Una lunga escursione di mooolti anni fa

Data 02/09/2008 | Categoria: Come eravamo

Non ricordo esattamente, ma doveva essere il 1962 od il 1963, parliamo quindi di oltre 40 anni fa, quando avevo tra i 14 ed i 15 anni.
Era il mese di agosto, ero in vacanza a Pragelato e con mia sorella uno zio di pochi anni più vecchio, due amici (lui con un anno in meno di me e lei due o tre anni in meno) ed una cugina praticamente mai andata in montagna e calzante le paperine all'epoca di moda (+/- come adesso), partiamo da Pragelato centro (Ruà 1524 mt) per fare una breve gita al Rif (frazione disabitata posta un 300 metri più in alto sul lato sx della valle).
In poco più di mezzora arriviamo al Rif, ma è talmente corto che decidiamo di proseguire, giungendo sino in cima al Moncrò (2.500 e rotti mi sembra).
Giornata stupenda, panorami bellissimi e Sauze d'Oulx in basso, ma così vicina che sembra di toccarla con un dito (in realtà 1.000 metri più in basso), talmente vicina che decidiamo di scendere: la cugina inizia a sbiancare in volto, ma è obbligata a seguirci.
Scendiamo, più correndo che camminando ed in poco siamo a Sauze d'Oulx.
Già ma adesso bisogna risalire niente paura, siamo giovani ed allenati.
Inizia la risalita, un po' meno baldanzosi di prima, ma decidiamo di raggiungere la strada del Col Basset, per cui praticamente non seguiamo sentieri, ma saliamo per boschi,prati e poi per radi pascoli.
Un po' stanchi lo siamo tutti, ma la cugina ha i piedi pieni di bolle, non ce la fa più, per cui incitandola, insultandola e trainandola riusciamo con grande sforzo a raggiungere la strada del Col Basset, il colle e da qui a scendere nei pressi del Sestriere, con l'obiettivo di chiedere un passaggio per Pragelato: nessuno si ferma per cui verso le 7/8 di sera siamo quasi arrivati a Traverses quando incrociamo mia madre che disperata per il nostro ritardo (dovevamo tornare nelle prime ore del pomeriggio) era partita in macchina alla nostra ricerca.
Torniamo a casa tutti stanche e con la cugina completamente disfatta, che aveva fatto le ultime ore di marcia mormorando continuamente " basta, non ne posso più, lasciatemi qui a morire ...".
Ci siamo presi dai rispettivi genitori (tutti in super ansia e agitazione) una strameritata lavata di capo.
Però sono contento di averlo fatto. Non sono tanti quelli che possono vantare di avere fatto a 14 o 15 anni una escursione di circa 40 chilometri con 2.000 metri di dislivello. E stata la più lunga della mia vita e seppure fossi stanco, il giorno dopo ero già in grado di fare altre gite.
Il tutto naturalmente non con scarponi, ma semplicemnte con scarpe da ginnastica dell'epoca (Superga in tela)
Mi dispiace che non ho foto.
Saluti




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