Un anello da Oulx al Forte di Chateau Beaulard. Il tiglio di Villaretto.

Data 18/10/2022 | Categoria: Escursionismo

Un anello da Oulx al Forte di Chateau Beaulard. Il tiglio di Villaretto.

Località di partenza: Primo tornante della strada Oulx -Cappella della Cotolivier mt. 1185
Dislivello complessivo: mt. 500
Tempo complessivo: 5 ore e 15 minuti c.ca
Difficoltà: E
Riferimenti: Carta dei sentieri e stradale 1:25.000 n° 2 Alta valle Susa – Alta val Chisone Fraternali Editore

Il crinale che da Oulx s’eleva separando la valle della Dora da quella della Ripa presenta un primo rilievo sul quale s’erge la chiesetta della Madonna della Cotolivier raggiunta da uno stradello che partendo da fondovalle tocca per via piccoli nuclei abitativi. Mentre i pendii che degradano nella valle della Ripa sono aperti e soleggiati, quelli sul versante Dora sono ricoperti da fitte foreste di conifere e latifoglie.
In questo itinerario, percorso un tratto di strada in direzione della cappella della Cotolivier, al primo tornante la si abbandona prendendo lo stradello che in breve porta alle poche case di Villaretto dove sorge un tiglio centenario. Scesi poi al fondo, alla chiesetta della Madonna della Neve, lungamente si prosegue non lontano dal corso della Dora, raggiungendo più avanti il bivio dove si lascia la traccia che prosegue sul piano per il sentiero che addentrandosi in una stretta gola esce di sopra alla borgata di Chateau Beaulard dominata verso valle dal mammellone detto “Il Forte”, meta di questo itinerario, che si raggiunge. Ritornati alla borgata si rientra alla strada per Oulx per altra via sviluppando così un anello.
Dato che si parte da fondovalle, questo itinerario si presta ad essere effettuato in una bella giornata autunnale, per la mitezza del clima, per il contrasto cromatico dei colori dato dal “foliage”, dall’azzurro del cielo e dal bianco della prima neve sulle cime.

