26 Ottobre 2008-Rocca Castello-Cresta Nord Integrale.

Data 29/10/2008 | Categoria: Arrampicata

Ma che bella giornata... Domenica scorsa dalla Provenzale guardavo la Rocca Castello e tra me e me pensavo: un giorno o l'altro ci devo tornare, eccomi risalire la solita ed interminabile Valle Maira fino a Chiappera, oggi ho deciso di salire da ovest salirò all'ombra ma risparmierò un bel pò di tempo. Da Chiappera si prosegue per una strada mista asfalto e terra fino alle Grange Collet dove si parcheggia e parte il sentiero per il Colle Greguri che si raggiunge in poco tempo.
Ora non mi rimane che sceglire la via, le vie sono davvero tante, ma in realtà si riducono a tre visto il mio scarso allenamento: la Diagonale Est, la Sigismondi e la Cresta Nord. Arrivo al colle che è ancora tutto in ombra, il solito vizio di partire presto. Ma si, freddo per freddo vado a vedere la Cresta Nord dove passa la via degli amici Bellone -Ferrero e Ghibaudo, ho salito questa via del 1981 diversi anni fa, e me la ricordo bella e fattibile, mal che vada tiro una doppia e scendo. Lascio lo zaino al colle e imbragato di tutto punto, come un vero scalatore, pedule ai piedi ridiscendo fino all'inizio della grande cengia ovest dove inizia la via. La cengia attraversa tutta la parete Ovest della Rocca e della Torre Castello e finisce in prossimità dell'attacco dello Spigolo Fornelli alla Torre, maledette pedule ho i piedi insensibili e freddi e sopra di me la torre e gli strapiombi biancastri non mi incoraggiano molto, ma i primi metri sono facili e li avevamo già saliti slegati l'altra volta: si va. Dopo qualche metro, oltre ai piedi anche le mani si sono gelate, per fortuna che è solo III; sono sotto gli strapiombi e la via attraversa a destra, è il momento di decidere: ho una sola corda da 50 metri e poco materiale se proseguo un'eventuale ritirata in doppia potrebbe risultare complicata. Il Vallone del Maurin è già in pieno sole chissà quanti gradi di differenza ci saranno, e i cacciatori visti stamattina saranno già in canottiera e mutande. Queste sono le volte che dentro di me nasce il conflitto: da una parte il diavoletto che mi suggerisce di proseguire, dai è sempre III con qualche passaggino di IV cosa vuoi che sia , dall'altra l'angelo custode che con gentilezza mi consiglia: lascia perdere non hai più ventanni torna giù. Le mani vanno decisamente meglio e riesco anche a muovere le dita dei piedi, questa volta ascolto il diavoletto e traverso; salgo bene e in poco tempo sono sopra la torre, segue un tratto facile di III ma decisamente aereo che mi porta sul versante ovest della cresta, sotto una fessura dall'aria minacciosa. E' il passaggio chiave della salita; Mi ricordo di avere una corda sulle spalle , decido di legarmi e parto: alla faccia, sarà un IV+, 1 chiodo, 2 chiodi, 3 chiodi, mi danno la nausea solo a vederli talmente sono buoni... ma meglio di niente ed esco. Non me la ricordavo questa fessura ed ho scoperto dopo che ci sono dei passaggini di V-, una doppia per recuperare il materiale e raccolta la corda si sale ' sempre più in alto'. Proseguo sul filo di cresta, oramai sono caldo, sono caldi i piedi e le mani e salgo veloce e sicuro verso il sole, un breve tratto pianeggiante e facile e lo raggiungo. Paradiso: dal frizer al forno, ho sete ma la borraccia è al colle con i viveri proprio sotto di me, vedo lo zaino; su sulla cresta frastagliata ma... uno spit, anche qui? Sono in cima, meraviglioso non una nuvola panorama stupendo e strano nessuno, nessuna voce sulle pareti vicino, questa non è la Castello che ricordavo... E' l'ora bisogna scendere, con una sola corda preferisco non fare doppie e quindi decido di scendere la Cresta Nord e la Sigismondi, splendida arrampicata a ritroso fino all'uscita del camino della Sigismondi; giù nel camino per raggiungere le cenge che si traversano verso sinistra, un'ultima divertente paretina e sono al Greguri dove incontro il mitico Giuan Maè e famiglia che si preparano a salire la Sigismondi. Oltre a loro una cordata all'attacco della 'Rinaudo' per il resto deserto.
Una bella bevuta e mangiata e si ritorna a valle, questa volta in pieno e caldo sole.
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