Il sogno di salire al Rocciamelone in mountain bike! - 07 settembre 2008

Data 08/09/2008 | Categoria: MTB

- Andrea dove mi porti oggi?
- No mi spiace, oggi non puoi venire con me, vado al Rocciamelone.
- Perchè non posso venire con te?
- E' troppo impegnativo e pericoloso per te, non riusciresti a salire.
- Ma se mi hai già portata dappertutto, sullo Chaberton, a 3000 metri di quota.. voglio venire con te! Voglio salire su quella montagna che mi fai sempre vedere da casa!
- Uhm...possiamo fare così, andiamo fino alla Riposa e poi ti lascio lì a prendere il sole, mentre io salgo su in cima.

Sono le ore 6 del mattino e siamo a Susa, è ancora buio ma il temporale della notte è passato, il cielo è stellato e soffia un leggero venticello. Iniziamo così a salire mentre verso la pianura il cielo inizia a schiarirsi.

- Si sale bene non trovi? Stiamo andando bene..
- Già, ma devo rallentare un pochino adesso, sto esagerando, la gita di oggi è lunga, non voglio rischiare di scoppiare.

Verso le 7 del mattino, alcune auto di escursionisti diretti alla Riposa iniziano a superarci. Dal bivio per Batteria Paradiso al Trucco, dove termina l'asfalto, la salita che prima era regolare senza eccessi, diventa più difficile, ma superiamo il momento di crisi.

- Finalmente lo sterrato, non ne potevo più di mordere asfalto! e poi qui spiana anche un po', possiamo recuperare un po' di fiato.
- Ormai la Riposa è vicina, mi sento piuttosto bene, proviamo a forzare un po' il ritmo? Per fortuna anche il vento sta cessando e la giornata è magnifica!
- Si ma.. Andrea hai deciso come fare per portarmi su? Fino a qui io ti ho aiutato, ora devi tu aiutare me...per favore!
- Ok ma guarda, se non me la sento e mi sei di peso ti lascio in qualche prato, e continuo da solo, in alta montagna non si scherza.

Eccoci finalmente al Rifugio, la strada termina. e diventa sentiero che ripido sale verso la vetta, maestosa, sopra le nostre teste.

- Sai mia cara, la tentazione di lasciarti qui è tanta...chi me lo fa fare? Però ci provo lo stesso, sarebbe una soddisfazione per entrambi, anche se a pensarci bene è una PIRLATA cosmica!

Abbandono dietro un cespuglio le cose che non servono per la salita a piedi, come ad esempio le scarpette, e calzo gli scarponi che avevo portato nel pesante zaino.
Siamo pronti per ripartire.

- Provi a portarmi per mano?
- Finchè il sentiero è liscio ci provo, poi non so, mi dovrò inventare qualcosa...
- Ecco, da qui in avanti continuare per mano è una fatica mostruosa, meglio se ti carico sulle spalle, però tu cerca di stare ferma.

Davanti a noi vedo giù alcuni escursionisti, nonostante il non poter salire velocemente come vorrei mi avvicino fino a raggiungerli. Vediamo le bandiere che annunciano il Rifugio ca' d'Asti sempre più vicine, mentre dietro la Riposa è sempre più piccola in basso. Arrivati a ca d'Asti, nemmeno ci fermiamo e proseguiamo, di colpo i prati verdeggianti hanno lasciato posto a grigie e monotone pietraie.

- Sai mia cara, sono stato tentato di lasciarti qui al rifugio, ma ormai siamo in ballo...e dobbiamo ballare. Ti facevo più pesante, invece tutto sommato non sono così scomodo.
- Hai visto, tutta la gente che incontriamo ci guarda, probabilmente ti stanno dando del matto...
- Beh mica posso dargli torto.. fare una cosa del genere non è da persone sane di mente!

Man mano che saliamo verso la Crocetta, incontriamo e superiamo persone che salgono o stanno già scendendo dalla vetta, che ci osservano con aria a dir poco perplessa. Però è bello con ciascuna di esse scambiare due parole, tirare il fiato per un attimo, sentire il loro pensiero, e cercare di dare una motivazione a ciò che non può essere motivato con una qualsiasi logica. Così condividiamo il resto della salita con simpatici gruppi di persone.

- E così siamo alla Crocetta, mancano ancora 200 metri!
- SOLO 200 metri Andrea, ne hai già fatti ben 2800, ormai ci siamo.
- E' vero, ma sono anche i più complicati, rocce e roccette, e poi il tratto con corde fisse, non so se riuscirò a portarti su, potrei anche rischiare di perdere l'equilibrio.
- Dai proviamo, un passo per volta, prometto di restare ferma ferma attaccata al tuo collo.

E così percorriamo la cengia quasi in piano, poi la salita si fa decisamente verticale, ogni 3 passi una sosta per riprendere fiato, sembra di essere ad 8000 metri! Poi le corde fisse, una mano sulle corde, una su di LEI per assicurarmi che non cada o perda l'equilibrio.
Fatica, molta fatica, ma ormai si intravede il terrazzo davanti la cappella.

- Andrea ci siamo?
- Si, ci siamo....
- Hai visto, lo sapevo che ce l'avremmo fatta.... Che spettacolo da quassù.. e pensare che a quanto dicono non sono nemmeno la prima a salirci. E' stato emozionante arrivare fin quassù! grazie grazie! e poi guarda tutta questa gente, qualcuno ci insulta 'amichevolmente' ma altri ci fanno i complimenti, ognuno ti vuol parlare e chiedere come è andata, il perchè di tutto questo... non sei anche tu soddisfatto?
- Ogni volta che salgo fin quassù a 3538 metri sono soddisfatto, ma magari questa volta un pizzico di più del solito, perchè ci sei anche tu e perchè in fondo abbiamo realizzato un sogno di entrambi.

Ah, se non si fosse capito, questa LEI non è una mia fantomatica fidanzata, ma la mia BICI!
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DA NON FARE (ma una volta nella vita si deve fare)
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piccole note sulla discesa:
dopo una lunga sosta in cima, inizio a scendere, sempre bici a spalle. Primo pezzo fino alla Crocetta sceso con molta attenzione, perchè avevo solo una mano disponibile e il peso sulle spalle mi sbilanciava. Poi percorso la cengia in sella (moolto lentamente, sotto c'è il baratro).
Dalla Crocetta a Ca' d'Asti qualche tratto pedalabile c'è, purtroppo i sassi sono ovunque, e non si riescono a fare più di 20 metri lineari senza dover appoggiare piede a terra. Ciclabilità di questo tratto 10% (quelli bravi con la full sicuramente di più).
Da Ca' d'Asti a La Riposa ciclabilità 20% (quelli bravi con la full anche 40-50%), sono più numerosi i tratti di single track, però bisogna sempre fare i giri più larghi, perchè se si fa il sentiero è troppo ripido e si rischia di cappottarsi.
Poi dalla Riposa a Susa, grande relax lungo la strada per il 24 km che mi separano dall'auto.

Data: 07 settembre 2008
Quota max: 3538
Partenza da: Susa
Quota partenza: 501
Dislivello: 3037
Zona: Valle di Susa
Difficoltà: OCA PIRLA+++++++++

Tempo impiegato: salita 3h pedalando + 4 h bici in spalla
discesa 2 h fino alla Riposa + 1 h a Susa

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