Colletto Coolidge, 3221m. con la tavola.. MAI PIU’! 22/04/06

Data 25/04/2006 | Categoria: SciAlpinismo

Il Colletto Coolidge altro non è che il toponimo esatto dell’arrivo in cima del Canalone di Lourousa, in Valle Gesso, che ho fatto anche il 20/4 scorso, fermato però dal maltempo a quota 3000.
Ora l’ho rifatto il 22/4, sabato, da solo, perché “chi so io” mi ha dato il pacco; non avrei voluto essere al suo posto, quel giorno, sul Ciaslaras, con questo tarlo sulla coscienza!!
Cronaca: sveglia alle 3.30; partenza da q.1200 alle 5.30: buio pesto!; solito sentiero per 2h30 senza neve fino al Lagarot,q.1970, poi con scarponi su duro rigelo notturno, schivando il bivacco, fino al conoide detritico basale del canalone.
Messo i ramponi antizoccolo: altri 20 cm di neve fresca e leggera caduti ieri e l’altro ieri: essa poggia su di uno strato di 5/10 cm di “gobelets”, palline di neve ghiacciata, insidiosissima perché si scivola indietro, ma la pendenza qui non è forte; non appena si passa ai 40° terminano i “gobelets” e si passa a spessori più importanti di neve fresca su strati alternati di ghiaccetto, con rigole da scariche di ieri, se pur sofici e di entità minore rispetto all’altro ieri: alcune scariche di poca importanza (max 5cm di diam) mi investono: pianto la picca e aspetto che passino: no problem!
Sopra gl’isolotti, q.3000, il canale s’impenna ai 50°, la fresca supera i 60cm e progredire è piuttosto faticoso ed un po’ strizzoso: vai su di 30 cm e scendi di 25!!
Senza più voltarmi indietro (l’ho fatto una volta, ho visto sotto di me l’incombente terribile lancia del Corno Stella e mi son chiesto se fossi pazzo), con le mani, picca e ginocchi, contando fino a 100 passi, ho percorso gli ultimi 20m da incubo, tavola e scarponi che sulla groppa mi pesavano ormai un quintale. Altri 20 m più tranquilli ed ero in cima al benedetto colletto di Coolidge!!
Lassù, prima di guardarmi intorno, benché miscredente, ringraziai Iddio e Gli chiesi ancora un appoggio esterno per i primi 100 m di discesa.
Il sole, lassù, scomparve per una frazione di secondo dietro le nuvole sulle severe vette dell’Argentera, ma subito tornò a splendere su questo coglione, come per dirgli di sì.
Al di là del Colle, tra le nuvole che giocano a spingersi tra di loro nel dolce vento di primavera (prima o poi qualcuna piangerà), c’è una via di discesa più facile, che passa al Colle del Chiapous: mi hanno detto che servono 5 m. di corda: io ho portato anche lei, ma mi son detto che per oggi di scoperte ne avevo fatte a sufficienza e, calzata la mia fedele tavoletta, mi sono lasciato scendere, dapprima con molta prudenza, e poi con più fiducia, benché un po’ tardi, nella neve bellissima e per fortuna sicurissima di quel giorno, giù per il canale Lourousa, che per tutta la discesa non mi ha riservato altre scariche né sorprese.
Non ho neppure pensato per un attimo di scattare una foto durante la discesa e me la son fatta tutta d’un fiato fino al conoide, dove mi son ricordato, oltre che di fare una foto, anche che potevo respirare!
Sul colletto il cellulare non pigliava, ma qui ho avuto 10secondi di campo ed ho mandato un messaggio (mezz’ora in ritardo) ai miei amici che ad una cert’ora mi avrebbero mandato un elicottero a cercarmi!!
Sono passato al Varrone, dove, benché non fosse passata anima viva in questi giorni, aveva il pavimento cosparso di rifiuti che il vento, passato da un buco, aveva sparso da un cestino. Fatte le pulizie ho approfittato per scrivere che i rifiuti ognuno deve portarseli giù, così qualcun altro mi amerà!
E poi giù, nel firn, Lagarot, e poi slalom tra i perigliosi buchi del torrente, fino a 150m sopra le Terme. Solito sport sui massi del torrente e mezzora d’asfalto fino all’auto.
Dove due tipi mi aspettavano scuri in volto. Ho detto: eccoli qui, gl’infermieri della Neurodeliri!
Ed invece erano due simpatici motociclisti da Macerata, praticamente innocui!
E, accanto alla mia auto, le mie scarpette da tennis, sbadatamente lasciate là nel buio di quel lontano e fresco mattino, attendevano, calde, impazienti e felici i miei piedini dolenti.
Agli infermieri avrei giurato che non l’avrei fatto mai più. Forse.

Data: 22/04/2006
Quota max: 3221
Partenza da: terme Valdieri o più giù
Quota partenza: 1368 (1200 oggi)
Dislivello: 1852 (2125 oggi)
Zona: Val Gesso
Difficoltà: OSA 5.3 E3

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