Argentera,che sogno.....

Data 16/11/2008 | Categoria: Come eravamo

Oggi,giornata bellissima passata in famiglia,lo sguardo corre sulle bianche montagne del cunnese,dove inconfondibile si vede la sagoma dell'Argentera.I ricordi tornano indietro negli anni,tanti anni,quando io scorrazzavo tra le vallate della mia provincia.Non che facessi grandi cose,rifugi,qualche colle e soprattutto poca esperienza e poca attrezzatura,soltanto il necessario:zaino,scarponi e tanta voglia.
Cosi',sentendo da altre persone,i commenti sulla salita all'Argentera,la vaglia di salire sulla Regina delle Alpi Marittime aumento'.Le nozioni erano davvero poche,internet ancora non esisteva,i libri di montagna non erano proprio il mio forte e cosi' carpii ,parlando qua' e la',l'itinerario della salita:lago del Chiotas,salita verso il colle del Chiapous dove avrei trovato il Passaggio del Porco,gia' il nome mi faceva pensare a luoghi impervi.Cosi',una bella mattina di Agosto ,verso la fine degli anni 80 arrivai al lago delle Rovine ed inizio' la salita,sempre tenendo gli occhi sulla mia destinazione,che con la sua mole massiccia sempre mi aveva messo un po' di soggezione.La salita fu veloce e poco prima del colle del Chiapous incontrai un bizzarro cartello con un maiale disegnato e la scritta -Passaggio del Porco-.Pensai,e' fatta....ma ,dopo una breve salita mi trovai in quell'immensa pietraia che e' l'altipiano del Baus senza avere le minima idea dell'itinerario da seguire,Il panorama era meraviglioso,il lago si era fatto piccolo,piccolo ed ero sormontato dalla serra dell'Argentera;quale era la cima,boh...Mi trovavo solo ,in un'immensa pietraia,con numerosi gruppi di stambecchi;proseguii,sempre con gli occhi verso l'alto,da dove mi giungevano alcune voci.Non vedevo nessuno,forse troppo lontani;soltanto in seguito avrei saputo che probabilmente erano persone che attraversavano la cengia ,sotto la cima sud.Arrivai al piccolo bivacco del Baus dove un cartello che indicava il rifugio Genova,mi riporto' nel mondo civile.Decisi allora di seguire le tracce e i segni e presto mi ritrovai al rifugio, avevo fatto davvero un bel giro,ma la cima rimaneva la',inviolata...Mi riproposi di ritornare,con qualcuno che conoscesse la via e ritentare la salita.Non sapevo che molte cose sarebbero cambiate nella mia vita,che avrei passato 10 anni nel ciclismo amatoriale e che per molto tempo non sarei ritornato a camminare per monti.Soltanto lo scorso anno sono salito sulla cima nord e solamente il luglio scorso sono arrivato sulla sud;con un po' piu' di esperienza e qualche nozione in piu' sul percorso.Vicino alla croce,posta dalla mia sezione del Cai,con un po' di emozione ho ricordato quando con tanta voglia e poca testa avavo tentato di salire sulla regina delle Alpi Marittime.


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