La noia iraniana

Data 18/04/2008 | Categoria: MTB

Far passare il tempo a Mashhad non è facile.
È vero che dopo La Mecca è il luogo religioso più importante per i mussulmani, ma dopo la visita rubata ieri non ce la sentiamo di rischiare un'altra volta e poi diciamoci la verità, è tutto scritto in persiano e arabo e all'infuori di apprezzare l'architettura e i mosaici colorati non ci rimarrebbe altro da fare che vedere la fede di questi mussulmani, si devoti, ma anche un pò fanatici.
Girare i bei parchi, molto verdi con fontane e canalette di acqua scrosciante, lo abbiamo fatto più volte; uno molto bello che con sentierini lastricati si alza di parecchi metri dando la visione completa della grandezza di Mashhad è stato da noi apprezzato e in un baleno siamo saliti sul punto più alto godendo della vista.
Girare il bazar, comincia anche un pò a stufarci: le solite spezie, gli stessi prodotti e, come diceva il buon Pavese, molto odor di umanità ; ormai siamo assuefatti a tutti i tipi di sudurazione umana.
Ultimamente cominciamo ad avere nostalgia, Renè di pasticcerie ed io di gastronomie ma per soddisfare le nostre voglie dobbiamo ancora pedalare un pò di kilometri.
Le possibilità che ci rimangono sono, o di fare un tour turistico in Afganistan o vedere le zone dedite al commercio di droga o delle armi, posti tutti molto vicini a noi, ma che non ci entusiasmano molto.
Domani pensiamo di andare in taxi una 50 di km fuori di Mashhad verso i monti a visitare alcuni villaggi a 1700 m dove, sembra che gli abitanti siano famosi per la fabbricazione di tappeti.
Adesso è ora di cena, evviva ci aspetta il nostro pollo e riso e bere con moderazione per non ubriacarci con il thè.
17 aprile, sono 2 mesi che siamo partiti e siamo prigionieri del console turkmeno.
É sconvolgente che nel 2008 ci siano queste barriere burocratiche che ledono la libertà di chi viaggia.
Capisco che siamo in un posto caldo politicamente, ma la cosa che mi riesce dura da comprendere è l'ottusità che rasenta la stupidità di questi testoni che non accettano di cambiare la data sull'invito in ns possesso.
Ok siamo in anticipo per vari motivi...mi modifichi la data mi accorci la validità di passaggio nel tuo Paese da 12 a 5 giorni come da visto per transito, e in 3 giorni mi risolvi il problema e mi fai partire.
Siiii....illuso!
Tanto per cominciare il consolato è aperto il martedì, mercoledì e sabato, un giorno lo perdi a discutere il secondo a rifare ben 5 volte le fotocopie dei passaporti e poi credi che il sabato si risolva tutto, no ci vogliono 5 giorni non sò per cosa quindi si và a martedì,forse!!!!
Per noi, spiriti liberi, è difficile da digerire: evviva un mondo senza barriere, senza visti e passaporti dove ognuno è libero di andare dove vuole.
Basta lamentarsi, tanto prima o poi partiremo e attraverseremo il Turkmenistan a razzo e questo imprevisto sarà cancellato in un baleno.
Stasera abbiamo ricevuto una telefonata che ci ha fatto molto piacere quella del Console Italiano di Scutari in Albania che, leggendo sul sito del ns problema, ci manifestava solidarietà e amicizia, dimostrandosi ancora una volta una persona squisita e gentile e, con molta nostalgia abbiamo ricordato la fantastica cena e la serata trascorsa insieme.
Sicuramente non era in classe alla Scuola dei Consoli con quello turkmeno!
Oltretutto in questo momento di bassa pressione, ci voleva anche quella volpe di Cairo che, con comportamenti zamperiniani, rende il popolo granata ridicolo, agli occhi degli altri tifosi.
Ma, siccome la-FEDE GRANATA, è quasi come quella dei mussulmani, FORZA TORO sempree ovunque, anche dal Turkmenistan.

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