Chalance Ronde, La Punta, Rochers Charniers, Trois Scies - 18 agosto 2008

Data 16/09/2008 | Categoria: Escursionismo

Giro che volevo fare da parecchio tempo, anche se piuttosto lungo. Oggi si presentano le condizioni ideali, cielo terso grazie alle piogge del giorno precedente, e temperatura fresca (almeno in partenza).
Si parte dal parcheggio vicino al Village su Soleil (Monginevro) e l'inizio è molto noioso, si tratta di risalire tutto il vallone fino al col des Trois Freres Mineurs. Nei pressi del bivio per lo Chaberton vedo nutriti gruppi di persone che salgono verso la frequentatissima meta. Sul mio percorso invece ovviamente nessuno.
Dopo circa un ora e mezza giungo al colle, dove finalmente il sole compare anche qua, finora nascosto dalle alte vette, e riscalda un po' l'ambiente.
Fino al colle nessun problema, tutto sentiero (io per accorciare ho tenuto la destra orografica del vallone, meno battuta ma più diretta).
Dal colle si scende nel vallone sottostante, perdendo un centinaio di metri di dislivello, seguendo vaghe tracce si sentiero. Giunto nel pianoro erboso sottostante, imbocco la stretta valle che conduce al passo dell'Asino. Inizialmente si nota qualche raro ometto, poi quando si entra nella immane pietraia, quasi nulla, si deve usare il buon senso per scegliere il percorso di salita ideale. Prima punto a due terrazzini rocciosi molto evidenti, che ri raggiungono senza troppe difficoltà districandosi tra enormi massi. Poi le pendenze aumentano decisamente, e con loro il terreno peggiora e diventa assai instabile; salgo su veloce perchè ogni pietra frana giù, e non ci sono appigli, per fortuna il terreno è ancora un po' gelato e tiene meglio. Superata la fascia critica sono in vista del passo, dove ricompare anche un evidente sentiero.
Giunto al passo, dove sbuca dal versante italiano il sentiero che proviene dal Lago Desertes, volgo a sinistra, e in pochi minuti di comoda dorsale sono in vetta alla Chalance Ronde, prima vetta odierna.
Panorama a 360 senza una nube, oggi è una gran giornata!.
Dopo la doverosa sosta, scendo al colle, aggiro sulla destra gli ostacoli e reperisco una comoda traccia che sale fino alla Punta, modesto rilievo nodo di confine (è presente una pietra che contrassegna il confine italo - francese).
Si apre qua un vasto altopiano detritico, che si estende tra le punte Trois Scies, Rochers Charniers e poi dolcemente scende su dei casermoni posti sopra il Piano dei Morti. Ancora sempre su facile cresta, in breve raggiungo anche la terza vetta, i Rochers Charniers, già saliti lo scorso inverno con le racchette da neve.
A questo punto consideravo finita la mia salita, e stavo valutando le varie alternative di discesa per non dover tornare fino al passo dell'Asino, quando spunta fuori un ragazzo salito dal versante italiano, con il quale decidiamo di continuare la traversata fino al colle dello Chaberton, passando per la Trois Scies, con la quale ho un conto in sospeso, poichè due anni fa causa neve mi fermai all'anticima.
Dai Rochers Charniers senza percorso obbligato ci portiamo al colletto Scies Charniers, sperano anche una fascia di roccia dall'aspetto lavico (possibile che in ere lontane la zona fosse vulcanica?).
Alla base del primo dente della Trois Scies, qualche ometto ci indica il passaggio. La salita non è banale, sono previsti passi di arrampicata di II, su terreno assai infido. L'inizio è tranquillo, qualche saliscendi e aggiriamo il primo dente. Poi iniziano le difficoltà, si deve fare affidamento su appigli molto friabili, attraversando terrazzini molto scoscesi sui ripidi canaloni sottostanti, prestiamo molta attenzione!
Arrivati alla base del dente più alto, ricompare una flebile traccia che porta fino alle roccette finali, più solide, che si superano con un ultimo passo di arrampicata.
Da qui in avanti è tutta discesa, prima lungo un grosso altopiano dal paesaggio lunare, poi per ripide ghiaie sul colle dello Chaberton.
Qui saluto il mio improvvisato compagno d'avventura, e scendo per il comodo sentiero toccando il ricovero Sette Fontane, e infine mi riporta sul percorso d'andata, nei pressi dell'arrivo della seggiovia. Mezz'ora di comoda discesa nel bosco seguendo la stradina, e giungo all'auto.

Gita quindi abbastanza lunga, ma per i collezionisti permette di conquistare 4 cime di 3000 metri. Il tempo da me impiegato è stato di 8 ore comprese soste abbondanti su tutte le vette. Da scordarsi di trovare gente, sono percorsi poco battuti e per questo affascinanti. Solo la salita alla Trois Scies (evitabile) può creare qualche difficoltà (F+)

Data: 18 agosto 2008
Quota max: 3063
Partenza da: Monginevro
Quota partenza: 1854
Dislivello: 1500 totali
Zona: Valle di Susa
Difficoltà: EE/F+

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