Anello del Monte Galero&Co, dal Colle San Bernardo di Garessio

Data 27/10/2022 | Categoria: Escursionismo

Siamo nuovamente in Valle Tanaro: come il serial killer, che sovente ritorna sul luogo del delitto, a distanza di una sola settimana la Compagnia dell'Anello, per l'occasione ampliatasi fino a 9 elementi, ritorna in quel di Garessio, capoluogo della su menzionata Valle.
Dal versante nord (sinistra idrografica) per la precedente escursione al Monte Antoroto, ci si sposta oggi sull'opposta sponda, per un bel tour sul Monte Galero, montagna alle spalle di Garessio che dà la possibilità, a dispetto del nome, di godere liberi e ampi orizzonti tra le Alpi Marittime e il mar Ligure, percorrendo un bell'anello in partenza dal Colle di San Bernardo. A dirla tutta pare certo che il suo nome non abbia nulla a che fare con le galere, ma abbia avuto origine dal nome “gal” per la presenza in loco, in un lontano passato, di una nutrita colonia di gallo forcello. Poi è stato inventato il fucile..
Raggiungiamo in auto il Colle San Bernardo di Garessio a m 957, attraversando la cittadina lungo la S.S. della Valle Tanaro, fin quasi alla fine dell'abitato, per poi risalire a sinistra lungo i tornanti che portano al Colle; qui persiste una fitta nebbia, che fortunatamente dopo qualche passo si andrà diradando, fino a scomparire del tutto.
Il colpo d'occhio è a dir poco traumatico: quello che solo un paio di decenni fa era un bellissimo punto di transito (la strada conduce infatti alla riviera ligure di ponente, nella ridente cittadina di Albenga), animato da due rinomati ed accoglienti alberghi-ristorante, è ora ridotto ad un lercio immondezzaio, con le suddette strutture fortemente vandalizzate (vetri rotti e porte sfondate), ormai destinate a diventare dei ruderi. Su tutta l'area regna un cupo silenzio che sa di sconfitta e abbandono.
Parcheggiate le auto nell'ampio piazzale dell'ex ristorante, attraversata la strada asfaltata, cominciamo a salire lungo una sterrata che, in direzione ovest - oltrepassata una delle imponenti pale eoliche, che qui trovano venti favorevoli per la produzione di energia pulita - s'inoltra con moderata pendenza in una boscaglia costituita da svariate latifoglie d'invasione, qualche conifera (abete rosso) d'impianto artificiale, e abbondante sottobosco con cespugli di nocciolo.
Dopo il vicino Poggio Coppa d'Oro m 985, la strada giunge ad un trivio che un cartello segnaletico indica con il nome di Bocchino delle Meraviglie m 1212; proseguiamo ora per qualche centinaio di metri in falsopiano, sempre direzione ovest, fino a che la strada, via via sempre più malridotta, ha un'improvvisa impennata, poi un tornante che rimanda per un tratto in direzione opposta, fino a giungere ad una palina segnaletica sulla sinistra, indicante la scritta “Passo delle Caranche - Monte Galero”.
E' questo il tragitto che dovremo percorrere, ed è esattamente in questo punto che, al ritorno, si chiuderà l'anello; il sentiero, ben tracciato e segnalato (tacche di vernice biancorossa “Alta Via dei Monti Liguri”), s'inoltra, con diversi saliscendi, in una lussureggiante faggeta praticamente in purezza. Stiamo percorrendo, con andamento SO, un interminabile traverso lungo il versante NE del Monte Galero (o Galè) e, qua e là, s'incontrano già dei curiosi monoliti, non molto alti, caratterizzanti soprattutto il versante ovest della montagna, che i locali chiamano “gendarmi”.
Si giunge quindi al Passo delle Caranche m 1411, ove siamo subito attirati dall'affascinante silhouette del vicino Pizzo Castellino m 1441, di cui raggiungiamo la vetta percorrendo una traccia che negli ultimi metri s'inerpica su roccia ben appigliata, con qualche punto esposto.
Ritornati al Passo, un boccone di colazione rigenerante, poi proseguiamo lungo il sentiero che con una salita mozzafiato, direzione NO, va a spianare in corrispondenza di un esiguo balcone, costituente il Monte Fuetto m 1532, dal quale abbiamo una bella visuale dell'ultima parte della salita verso la meta principale, il già più volte menzionato Monte Galero, nonché del sottostante entroterra ligure.
Da questo momento il sentiero seguirà fedelmente l'ampio crestone che fa da spartiacque tra il Mar Ligure e il Mar Adriatico, nonché da confine tra i Comuni di Garessio, Regione Piemonte, e Nasino, Regione Liguria.
Con un'ultima ripidissima, faticosa ed interminabile rampa, siamo finalmente sulla vetta del bifido Monte Galero o Galè, esattamente la sua Cima Est m 1708, sormontata dalla consueta croce.
Se verso il mare la densa foschia non ci permette di vedere molto, verso nord possiamo deliziarci con la lunga catena del versante sinistro idrografico della Valle Tanaro, Pizzo d'Ormea, Mongioie, Antoroto e Mindino sopra tutti.
Con una breve traversata in facile cresta raggiungiamo poi la Cima Ovest (o Galerotto) m 1703, per poi ritornare al colletto tra le due cime e discendere (palina segnaletica) in direzione ovest il tracciato denominato “sentiero dorsale del Monte Galero”, che si sviluppa sul versante ligure dello stesso.
Il tratto è ripido (mai pericoloso; occorre solo un po' d'attenzione, a pochi metri dalla cima, in caso di terreno bagnato, dove il sentiero attraversa un lastrone roccioso), ma anche il più spettacolare dell'intero anello in quanto caratterizzato dai bizzarri affioramenti di vistose strutture rocciose (alte fino a 25-30 m) note come “Brecce del Galero” o “Gendarmi di Pietra”.
Giunti al colletto, dal quale inizierà la discesa lungo il versante opposto a quello della salita, la maggioranza del gruppo si sistema per concedersi la consueta pausa pranzo.
Fanno eccezione tre elementi, sicuramente affetti dalla patologia qualificata come “puntite” (in più, da queste parti, aggravata dalla “gendarmite”), i quali vanno alla “conquista” del vicino Monte Fontanette m 1560, nonché di alcuni roccioni (appunto “gendarmi”) di non banale salita e discesa.
Il sentiero del ritorno, sempre in faggeta, contorna i versanti, prima ovest e poi nord del Galero, fino a giungere al Prato del Poco m 1284; da qui ha inizio una pista forestale per l'esbosco del legname, inizialmente in buono stato, per poi degradare a sentiero-mulattiera a causa dell'abbandono, per cui la foresta si è ripresa quello che già era suo.
Dopo un tratto in discreta salita, eccoci alla palina segnaletica ove, come già detto, chiudiamo questo fantastico anello.
Un caro saluto all'amica Evelina che abbiamo avuto il piacere d'incontrare a Garessio durante il nostro rientro a Cuneo:

Escursione effettuata il 27 Ottobre 2022
Compagnia dell'Anello formata da: Adriano, Angelo, Antonio, Franco G, Frank, José, Luisa, Maria Teresa e Meo
Località di partenza: Colle di San Bernardo 957m
Punto più elevato raggiunto: Monte Galero 1708m
Dislivello cumulato in ascesa: 1002m
Sviluppo complessivo del percorso: 17,2 km
Tempo in movimento: 5h 30'
Difficoltà: E (EE il tratto per la vetta del Pizzo Castellino) vedi scala difficoltà
fotovideocronaca
Tracciato gps
mappa satellitare Wikiloc
percorso interattivo Relive


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