Colle Perduto 02 06 2009

Data 03/06/2009 | Categoria: Sci ripido

Vai al Colle Perduto, al mitico colle , come lo chiamano Enzo e Federico sul loro “Ripido” , e non scrivere niente??
Ma non sia mai !
La squadra doveva essere di 4: Roby (presidente del club), Diego, Giorgio ed io (aggregato).
Poi, uno non può, l’altro si lussa una spalla…e va beh, si va lo stesso, tanto il presidente comunque c’è.
Sveglia assolutamente indecente (1,30) e ritrovo alle 2,30 a Cuognè.
Poi, ora che si sia riusciti ad individuare il parcheggio ed a prepararsi si sono fatte quasi le 4.
Meno male che è notte, così, un po’ perché non vedi un…, un po’ perché intorpiditi dal sonno, quasi non ci si rende conto del lungo spostamento.
Arriviamo al vasto piano sotto le Levanne quando il primo sole, davvero mattutino, inizia a bersagliare con i suoi raggi il ritrovato Perduto.
Lo spettacolo è magnifico:
il colle tinto di rosso si erge (ai miei occhi) come un muro verticale ed invalicabile.
Tanto lo so che è solo un “effetto prospettico”!!!
Avanziamo dosando le forze, per non trovarci senza benzina alla fine.
Approposito di benzina , e la colazione??
Il mio stomaco, poverino, proprio si rifiutava di fare colazione alle 2 di notte e allora seguo il consiglio di Roby: mi preparo un termos di caffèlatte e una pagnotta e alle 7 ci fermiamo a mangiare a circa metà percorso.
Ok, il sistema ha funzionato, siamo pronti per ripartire.
La traccia lasciata un paio di giorni prima è ottima da seguire e a quota 2900 m via gli sci e sotto i ramponi.
Sono le 8, siamo in perfetto orario, ormai è nostro!
Ma ,inspiegabilmante, non è così.
Sembra quasi che quanto più noi ci avviciniamo e tanto più lui, il colle, si allontani.
Ci si chiedeva giusto poco prima il perché di quel nome.
PERDUTOoooo o o o o o o o ……….. ….. …. .. … …
Ora è tutto chiaro!
Non ci perdiamo d’animo e procediamo.
Alle 9,30, ora sì, il colle e nostro!
Enormemente soddisfatti godiamo dell’ambiente e del panorama veramente unico.
Il tempo di bere qualcosa, spellare e prepararci e siamo pronti per scendere.
Roby parte per primo, avere un buon maestro davanti è per me un grande aiuto.
Tocca a me, la neve è ottima, farina un po’ compressa, e anche se siamo prossimi ai 45° non mi impensierisce più di tanto.
I primi 200 m sono divertentissimi, poi, con nostra amare sorpresa, scopriamo che ha mollato troppo ed è sempre facilmente sciabile, ma non esattamente quello che ci si aspettava.
Va bene lo stesso, io sono contentissimo.
Roby è altrettanto contento ma dispiaciuto per lo stato della neve.
E che sarà mai.
Un motivo in più per tonarci la prossima stagione, magari con Giorgio e Diego.
Tanto ormai la tessera del club c’è l’ho anch’io.



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