CIMA D'OIN (3280m slm), IL GIOCO SI FA DURO – 2° CORSO AVANZATO AG CAI CHIVASSO

Data 01/07/2009 | Categoria: Alpinismo

Ritrovo alle 14:00 di sabato a Chivasso: c'è tutto? Zaini, cibo (tanto), picche, ramponi,...sì, c'è tutto. Siamo in 9: 3 accompagnatori e 6 ragazzi. Si parte verso l'alta valle Orco.
Dopo una sosta a recuperare le chiavi del Rif. Ballotta, arriviamo al Lago del Serrù. Zaino in spalla, ci incamminiamo quasi in piano verso il rifugio attraversando alcuni nevai: è solo l'assaggio di quel che ci aspetta il giorno successivo.
Arrivati al Ballotta, ci sistemiamo e, nonostante siano solo le 18:30, ci prepariamo per la cena. Dopo vari appetizer (torte salate, frittate, salame...) spazzoliamo senza indugio1 kg e 1/2 di penne al ragù e altre cibarie che magicamente saltano fuori dagli zaini.
Dopo cena, si improvvisa un poker dalle dubbie regole bevendo...tisana al tiglio e menta, ma il colore è quello del whisky e quindi “fa figo”.
Sono le 22: tutti a letto, cioè si spengono le luci, ma la baraonda continua per alcune decine di minuti fino a quando un urlo ammutolisce il rifugio.

Al mattino seguente un cielo azzurro ed una temperatura gradevole accompagnano la colazione ed i preparativi per la partenza.
La metà è il colle della Vacca, da lì decideremo se proseguire in base alle condizioni.
Superato il primo tratto attrezzato, giungiamo al Pian Ballotta dove iniziano le operazioni di vestizione: si calzano i ramponi, si impugna la picca e si formano le cordate.
Il primo tratto pianeggiante serve ai ragazzi per prendere confidenza con gli attrezzi e per provare alcune manovre che dovremo utilizzare da lì a poco per affrontare il tratto ripido al di sotto del Ghiacciaio della Vacca.
Poi si inizia a fare sul serio: le pendenze aumentano, dopo un primo tratto di risalita per massima pendenza, iniziamo a zigzagare fino all'ultimo delicato traverso che ci porta al Ghiacciaio della Vacca, completamente coperto di neve.
Giunti al colle della Vacca decidiamo di proseguire aggirando la Cima della Vacca per raggiungere prima il col d'Oin poi la Cima d'Oin.
La marcia prosegue senza problemi, solo le forti pendenze dell'ultimo tratto sotto la cima affaticano un po' le cordate.
Giunti in cima ci guardiamo attorno per gustare il panorama che spazia dalle cime della Vanoise, al Monte Bianco, al Gran Paradiso, alla vicina Cima del Carro e Aiguille Rousse. C'è ancora il tempo per la foto ricordo, e subito giù al riparo da un gelido vento che nel frattempo si è alzato.
All’inizio i ragazzi sono un po' titubanti, poi prendono maggiore confidenza nella discesa verso la sottostante conca glaciale. Si provano anche tecniche di discesa “alternative”: il famoso metodo “cul e man”, il “rotolo controllato” e lo “sghiùn”.
Dopo una breve sosta per il pranzo, iniziamo il rientro. Oltre il ghiacciaio della Vacca ci aspetta il tratto più impegnativo della gita: l'alta temperatura, l’abbondate neve e le pendenze fanno sì che i ramponi non mordano a dovere. Le condizioni impongono di approntare due soste per far scendere i ragazzi in tutta sicurezza. In breve raggiungiamo la base dello scivolo.
Ancora un tratto di discesa su pendii mediamente pendenti e poi raggiungiamo il Pian Ballotta dove finisce la neve. Qui ci “spogliamo” dell’attrezzatura da ghiaccio e scendiamo per il tratto attrezzato al rifugio, dove recuperiamo il materiale lasciato al mattino.
È ora di rientrare all’auto, riattraversiamo i nevai affrontati il giorno prima, e ci divertiamo a scivolare sull’ultima lingua di neve prima dell’auto.
Stanchi e contenti ci voltiamo per osservare la Cima da noi raggiunta qualche ora prima.
Tantissimi complimenti ad Andrea, Enrico, Filippo, Luca G., Luca N. e Luca Z.

Evelyn (AAG), Massimo (AE), Roberto (AAG)

Album foto
Tracciato gps


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