Sentieri fenogliani dei partigiani di Langa

Data 27/04/2022 | Categoria: Escursionismo

Dato il peggiorare delle previsioni meteo in montagna, la Compagnia dell’Anello ritorna a percorrere le vie di Langa e, ricorrendo il centenario della nascita di Beppe Fenoglio, abbiamo scelto un anello sulle vie partigiane attorno alla Cascina del Pavaglione, nel Comune di Castino, dove Fenoglio ha ambientato “La Malora”, uno tra i suoi romanzi più celebri: “quasi tre anni sono restato al Pavaglione, e adesso ci manco da cinque mesi, ma mi sembra ieri sera che ci arrivai la prima volta”.
Dopo un suggestivo viaggio attraverso le Langhe: Farigliano, Dogliani, Roddino, Benevello raggiungiamo Trezzo Tinella e più precisamente la località Piasarin (621 m), un’area che offre una splendida vista panoramica sui territori circostanti, luoghi densi di storia e di ricordi della lotta partigiana, dove si celebra la Donna di Langa con un monumento bronzeo di Marco Gallo, per rendere omaggio a tutte le donne delle Langhe per il loro ruolo esercitato in questa terra.
Qui parcheggiamo e, in piacevolissima compagnia di Giovanna, Mary e Maria Teresa, iniziamo il nostro percorso sulla provinciale verso Mango dove, dopo poche centinaia di metri, imbocchiamo a destra una strada sterrata che in ombroso percorso ci fa risalire la collina fino ad un bivio con palina segnaletica della Strada Romantica delle Langhe e del Roero. La Strada Romantica delle Langhe e del Roero è un percorso fisico ed emozionale: oltre cento chilometri di strade e sentieri divisi in 11 tappe, incastonati in un paesaggio dal fascino irresistibile.
Noi proseguiamo a sinistra e ci inoltriamo sul sentiero che costeggia la vigna ormai con le gemme verdeggianti. Proseguiamo in leggera discesa fino a raggiungere una casa disabitata dove teniamo la destra per proseguire sul sentiero fino a raggiungere nuovamente la provinciale. La percorriamo per poche decine di metri e ci inoltriamo a sinistra sul sentiero che risale la collina e prosegue in un bel noccioleto che attraversiamo per poi scendere a sinistra, sotto bei ciliegi e meli in fiore, aggirando il cortile della cascina sottostante.
Arriviamo così nuovamente sulla provinciale al Pilone Chiarle (600 m) con la lapide in memoria di sette contadini che furono catturati in un rastrellamento e poi fucilati nel novembre del 1944, di essi solo Amilcare Prunotto, militava come partigiano nella X divisione Langhe.
Dopo un attimo di sosta riprendiamo il cammino sul piccolo sentiero alla destra della strada, ricco di pervinche in fiore, che costeggiando in alto la provinciale ci conduce verso San Donato di Mango, alla cappella di Nostra Signora del Deserto, costruita nel 1958 per iniziativa di privati del luogo (633 m). Risaliamo la strada che costeggia la chiesa fino a raggiungere un bivio in mezzo ai noccioleti che costeggiamo sulla destra fino all’ingresso di una cascina dove pieghiamo a destra in ripida discesa tra le vigne fino a raggiungere nuovamente il Pilone Chiarle.
Da qui prendiamo la strada sterrata che parte dall’incrocio e ci inoltriamo in discesa nel bosco accompagnati sulla ripa dai fiori di Moneta del Papa (Lunaria Tourn) fino a raggiungere il punto più basso dell’anello odierno per attraversare il rittano su ampio ponte ed iniziare la nostra risalita nel bosco in mezzo a tracce di fiori e attraversando un tratto di bosco ricco di mughetti quasi in fiore. Siamo su un tratto della Grande Traversata delle Langhe , “GTL”, che racchiude tutte le sfaccettature di un territorio dove ancora il rapporto tra uomo e natura è scandito dal ritmo delle stagioni, dalla luce del giorno e da atmosfere che paiono dimenticate.
