cadeva qualche goccia. Allora è stata una ghiotta occasione di percorrere il sentiero degli alpini che con percorso ardito sale al ricovero e al passo Trinceramento 2900 c. sopra il lago de la Savine. Di tanto in tanto sul sentiero ci sono delle lapidi con indicazione del luogo della distanza da percorrere. Sono delle vere opere d’arte incise a caratteri latini da chissà quale alpino e artista ignoto nel lontano 1906. Di tutt’altra fattura sono i residui dei reticolati che percorrono sinistramente la cresta. Il primo pensiero sarebbe di pulire la montagna da questo inquinamento bellico,ma forse è meglio che ci siano ancora a testimonianza della stoltezza umana e dell’inutilità della guerra,che non lascia mai né vinti e né vincitori, ma a perdere sono sempre il dialogo e la ragione. Poi davanti a una bottiglia e abbracciato da un bel panorama,rifletto;”e’ proppio un bel posto,peccato che sia stato deturpato da eventi bellici. Mi domando:"come mai in latino la guerra si chiama “bella?”

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