Cima della Bondasca da Bondo 3289 mt. (Svizzera) 03-05-09

Data 07/05/2009 | Categoria: SciAlpinismo

Primo maggio passato in famiglia,sperando che moglie e figli apprezzino il "sacrificio", ne approfitto per preparare tutto per bene,abbigliamento,attrezzature varie,viveri, ecc. ecc.Due maggio partenza per la Valtellina,fila tutto liscio come l'olio,strade libere,tempo magnifico e quando arrivo al Fuentes e vedo la mia valle mi si apre il cuore come se ritornassi dopo trent'anni.Le vette sono in condizioni eccezionali,non ricordo una situazione simile in maggio.Al pomeriggio faccio un pò di spesa e prendo anche la CUPETA tipico dolce valtellinese,ottima da portare in montagnia al posto delle reclamizzate barrette.Contatto qualche amico proponendogli la mia idea per la domenica ma le risposte sono tutte negative a causa del grande dislivello da fare in un giorno, senza dormire alla Capanna Sciora, pazienza,qualcuno trovero sul posto per la compagnia.Intanto la giornata volge alla fine, dopo la cena a base di pizzocheri,aimè "precotti", ricontrollo ancora lo zaino,metto ordinatamente tutto quello che devo indossare il mattino dopo sul divano,la borraccia sul piano della cucina pronta per il the,un'altra occhiata alla cartina e poi a nanna. Alle 4.00 un suono che non riconosco subito mi sveglia di soprassalto e dopo un attimo di rinc....to mi ricordo dove sono e perchè,comunque grande dormita ,era tanto che non mi riposavo così,forse è l'aria natia che rilassa dalla testa ai piedi e...continua a filare tutto liscio come l'olio. Do un'occhiata fuori e vedo il celo tutto stellato, mi frego le mani con gioia pensando alla grande giornata a cui vado incontro e dopo aver fatto colazione mi vesto.Scelgo le calze che ritengo più adatte,mi infilo la maglietta tecnica e poi...ma ...ma dove ho messo la salopette? Rovescio il borsone,scendo in garage e frugo nell'auto..niente,risalgo e svuoto lo zaino,forse sono ancora rinc...to e non l'ho vista prima..ancora niente,ormai tutto è chiaro è rimasta a Sanremo. Mi siedo e tenendo la testa tra le mani penso ad una soluzione,dunque,ho un paio di pantaloni in pile che uso come pigiama,potrei abbinarli a dei pantaloni di tela oppure mettere la tuta che usiamo lavorando intorno a casa,oppure...ritornare a dormire. Intanto il tempo passa e la fioca questa volta ven mola davvero poi mi ricordo che quasi trent'anni fa lasciai quì sci ,scarponi e pantaloni da qualche parte,corro dalla casa vecchia e salgo nella camera superiore,frugo nell'armadio e in un sacchetto trasparente trovo i miei vecchi pantaloni da slalom ammuffiti e puzzolenti di naftalina.Felice per il ritrovamento dopo dieci minuti sono già in viaggio anzi in volo destinazione val Bregaglia,sperando che alla buonora gli autovelox non siano installati.Al parcheggio di Bondo mi avvicino alla biglietteria automatica per pagare il pedaggio e leggo il comunicato del sindaco che dice:Causa disgelo primaverile la strada è chusa. Oggi non è giornata ma non mi arrendo, carico tutto sullo zaino ed inizio a salire.Non è la prima volta in questa valle che parto a piedi dal paese per arrivare sulle vette e ritornare in giornata anzi in nottata,(13 agosto 2003 sullo spigolo più bello delle Alpi).Sono così felice di aver trovato i miei vecchi MARILENA da slalom che non me la prendo più di tanto.Salgo piano amministrando le energie e alle 8.00 arrivo alla quota neve dopo le baite di Laret, nascondo le scarpe ed inizio a salire. La neve è sporca,ci sono resti di alberi e rami tritati ovunque, le valanghe quest'inverno davono aver fatto baldoria da queste parti,il paesaggio cambia in meglio man mano che si sale e la desolazione è ormai un lontano ricordo. Sono sotto la NE del Badile e devo iniziare ad attraversare a sx, l'ambiente è al 100% invernale, il sole è ancora in cima a ghiacciaio ma quì sotto al Cengalo riesce a passare sopra le Sciore e comunque il freddo blocca temporaneamente la fotocamra. Sulla spalla che attraversa sotto le Sciore, vedo tre puntini neri che avanzano, devono aver dormito al Rif. Sciora (è così che bisognerebbe fare)almeno non sono solo nella valle.C'è una luce meravigliosa sulla neve e giocando con le ombre crea immagini che rimangono tatuate nella memoria.Continuo a salire driblando le slavine scese di recente, fa sempre piacere vederle così ormai inoque, cerco di stare comunque al centro della valle intanto penso di aver gia fatto 2000 mt. il fiatone non si sbaglia mai.Intanto incontro i puntini che scendono goduti, ma passano distanti e non contagiano la mia esperienza solitaria. Sono arrivato al pendio finale poi c'è il colle e la punta da conquistare, le pause sono sempre più frequenti e non riesco a trovare il ritmo giusto per evitarle.
Ancora una girata a sx e la traccia va a scollinare, vedo la valle dell'Albigna, la Cima di Castello che ho fatto due volte in 15 giorni la scorsa stagione per organizzare la gita sociale su ghiacciaio,il P.zzo Bernina, il Disgrazia ecc. ecc. poi pianto gli sci e salgo sulla minuscola Cima della Bondasca.Ma quanto è lunga questa gita? faccio due conti, 3289 meno gli 823 di Bondo fanno 2466 e penso alla discesa, arriverò in fondo in coma se ci arriverò. Sono seduto con una gamba in Italia e l'altra in Svizzera e mentre mangio qualcosa cerco di riconoscere tutte le cime che mi stanno intorno felice come un Re. Devo sbrigarmi a scendere sono partito tardi e potrebbe essere pericoloso,dai P.zzi Gemelli ogni tanto si staccano pezzi di neve scaldata dal sole e generano delle cascate candide come zucchero su di un dolce gigantesco.La discesa è fantastica ma devo fermarmi sovente per la stanchezza,è talmente bella che scendo oltre il punto dove ho nascosto le scarpe ed il dislivello è arrivato a 2500. Il sole del pomeriggio illumina tutta la valle e c'è un tepore coinvolgente,non ho voglia di scendere subito intanto nessuno mi aspetta, mi tolgo anche le calze e comodamente seduto do fondo alle mie provviste.Scendo continuando a fermarmi voltandomi verso le montagne ma non per la stanchezza ora stò bene è solo,che non voglio andarmene via in fretta,non prendo neanche le scorciatoie lungo la carrozzabile.Alla fine...è filato tutto liscio come l'olio,ma una cosa mi è mancata una buona birra in compagnia in un Crotto della Val Chiavenna.
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