Anello del Monte Fautet, da Pralapia di Bobbio Pellice

Data 06/10/2022 | Categoria: Escursionismo

La Compagnia dell'Anello questa settimana amplia il proprio raggio d'azione con una suggestiva escursione il Val Pellice su percorso selvaggio nel vallone dei Carbonieri che raggiunge la bella conca dell’Alpe La Roussa ed il panoramico Monte Fautet con vista sui monti della val Pellice e sulle cime della Valle Po.
Ci dà lo spunto un recente giro di Carla e Carlo Manzone, sul quale abbiamo innestato un anello che raggiunge il rifugio Barbara, tornando poi al punto di partenza in località Pralapia, con discesa sulla strada della Comba dei Carbonieri.
Il punto di partenza, da Cuneo, si raggiunge viaggiando verso Saluzzo, continuando fino a Cavour dove si prende per Torre Pellice e proseguendo per Villar Pellice. Superato il paese, si seguono le indicazioni per il rifugio Barbara sulla sinistra. Dopo circa 5 km di stretta e ripida stradina asfaltata, si giunge in località Pralapia (1230m) ove, poco prima che la strada attraversi il rio Guicciard, in prossimità del ponte, è possibile parcheggiare.
Da qui, zaino in spalla, imbocchiamo la mulattiera ben segnalata (palina) che con diversi tornanti e attraversando foreste di larici e torrentelli risale la Comba La Roussa e raggiunge la bella e ampia conca dell’Alpe La Roussa (1695m), al centro della quale spiccano alcune baite ben tenute.
Al nostro arrivo veniamo accolti dai quattro cani, di cui due maremmani, custodi del numeroso gregge di pecore che sta pascolando i pochi ciuffi erba ancora rimasti. Ci fermiamo timorosi, ma il pastore, un simpatico ragazzo di Bobbio Pellice, ci rassicura e ci spiega che la stagione dell'alpeggio è ormai finita e sta preparandosi a scendere con il gregge in paese. Ci indica pure il percorso migliore per salire al Colle e alla cima del Monte Fautet, che di qui è ben visibile.
C'incamminiamo dunque sulla bella carrareccia che attraversa l'Alpe, sale con tre tornanti e punta decisamente in direzione Sud-Ovest tra radi larici. Giungiamo così ad una bella radura nei pressi della quale si dirama la mulattiera per il Fautet mentre la strada, che riprenderemo al ritorno, prosegue verso il rifugio Barbara.
Vista l'amenità del luogo, decidiamo di fare una sosta per la colazione e, nel frattempo, uno dei due cani maremmani, un poderoso maschio, ci raggiunge e tranquillamente si aggrega al nostro gruppo condividendo con piacere alcuni assaggi della nostra colazione. Ci seguirà poi fino al colle per tornarsene infine al gregge attraverso una scorciatoia.
A monte della radura troviamo la palina indicante l'inizio dell'ascesa al Fautet con un ponticello ad un'arcata in pietra che permette di attraversare il Rio Porsel.
La bella mulattiera sorretta da muri in pietra è in evidente stato di abbandono, le piante sono cresciute sul tracciato e i muri di sostegno sono parzialmente crollati restringendone la sezione utile. Essa sale al Colle Fautet (2065m) fino in corrispondenza di quella che era la stazione di monte della teleferica.
Si tratta di un edificio che si presenta ancora in buono stato di conservazione al cui interno si trova il basamento che sorreggeva la parte meccanica, con la puleggia motrice e la corona dentata ancora presenti. La teleferica proveniva da Crosetta, sul fondovalle della Comba Carbonieri, ed era utilizzata per rifornire la 150° batteria campale della Guardia alla Frontiera (Corpo del Regio Esercito Italiano).
Girando sul retro della stazione seguiamo una traccia che in ripida salita ci porta in cima al Monte Fautet (2125m) dove, a valle della cresta pianeggiante, s'intravedono alcune delle quattro piazzole che ospitavano i cannoni di questa postazione militare. Si trattava di una batteria all’aperto di cannoni a grande gittata, allo scopo di battere i colli di confine con la Francia.
Questa sommità, oltre all'interesse storico-militare, offre anche un bellissimo panorama, da un lato sulla borgata di Eyssard e sul versante della Valpellice del gruppo Cornour-Bucie, dall'altro sulla Sea Bianca, Monviso e Granero.
Ridiscendiamo alla sterrata proveniente dall’Alpe La Roussa e la seguiamo nei tornanti in costante ascesa fino ai 1949m del colletto che interseca la strada proveniente dal rifugio Barbara che sale al Pian delle Marmotte e al Rifugio Barant.
Da questo punto è tutta discesa. Ci concediamo quindi una meritata sosta per il pranzo su comode panche ricavate da tronchi d'albero dopodiché scendiamo all'amena location del rifugio Barbara, che troviamo aperto per un ottimo caffé.
Ci aspetta ora il tratto forse più monotono dell'intero percorso: i 5 km di discesa nella Comba dei Carbonieri da percorrere interamente sulla carrabile asfaltata poiché non ci sono sentieri alternativi, né scorciatoie. Ma alla fine, anche questo tratt, non è malaccio perché ci dà la possibilità di conoscere questa (per noi) nuova vallata e le belle borgate che si toccano durante il percorso: Grange del Pis, Ponset, Le Selle, Cialance, Giaven, Basso e, infine, Pralapia il punto di chiusura del nostro lungo, ma interessantissimo, anello odierno.
Escursione effettuata il 6 Ottobre 2022
Compagnia dell'Anello formata da: Adriano, Angelo, Franco e Maria Teresa
Località di partenza: Pralapia di Bobbio Pellice 1230m
Punto più elevato raggiunto: Monte Fautet 2125m
Dislivello cumulato in ascesa: 1040m
Sviluppo complessivo del percorso: 14,8 km
Tempo in movimento: 5 h
Difficoltà: E (vedi scala difficoltà)
fotovideocronaca
Tracciato gps
mappa satellitare Wikiloc
percorso interattivo Relive


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