2 Gennaio 2009- Alla ricerca della tana...

Data 02/01/2009 | Categoria: SciAlpinismo

E sì... la voglia era tanta, questa mattina mi sono deciso e sono partito per la Valle della Meris... Praticamente si mettono gli sci dalla macchina tanta è la neve, dall'ultima casa in sù non una traccia, a parte quelle di volpi e camosci. Si sprofonda il giusto: la neve è super farinosa e sò quello che mi aspetta un c...o bestiale. Non importa ci metterò di più anzi inserisco già ora le ridotte.
Il primo pezzo sul sentiero non presenta problemi, qualche alberello di traverso da evitare ma si sale bene, ma dopo una ventina di minuti ' IMPRESSIONANTE' sono sotto ai Tetti Biaisa a quota 1.150 metri circa; due valanghe enormi mi sbarrano la strada, hanno completamente sradicato la faggeta, no già qui: dubitavo che avrei trovato delle valanghe enormi ma non qui, non era mai successo ( al ritorno ho parlato con uno del posto e anche lui non si ricorda...).
Non senza difficoltà riesco ad aggirare alberi e radici uscendo dal sentiero che raggiungo un duecento metri più a monte.
Valanghe a destra e a sinistra del vallone hanno livellato il torrente è così fino al Gias del Prato a quota 1.500 metri.
Inizio ad attraversare il lungo pianoro, ma non sono convinto, non sono sicuro: sò del traverso esposto tra un pianoro e l'altro e sò quanto è pericoloso; la neve non è ancora sicura e i canaloni sulla destra ancora belli carichi dall'ultima nevicata, ed in più in quota ha tirato parecchio vento a giudicare dalle numerose cornici.
Ma la voglia di vedere in che stato si trova il rifugio è tanta, e questa volta non mi sento di rinunciare...
Stò bene non sono stanco vado... inizio a salire abbandonando il tragitto dove passa il sentiero estivo: rapidamente prendo quota e mi porto in alto è mia intenzione iniziare il traverso sui pendii superiori meno ripidi e che hanno già scaricato.
Sono sopra il secondo pianoro, in basso sulla sinistra le ex Case Reali del Chiot e la casa di Heidi... la Pastora del Meris.
E' fatta: con un lungo traverso raggiungo la fine del pianoro e gli ultimi pendii, oramai in vista della cascata e del ponte... o meglio, di quello che resta del ponte.
E' tutto coperto, tutto livellato: la cascata è appena visibile ed il ponte pure. Ancora qualche metro e ci sono, è tutto a posto per fortuna, un breve giro ed entro per gustarmi un buon tè caldo e una fetta di dolce e a scaricare la tensione.
Davvero tanta neve, peccato non ci sia il sole, ma la valle resterà ancora totalmente in ombra per un mese.
Il solito giro per il rifugio e tolte le pelli inizio la discesa...
Anche questo fà parte dell'attività di un gestore che ha a cuore lo stato del suo rifugio...
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