Grand Aiguille Rousse 24 06 09

Data 25/06/2009 | Categoria: SciAlpinismo

Lo so, anch’io, COME VOI TUTTI, sono un inguaribile bugiardo.
-Questa è l’ultima; quest’altra è davvero l’ultima; ‘sta volta è l’ultima sul serio…-
Ma questa alla Gran Anguille Rousse merita davvero di essere la gita conclusiva di una straordinaria stagione, non fosse altro che con Lei , la Grande Anguilla Rossa, avevo un conto aperto ormai da qualche anno.
Al solito, Marco mi fa dondolare davanti al naso l’amo con l’irresistibile esca ed io… aaa…aaaa AAAABBB…occo.
Oltre che da me e Marco, la squadra è composta dai Cassardo (senior & junior) Piero Cavallo (di nome e di fatto) e gli inarrestabili Estella ed Ermes, reduci da un’impresa titanica (la Gran Ruine).
Pensavo di incontrare anche Guido ma è assente per incomprensioni telefoniche con Marco.
Sci in spalla al lago Serrù alle 6,30 e su per il Pian della Ballotta .
Di fronte al Piccolo Colluret solo Estella Ermes ed io decidiamo di salirlo coi ramponi mentre gli altri optano per il sentiero estivo (scelta quantomai saggia).
Volevo vederlo un po’ da vicino questo “banalissimo” coulloire.
- però, sarà anche breve ma dritto è dritto…-
ora che io sia uscito dal canalino, tolti ramponi, ecc, ecc…, gli alti sono già al fondo del piano
Al Colle della Vacca ricompattiamo il gruppo.
Perfetto, c’è continuità di neve.
Di qui si vede piuttosto bene la nostra meta.
Intuisco che la linea di salita non sia visibile da qui, diversamente io do forfait!
La parete nord (e non c’è altro modo per definirla che “parete”) dell’ Aiguille Rousse che ci si para davanti è VERAMENTE GRAND!!
La aggiriamo alla nostra destra e subito si rivela un tantino più potabile. La neve sul pendio finale è ancora piuttosto dura.
Alle 10 siamo in cima.

Non riesco a capirne la ragione, ma per qualunque gita, che abbia un dislivello di 1000 m o ce l’abbia di 1800, sono sempre scoppiato uguale. E anche questa, con i suoi 1200 m non si smentisce.
Non c’è che dire; abbiamo centrato una giornata perfetta:
temperatura mite;
non una nuvola;
niente vento;
visibilità a perdita d’occhio…
Due francesi che ci hanno anticipato scendono direttamente dalla punta e dopo aver percorso a piedi il primo pezzo senza neve (50 m circa)si lanciano giù per il pendio nord.
Chapeau!!
A guardare il baratro che si apre sotto di noi avverto una forte contrazione al celebre sfintere.

- Lafiocavenmola- continua a esortarci Marco e alle 10 e mezza iniziamo a scendere.
L’idea, non solo di Marco, era di scendere lungo la spalla nord-ovest fino a raccordarci a metà pendio, ma anche qui non c’è neve e nessuno a voglia di togliere gli assi, quindi scendiamo dalla via normale dove la neve non è poi così mola.
Cerchiamo le esposizioni un po’ più al sole e qui sì che si gode!!
Ermes e Estella soffrono di una grave forma di ingordigia e decidono di lasciarsi andare, a costo di ripellare e risalire, fin dove la neve merita.
Ci salutiamo e continuiamo per il ritorno.
Fino al Pian della Ballotta la discesa è divertentissima, poi senza quasi spingere arriviamo al nostro Piccolo Colluret che pazientemente ci stava aspettando
Senza indugio alcuno ci buttiamo giù anche di qui dove i miei compagni scendono dignitosamente, io con qualche titubanza in più riesco a portarmi intatto fin ad incontrare il sentiero , da dove, in accordo con Francesco (Cassardo junior), raggiungiamo un’ultima striscia di neve un po’ più larga e meno ripida del Piccolo Colluret.
Queste sono le ultime curve di una grande stagione; facciamole come Dio vuole!
Il resto e la solita storia:
-fermiamoci a mangiare un panino-
-non posso, ho fretta-
-fermiamoci a prendere l’acqua-
-vabbè, ma sbrigati che non c’è tempo-
-mi scappa la pipì-
-tieni duro che fra un po’ siamo arrivati-
ecc,ecc,ecc.



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