Giunti a Oulx, in alta valle di Susa, alla rotonda al centro dell’abitato si esce alla prima e superato il ponte sulla Ripa si prende a sinistra seguendo l’indicazione per la Cotolivier. La strada da subito sale costeggiando per via condomìni e villette. Lasciandoli si restringe e proseguendo per poco si raggiunge in breve il primo tornante dove nei pressi si può lasciare l’auto.
Le indicazioni sul posto suggeriscono come raggiungere Villaretto. Uno stradello pianeggiando s’inoltra nel bosco e superato più avanti un rigagnolo perviene in breve a questo abitato. Fuori le poche case si prende il sentiero 739, che porta al "Percorso Natura" a fondovalle, alla chiesetta della Madonna della Neve, mentre per quello che prosegue in piano, verso il secolare tiglio, si tornerà. In alternativa, al maestoso albero, il sentiero 739B porta direttamente a fondovalle passando per il rilievo della Roche Mayor. Il segnalato sentiero, ampio, evidente, traversa tra le praterie oggi lasciate all’incuria e con una lunga diagonale discendente raggiunge al fondo la chiesetta della Madonna della Neve qui immettendosi sullo stradello proveniente da Oulx. Stando mediamente non lontano dal corso della Dora questa traccia traversa lungamente per boschi e praterie. Passando più avanti per l’abitato di Beaulard, sempre mantenendosi non lontano dal corso d’acqua, terminerà alla fontana Giolitti di Bardonecchia rasentando per via il forte di Bramafan.
Piacevolmente si percorre un lungo tratto di questo itinerario che procedendo tra i boschi ai piedi del pendio costeggia per un po' la linea ferroviaria e l’autostrada. Giunti più avanti ad un aperto quadrivio presso un’area di sosta, dove termina il sentiero 739B, si prosegue ancora per poco sul fondovalle, sino alle successive indicazioni, avendo già in vista i due mammelloni che identificano il Forte strapiombanti sulla Dora. Qui giunti lo si abbandona prendendo a sinistra per Chateau Beaulard. Al bivio che segue ancora si prende a sinistra la traccia che progressivamente si porta nel bosco in direzione della stretta gola che occorrerà risalire per raggiungere l’abitato. La traccia, ampia, sempre evidente, s’incunea nella forra con tratti assai ripidi e stancanti e zizzagando lungamente nel boscoso pendio guadagna nel procedere progressivamente quota. Le svolte terminali ravvicinate consentono di uscire su un colletto con già in vista le case di Chateau Beaulard. Un ultimo traverso pianeggiante per praterie lasciate all’abbandono porta la traccia nei pressi del ponte sul rio dove parte lo stradello che poi si percorrerà per tornare con la vicina deviazione per salire al colletto Pourachet e alla chiesetta della Cotolivier. Oltrepassato il ponte conviene prendere lo stradello basso, quello che permette di addentrarsi tra le case del villaggio, con le fioriere, le fontane, gli angoli caratteristici e la notevole chiesa col campanile.
2 ore e 30 minuti dal primo tornante sulla strada Oulx – Cotolivier.
Come si esce dall’abitato subito appare la notevole mole del Forte, un grosso mammellone privo di vegetazione. Per strada, per sentiero, per prati senza alcuna difficoltà si scende alla massima depressione sino ad intercettare la traccia che porta in vetta a questo storico Forte. Lo stradello che s’addentra, subito facendosi sentiero, traversa in ascesa sull’arido, assolato pendio portandosi al colletto che separa i due rilievi che identificano il Forte. Qui giunti, piegando a sinistra, in breve si raggiunge la croce in legno eretta sulla cima. Panorama ampissimo sui monti, sulla valle, sulle borgate e sui pendii ammantati di boschi.
45 minuti c.ca da Chateau Beaulard.
Scesi dal Forte, ritornati per la stessa via a Chateau Beaulard, si esce dall’abitato sino al ponte sul rio dove si prende lo stradello sterrato che riporta al punto dal quale si è partiti. Questa notevole traccia, subito incrociando il Sentiero Balcone e incontrando per via prima la Cappella Cote Rouge, poi la Chapelle ‘d Buchar, traversando lungamente in piano raggiunge, di molto più avanti, l’indicazione per scendere a Villaretto nel punto in cui sorge una bacheca. Qui giunti, lasciato lo stradello che prosegue in direzione della Fontana del Buon Vino e di Pierremenaud innestandosi poi sulla strada che da Oulx sale alla chiesetta della Cotolivier, si prende a sinistra il sentiero B4/UD2/739 per Villaretto, ampio segnato, sempre evidente, che alternando tratti in piano ad altri dove si scende, lungamente traversando nel bosco termina poco prima della borgata nei pressi del tiglio centenario che merita essere visto. Attraversate le poche case, dove questo anello si chiude, ripercorso lo stradello, in breve si raggiunge il primo tornante della strada che da Oulx sale alla cappella della Cotolivier.
2 ore c.ca dal Forte di Chateau Beaulard

Storia del Forte di Chateau Beaulard
E’ il giugno del 1593. I cattolici Savoia, appoggiati dagli spagnoli, hanno appena sottratto il forte di Exilles ai francesi. Per controllare l’alta valle di Susa il comandante francese Lesdiguierès commissiona all’ingegnere militare Bonafous una fortificazione che viene costruita su un roccione a mt. 1425 di quota posta a nord dell’abitato di Chateau Beaulard, roccione chiamato ancor oggi “Il Forte”.
Da un verbale di sopralluogo del 1600, tratto dal “Livre du Roi” (Archivio municipale di Briancon”, risulta che il forte costò 5765 scudi e 30 soldi. Per realizzarlo il roccione venne scavato in vari punti al fine di renderlo più accessibile. Il Forte era circondato da due palizzate concentriche, di cui quella esterna era lunga 456 metri ed era munita di due torricelle. In corrispondenza delle porte, che erano inglobate in un corpo di guardia, c’era un fosso superabile con un ponte levatoio.
Nei lati ovest e sud erano previsti tre bastioni detti rispettivamente Beaulard, Chateau e Oulx, mentre a nord il roccione strapiombava sulla Dora. Al centro fu costruita una torre massiccia alta 7 metri divisa in due piani e coperta da un tetto, due forni con annessa panetteria ed un capannone adibito a magazzino. Il pavimento di queste strutture era in legno.
Per il riscaldamento furono costruiti 6 camini e per la raccolta dell’acqua fu ricavata nella viva roccia una cisterna profonda più di 5 metri: ancora oggi sono visibili tracce di essa. Il legname da costruzione, pietrame e sabbia furono fornite dai valligiani per ordine dei francesi.
Il complesso, degno di tutti rispetto, fu affidato al comando di Beauregard, detto “Capitan Michel”, anziano ufficiale ugonotto .
Il Forte fu abbandonato nel 1610 in seguito al trattato di Bruzolo che sancì un accordo tra i Savoia ed il re di Francia a scapito dell’alleata Spagna.


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