Monte Ricordone e anello di borgata Serre Superiore, da Ruà di Sampeyre

Data 05/04/2023 | Categoria: Escursionismo

In seguito alla spruzzata di neve caduta ad inizio settimana decidiamo di andare a pestare la neve fresca in Val Varaita per raggiungere la cima del Monte Ricordone e cercare di chiudere un anello al ritorno dal Colle del Prete.
Il monte Ricordone (in occitano detto Cordon o Malàura) è una cima arrotondata situata sulla sinistra orografica della valle Varaita a nord-ovest di Frassino e a nord-est di Rore, raggiungibile anche partendo da una quota più elevata, dalla borgata Ruà sopra a Sampeyre, con un percorso facile, dal dislivello contenuto, ma con una buona estensione .
Percorriamo la Val Varaita fino all’inizio di Sampeyre dove si svolta a destra per salire fino alla frazione Becetto, il cui nome deriva dal provenzale 'bessé' (betulla), e proseguiamo in direzione Colle del Prete fino alla borgata Ruà dove termina l'asfalto e parcheggiamo in un ampio spazio (1538 m).
La giornata si presenta splendida, ma con temperatura gelida, le pozze d’acqua sono tutte gelate e la neve bella farinosa. Calzati gli scarponi sulla comoda panchina al di sopra del parcheggio ci avviamo lungo l’ampia strada diretti a nord-est al Colle del Prete.
La strada sale dolcemente, superiamo una piccola sorgente con un ricamo di ghiaccio tutt’intorno e più avanti incontriamo Meyra Gramenè (1609 m) con bei tetti in lose. Troviamo anche una curiosa fontana con vasca in legno a forma di cono e getto centrale e più in là superiamo una lapide a memoria di alcune persone morte causa neve nel gennaio 1776.
La strada molto panoramica prosegue sulle pendici della Testa di Garitta Nuova e incontra le meyre Fina (1658m) e Giacuntie (1638m), attraversa un bosco di betulle, fino ad arrivare al Colle del Prete (1716 m), crocevia di antichi cammini tra Becetto, Gilba e la valle Po.
Da qui pieghiamo a destra (palina per Colle Malaura – Monte Ricordone) su sentiero innevato che prima in leggera salita e poi con alcuni saliscendi segue il panoramico crinale fino a giungere al di sopra del Colle Malaura (m 1646) che raggiungiamo con una ripida e scivolosa discesa.
Da qui non ci rimane che affrontare la ripida rampa finale che affrontiamo al dritto fino all’arrotondata cima del Monte Ricordone (m 1764) sovrastata da una palina che sostiene una stazione metereologica ARPA.
ll panorama innevato è spettacolare: l’alta valle Varaita con la triade di tremila Chersogno, Rocca della Marchisa e Pelvo d’Elva in parte coperti dalle nuvole che viaggiano veloci.
Sul versante opposto della valle Varaita è ben visibile la dorsale che a partire dal Birrone tocca Rastcias, Cugulet e le due punte del Nebin. A nord, dietro la splendida Testa di Garitta Nuova ammantata di neve, appare e scompare la cima del Monviso.
Poco più in basso un’alta croce metallica ricorda il distacco della valanga che nel 1885 distrusse tre frazioni di Frassino.
Qui decidiamo di scendere alcuni metri per la pausa pranzo al riparo dal vento che ci concede una tregua per poter gustare la sorpresa pasquale di Maria: torta di nocciole con zabaglione al marsala, servito in bicchiere con tanto di cucchiaino, robe da far cadere in tentazione chi da settimane rifiutava i dolci in periodo quaresimale, ma visto che c’era il “San Baglione” trattavasi di colpa minore.
Intanto si alza un vento gelido e non ci rimane che fare a ritroso il percorso effettuato all’andata fino al Colle del Prete sulla cresta spazzata dal gelo.
A questo punto imbocchiamo il sentiero in discesa a sinistra della strada, palina in legno per Dragoniere, sentiero U1 dal Colle di Gilba che più avanti si trasforma in strada e poi nuovamente in sentiero. Lo seguiamo con un po’ di difficoltà superando rivoli e ruscelli fino a Meira Bianca (1525). Proseguiamo per imbatterci in una vecchia meyra malandata con davanti uno spettacolare abbeveratoio scavato in un enorme masso monolitico con il getto della fontana che attraversa una grossa losa messa in perpendicolare, una meraviglia.
Proseguiamo fino a Meyra del Pian (1539 m) da cui parte un lungo tratto di sentiero fiancheggiato da una serie di bellissimi frassini enormi a formare un viale fino ad arrivare a Meyra la Porta (1420 m) da cui il sentiero prosegue tenendo sempre la destra fino a un successivo trivio dove imbocchiamo il sentiero al centro, direzione Serre. Per un lungo tratto il sentiero continua nel bosco fiancheggiato da muretti a secco, con a volte pietroni che sporgono a formare scalinate per salire ai terrazzamenti sovrastanti. Arriviamo così a Serre Superiore (1419 m), bella borgata con caseggiati ben ristrutturati e all’uscita troviamo il cartello per Becetto, 45 minuti: sconforto generale, ma quando arriviamo alla macchina...?!
Ripartiamo, ognuno mugugnando per conto proprio e inventandosi mentalmente possibili scorciatoie fino a trovare veramente, più avanti, una deviazione a destra con l’indicazione per Ruà, che imbocchiamo decisi per scoprire che trattasi di un tratto ripidissimo che in breve ci permette però di raggiungere una meira diroccata dalla quale, deviando a sinistra su una traccia quasi abbandonata, riusciamo a raggiungere la strada non asfaltata percorsa all’andata, a poche decine di metri dal parcheggio dove l’auto ci aspetta.
Respiro di sollievo, nuovamente grati alla panchina per sfilarci gli scarponi e non solo (vedi zaini e telefonini al centro della strada asfaltata), mentre dall’alto, sorpresa, meraviglia, iniziano a cadere rari fiocchi di neve.

Escursione effettuata il 5 aprile 2023
Compagnia dell'Anello formata da: Adriano, Angelo, Frank, José e Maria Teresa
Località di partenza: Borgata Ruà di Sampeyre (1538 m)
Punto più elevato raggiunto: Monte Ricordone (1764 m).
Dislivello cumulato in ascesa: 761 m
Sviluppo complessivo del percorso: 16,2 km
Tempo in movimento: 5h 20'
Difficoltà: E (vedi scala difficoltà)
fotovideocronaca
Tracciato gps
mappa satellitare wikiloc
percorso interattivo Relive


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