sui monti di Trento: Cima Marzola 1738 m

Data 18/12/2007 | Categoria: Alpinismo

Rieccomi in terra trentina… sabato mattina, ore 8. La sveglia poco ortodossa mi riporta alla realtà dopo la stanca notte del viaggiatore… Vestizione, colazione e via, non vogliamo essere in ritardo…. Traffico, il traffico dei mercatini di Natale, sulla tangenziale di Trento passiamo a prendere la Linda intirizzita dal freddo, poi il Claudio che ci aspetta impaziente. E via, verso il rifugio Prati ai Bindesi.

Lungo la stretta stradina incontriamo il nostro eroe, Flavio “Sly” Cut-off, partito direttamente da casa sua per questa salita “scaramantica” per invocare la neve su Trento. Al parcheggio 611 m, ci riuniamo tutti, e siamo pronti a partire. L’aria è decisamente frizzante, saliamo per la comoda stradina nei boschi di faggi e abeti bianchi, con begli scorci sul Brenta. Prima del rifugio Maranza ci concediamo una sosta su un punto panoramico, a circa 1070 m, a picco sulla città di Trento, un sorso di the caldo, un corny, delirio ignuz, e si riparte.

La stradina si trasforma poi in sentiero, attraversando la montagna , si innalza di quota, tra rocce calcaree e mughi, e ritorna nel bosco di larici. Incrociamo il cippo del Sentiero Sartori, ed in breve siamo al bivacco Bailoni 1623 m. Il sole che scalda sul lato riparato dell’edificio ci invita a sostare qui per il pranzo, con vista Brenta. A parte qualche problema di congelamento alle manine della nostra Regina, la sosta è piacevole, e nonostante il freddo, l’umore è ben alto, del resto non può essere altrimenti con compagni di gita così..

Ripartiamo alla volta della Cima Sud, che raggiungiamo in meno di venti minuti, per cresta erbosa, trincee, affioramenti calcarei, mughi, appaiono i laghi di Levico e Caldonazzo, le montagne dell’Alto Adige, siamo in vetta. L’aria è gelida, ma il panorama circolare è fantastico, su monti e creste e valli che ormai mi stanno diventando famigliari. Saluto il Fravort ed il Gronlait, ricordi di fine estate, e le montagne di Asiago, il Piz di Levico e la Cima Manderiolo, testimoni di un sabato di novembre.

La cima Nord è lontana, ma vicina allo stesso tempo. E’ là, e ci chiama. Scendiamo alla Sella della Marzola 1692 m e risaliamo tra i mughi alla vetta principale di questa montagna che sovrasta di Trento. Il sole gioca a nascondino con qualche nube, regalandoci attimi di gelo, alternandosi al calore dei suoi raggi, creando contrasti, luci ed ombre e scherzi di colori verso occidente. L’aria fredda ci ricorda i rigori dell’inverno nonostante la poca neve, e presto ci spinge a prendere la via di casa.

Scendiamo per un sentiero militare, tra resti di trincee, bunker e postazioni della Grande Guerra il sentiero “Sartori”. Il cielo si vela, entriamo nel bosco, riecco il sentiero della mattina, riecco le foglie di faggio sulle quali ci divertiamo a fare rumore ad ogni passo, rumore di foglie secche che ci fa giocare e sentire un po’ bambini.

Il tramonto si accende dietro lo Stivo ed il Bondone, il Brenta con la sua regina Cima Tosa si colora di tonalità rosse la poca neve è accarezzata dai tenui raggi del sole che si abbassa sull’orizzonte, mentre il freddo si fa sentire sempre di più, ci entra nelle ossa, ma l’auto è vicina. Eccoci, alle ultime luci del giorno arriviamo al parcheggio.

Flavio prosegue nella sua discesa a piedi verso casa, noi saliamo in macchina, e dopo un ultimo incoraggiamento al nostro eroe, scendiamo a Trento, saluti, auguri, e poi via verso un’altra casa, coi ricordi di un’altra splendida giornata tra amici, nel nostro mondo fatto di creste, valli, boschi, ghiaccio, sole e freddo.

E del calore che crea dentro di Noi.

Data: 15/12/2007
Quota max: 1738
Partenza da: rifugio Bindesi
Quota partenza: 611
Dislivello: 1170
Zona: monti di Trento
Difficoltà: E

Album Foto


Notizia proveniente da ..:: LaFiocaVenMola ::..
http://www.lafiocavenmola.it

L'URL della notizia è:
http://www.lafiocavenmola.it/modules/news/article.php?storyid=1074