Finalmente, dopo lunga attesa, finalmente - Cima degli Ortetti 19-05-09

Data 20/05/2009 | Categoria: SciAlpinismo

Era marzo 1979; salendo per la prima volta alla Chiavesso avevo osservato con curiosità quel piccolo vallone sospeso sopra il Lago Paschiet e andare a ficcarci il naso mi stuzzicava.
Con i compagni dell'epoca si parlava genericamente degli Ortetti e con atteggiamento di grande rispetto per le difficoltà delle quali era opinione consolidata.
Ci pensò il Grilli a fare la prima recensione classificandola OSA.
Per anni l'ho tenuta in osservazione ma gli scarsi innevamenti succedutisi mi hanno sempre fatto abbandonare momentaneamente l'idea.
Quest'anno così prodigo di neve, dopo averla osservata da più punti (Ometto, Ciorneva, Chiavesso, C. Afframont) ho scelto il giorno giusto, prima della calura in arrivo ed è andata proprio bene.
Avevo coinvolto molti interessati ma: chi per lavoro, chi reduce dalle vacanze esotiche, chi affaticato, chi non voleva perdersi la tappa piemontese del Giro, ci siamo ritrovati in pochi (Valter, Enrico, Angela e Paolo) mattinieri ai Cornetti.
A Pian Salè (20 minuti dai Cornetti) inizia la neve, saliamo sui residui di valanga ben compattati, passiamo a sinistra del Lago Paschiet; il canaletto nascosto è ben pieno, i pendii soprastanti perfetti; la neve è dura per il rigelo, mettiamo i coltelli. Saliamo a sinistra della costola rocciosa centrale e ci raggiunge un giovanotto di Mezzenile in tenuta da gara (attrezzatura leggera e zainetto tattico) mentre noi abbiamo di tutto (picca ramponi, corda, arva, pala, sonda, ecc.).
Enrico ed il ragazzo incontrato raggiungono la spalla e la cima sud-est, mentre io e Valter il colletto tra le due punte; rinunciamo alla cima nord-ovest che ci impegnerebbe ancora per un bel pò poichè inizia a scaldare e così scendiamo subito per non perderci il meglio della discesa.
Il pendio finale è ancora da trasformare, sotto e fino al canaletto è un morbido velluto su pendii stupendi; dal canaletto al Lago passando sulla sua sponda ovest l'ultima neve caduta rinviene già in superficie, ma è un divertimento tracciare ampi curvoni.
E' un piacere vedere scendere Enrico con evoluzioni di pura perfezione.
Ci fermiamo al cucuzzolo sotto l'Alpe Paschiet ad attendere Angela e Paolo che l'hanno presa con più calma e troveranno anche la neve più rinvenuta; sotto e fino all'ultima lingua a 10 minuti dal ponte dei Frè, il fondo compattato dalle valanghe ci permette una bella discesa senza problemi.
Ai Cormetti verso le 11,30 giusto in tempo per ordinare tagiatelle alle noci al baretto lì a fianco, dove abbiamo saputo che il ponte dei Frè si può anche raggiungere in auto senza problemi di divieto.
Una giornata veramente ben spesa.


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