Tour de France, Col de l'Agnel et la pluie...

Data 23/07/2008 | Categoria: MTB

Giornata di ciclismo d'altri tempi, non solo per i corridori del Tour, ma anche per le migliaia di appassionati che hanno sfidato il maltempo per raggiungere il mitico colle dell'Agnello.
Partito molto presto da casa, con l'intenzione di prendere un buon posto al colle per assistere al passaggio del tour, presto capisco che la giornata sarà tremenda.
A Casteldelfino salgo in sella, la salita è subito abbastanza impegnativa, e solo a Castello riesco a spezzare il fiato. Il cielo è già coperto e c'è molta umidità, si mangiano mosche a volontà.
Tratto pianeggiante accanto alla diga, poi rampa micidiale che conduce a Pontechianale, dove si inizia a salire con numerosi tornanti verso il colle già visibile sullo sfondo.
Mancano 10 km e inizia a piovere. Decido allora una sosta strategica sotto gli alberi in attesa di un miglioramento.
Nel frattempo la gente che sale in bici da corsa, mountain bike o anche solo a piedi è tantissima; c'è chi scatta sui pedali, o chi è già cotto all'inizio della salita.
Una tregua della pioggia mi invita a riprendere la pedalata, ma sarà illusoria: un bello scroscio mi coglie proprio al termine degli alberi, non ci sono più ripari.
Anche con la mantellina ormai sono fradicio, l'unica soluzione è continuare a salire per rimanere caldi.
Supero molti in crisi o che a piedi spingono la bici.
Il tempo è inclemente, a tratti anche forti raffiche di vento mettono in difficoltà l'equilibrio.
Ormai è solo la forza di volontà che mi spinge avanti, verso il colle minacciato da nuvoloni neri.
Gli ultimi 10 km sono tutti tosti, sempre sopra il 10%.
All'ultimo km finalmente cessa di piovere, in compenso fa un freddo cane, e si batte i denti.
Raggiunto lo stretto intaglio del colle, spazzato da un vento gelido, cerco di vestirmi, ma ben presto tutto quello che ho è addosso, e capisco che non è sufficiente (certo avessi anche portato i guanti era meglio).
Abbandono l'idea di restare su, e tento di scendere prima di congelare, come me fanno praticamente tutti. Scendo a velocità minima, forse andavo più forte in salita, tutti quelli che vedo, me compreso, tremano come foglie e battono i denti.
Ogni km percorso mi devo fermare per riattivare la circolazione e riscaldarmi.
Con frequenti soste arrivo a circa 2200 m. dove un tiepido sole mi riscalda, mi fermo nei pressi di una curiosa grotta tra due grossi massi, in compagnia di simpatici appassionati, alcuni saliti in bici altri in vespa.
Ora non resta che attendere il passaggio della carovana, che transita alle 14, davvero è pittoresca e sembra non finire mai (circa 300 veicoli!).
Un'ora dopo vediamo lassù al colle sbucare i ciclisti in fuga, che in un attimo ci sfrecciano davanti, per nulla intimoriti da freddo e fatica. Una decina di minuti dopo passa anche il gruppo maglia gialla, proprio mentre un altro improvviso temporale si scatena su di noi.
In un attimo tutti i ciclisti sono passati, non resta che attendere un attimo di tregua dalla pioggia per iniziare la lunga discesa.
Arriverò all'auto fradicio e tremante, tanto che dovrò accendere il riscaldamento per qualche minuti, ma ne è valsa la pena.
Grande giornata di ciclismo, sia per noi appassionati che per i corridori.

Au revoir!

Data: 20 luglio 2008
Quota max: 2744
Partenza da: Casteldelfino
Quota partenza: 1336
Dislivello: 1408
Zona: Valle Varaita
Difficoltà: BC

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