Al culmine della salita troviamo il bivio tra S.Elena e Pavaglione, ci dirigiamo verso quest’ultima cascina bordeggiando una ripa ricoperta di Cardo Mariano (Silybum marianum) il cui nome si deve alla leggenda che le striature bianche di cui sono ricche le foglie siano dovute al latte versato dalla Madonna durante l’allattamento di Gesù in seguito alla puntura con le spine delle foglie. E’ una pianta officinale, usata per il trattamento delle affezioni a carico del fegato ed ha un uso alimentare fin dalla Roma antica.
Giungiamo infine alla Cascina del Pavaglione (644 m) che il Comune di Castino, ora proprietario dell’immobile, ha deciso di utilizzare quale luogo di incontro e di attività culturali, con momenti della vita di Beppe Fenoglio rievocati attraverso l’interpretazione pittorica di Massimo Berruti. Attualmente ospita la mostra fotografica “Posti della Malora” nel quadro dell’anno fenogliano “Beppe Fenoglio 22:Cent’anni di Beppe”.
Il borgo comprende anche un punto di ristoro «Pavaglione 2.5», locale gestito dall’associazione di volontari «Amici di San Bovo», ristrutturato dal Comune nella stessa sede dove fino agli anni ’20 del secolo scorso esisteva già un’osteria. Purtroppo sia il Pavaglione che il punto ristoro sono chiusi e non ci resta che proseguire il nostro cammino allietati dall’incontro con una magnifica coppia:mamma asina ed il suo puledrino con ancora il pelo arruffato e la tipica croce nera dell’asino amiatino sulla schiena: uno spettacolo!
Risaliamo il bosco sopra la borgata su bella stradina, superiamo un ampio prato in declivio con vista spettacolare sulle colline oltre il Tanaro e proseguiamo nuovamente nel bosco tenendoci a sinistra al primo bivio che incontriamo per risalire il Bric Boscasso (712 m) e poi scendere fino al bivio successivo che a sinistra ci porta, in breve, su bella stradina pianeggiante affiancata da meli in fiore, al punto panoramico della Strada Romantica (689 m). Si tratta di uno degli 11 punti panoramici di sosta e osservazione della Strada Romantica, uno per ogni tappa, che invitano i visitatori a regalare un po’ di tempo a sé stessi, con la discreta presenza dell’albero parlante, uno degli aspetti più poetici dell’allestimento, che affida alle sue foglie il racconto del territorio attraverso brani letterari, e la “panca romantica” per la sosta, progettata per una comoda seduta a coppia e realizzata in metallo trattato per infondere leggerezza al manufatto.
Dopo la dovuta sosta ritorniamo sui nostri passi fino al bivio precedente e proseguiamo verso la Cascina Langa che vediamo in fondo all’ampio anfiteatro di collina in parte chiuso per la costruzione della nuova cantina Gaja che costeggiamo fino a raggiungere la Cascina Langa, anch’essa presente negli scritti fenogliani, in particolare in “Il partigiano Johnny”. “La padrona era una delle più forti, ardite e cupide donne della collina”. Ne percorriamo la strada di accesso fino alla provinciale sottostante e di lì in poche centinaia di metri finiamo l’anello odierno al parcheggio delle auto.
Ora non ci rimane che raggiungere un altro posto incantevole per la pausa pranzo, la Cascina Pajanot dove gentilmente ci aspettano per gustare la loro ottima cucina ed a visitare il loro magnifico nuovo Agriturismo con camere, brindando a spese di Frank, neo-settantenne della Compagnia!
Escursione effettuata il 27 Aprile 2022
Compagnia dell'Anello formata da: Adriano, Angelo, Frank e José, con la graditissima partecipazione di Giovanna, Mary e Maria Teresa.
Località di partenza: Trezzo Tinella, Monumento Donna di Langa (621m)
Punto più elevato raggiunto: Bric Boscasso (712 m)
Dislivello cumulato in ascesa: 332m
Sviluppo complessivo del percorso: 9,4 km
Tempo in movimento: 3h 00'
Difficoltà: T (vedi scala difficoltà)
fotovideocronaca
Tracciato gps
mappa satellitare Wikiloc
percorso interattivo Relive


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