Rocca Patanua 09/02/2008

Data 09/02/2008 | Categoria: Escursionismo

Ravanando, ravanando sono arrivato in punta ma che fatica!
Ho lasciato il piazzale antistante la chiesetta che era ancora buio, con la luce del frontalino ho cercato i segni rossi del CAI sulle piante o sui massi ma non ho trovato nulla.
Salendo ho perso un paio di volte il sentiero, ma in qualche modo sono salito fino all’Alpe Formica mentre stava albeggiando.
Breve sosta, via il pile e la lampada frontale, fuori la macchina fotografica e le racchette.
Da qui in su la neve è abbastanza alta e senza racchette non si sale. Il paesaggio come al solito è magnifico, e man mano che mi alzo si vedono branchi di camosci, ad occhio sono più di 40-50 suddivisi in quattro gruppi. La cosa curiosa che sono sorvegliati da un camoscio( sarà il capo ) in alto sulle rocce, immobile, sembra quasi una statua.
Non ci sono tracce evidenti di passaggio di altri escursionisti, l’azione del vento con l’aiuto del calore del sole e il rigelo notturno ha cancellato ogni segno di passaggio tranne le orme degli animali.

Portandomi più a sinistra sul versante Sud-Ovest, senza racchette e con l’aiuto della piccozza, ho iniziato prima a salire troppo in alto, facendo anche capolino sulla cresta per vedere il panorama dell'altro versante, dopo sono sceso troppo in basso, francamente non riuscivo a trovare le tracce della normale, ma non avevo neanche idea di dove salisse. In ogni caso tenendomi sempre a mezza costa, ho superato il canale della normale e sono finito ad una depressione della cresta, situata a circa 150-200 mt. a NO della Rocca, questo colletto si chiama “Colletto della Patanua” e serve per andare verso la punta Lunella senza salire sulla Rocca. Dal colletto la croce di vetta non è visibile ma cavalcando la cresta nevosa in poco tempo si raggiunge la panoramica puntina.

Che dire, quando il sentiero è pulito e il tempo è bello questa è un’escursione che si fa comodamente in 1,30-2 ore ma quando, come oggi, trovi tutti i tipi di neve, i tempi vengono più che raddoppiati. Occhio, perché dal pendio ghiacciato si passa al pendio dove sprofondi fini al sedere.

Se non conoscete più che bene l’itinerario non dimenticate la relazione.
Consigli per i naviganti;
se andate a fare questa gita portatevi la piccozza, è indispensabile sulla neve ghiacciata dei pendii esposti ad Ovest e sulla cresta.

Album foto


Notizia proveniente da ..:: LaFiocaVenMola ::..
http://www.lafiocavenmola.it

L'URL della notizia è:
http://www.lafiocavenmola.it/modules/news/article.php?storyid=1264