Un anello per la cappella della Cotolivier da Chateau Beaulard

Data 02/11/2020 | Categoria: Escursionismo

Un anello per la cappella della Cotolivier da Chateau Beaulard

Località di partenza: Chateau Beaulard mt. 1400
Dislivello: mt. 700
Tempo di salita: 2 ore e 15 minuti c.ca
Tempo di discesa: 1 ora e 30 minuti c.ca
Difficoltà: E
Riferimenti: Carta dei sentieri e stradale 1:25.000 n° 1 Alta valle Susa Fraternali Editore

La cappella di Notre Dame de Lumiere, ovvero Nostra Signora della Luce, si trova sulla prima elevazione del lungo crinale separante a Oulx, in alta valle Susa, la valle della Dora da quella della Ripa. Vi si giunge percorrendo una strada e alcuni sentieri salgono a questo piccolo edificio sacro partendo dagli abitati di fondovalle. La vetta, facile da raggiungere da tutti i versanti, è meta degli escursionisti e degli amanti la mountain bike nella bella stagione, mentre d’inverno viene spesso raggiunta con le ciaspole o con gli sci. In questo itinerario si parte dall’abitato di Chateau Beaulard e sia per ascendere che per tornare si percorrono i pendii che degradano nella valle della Dora. Ricoperti da fitte foreste d’abeti e di larici, s’aprono di tanto in tanto ad amene radure pascolative, mentre quelli della valle della Ripa, più impervi e soleggiati, erano un tempo costellati di insediamenti e borgate oggi tutte disabitate.
Si sale a questa cappella per l’ampia e aperta visuale che s’apre ampissima sulla media e alta valle di Susa e sull’estesa cerchia di monti che la racchiudono a cominciare dall’incombente Chaberton.

Giunti a Oulx, in alta valle Susa, si prosegue seguendo il corso della Dora in direzione di Bardonecchia sorpassando per via case isolate e le borgate di Signols e Savoulx. Più avanti, all’inizio dell’abitato di Beaulard, lasciata la statale e oltrepassata la ferrovia al sottopasso delle stagioni, si prende la strada che sale a Chateau Beaulard che attraversata la Dora prende a salire ripida con ripetute svolte un boscoso pendio in direzione di questa frazione di Oulx. Alle prime case si prende a destra lasciando l’auto all’ampio parcheggio predisposto a monte dell’abitato nel punto in cui sorge l’indicazione per raggiungere il rifugio Rey.
Si percorre invece lo stradello che si porta verso il rio che si supera su un ponte di legno oltre il quale trascurata la traccia che scende direttamente a Oulx e quella che porta a Pierremenaud, si prende verso monte salendo alla successiva indicazione dove si prosegue per la cappella della Cotolivier perché per il Sentiero Balcone, il 715, si tornerà. La traccia che porta al colletto Pourachet, sul crinale tra le due valli, che ora si percorrerà, sempre ben segnata di biancorosso e segnalata a tutti i bivi in modo tale che non è possibile sbagliare, per un buon tratto assai ampia, quasi uno stradello, prende a salire un boscoso pendio, dove a macchia s’aprono aperte radure pascolative, sostanzialmente sempre tenendo la linea di massima pendenza. L’ascesa, nell’ombroso lariceto, guadagnato un primo bivio prosegue sempre seguendo le segnature sugli alberi che ripetutamente si ripresenteranno puntuali per tutta la durata del percorso, anche il quello di ritorno.
Mai cessando di salire si raggiunge presso un rigagnolo un quadrivio di sentieri dove si continua verso monte per il colletto Pourachet e la Cotolivier allentandosi un tantino la pendenza quando si attraversano le radure pascolative che s’aprono nel bosco. Lungamente continuando si perviene infine all’ultimo tratto, una balza superata che si ha si raggiunge il colletto Pourachet, che immette nella valle della Ripa, dove d’improvviso appare l’incombente mole dello Chaberton. Di poco sotto, presso delle indicazioni, transita lo stradello che sale da Oulx passando per Pierremenaud e Vazon che appena più avanti porta allo slargo dove è interdetto proseguire. Piegando a sinistra e percorrendo fedelmente, con alti e bassi, il panoramico, boscoso crinale, in breve si raggiunge la cappella della Cotolivier mt. 2104 dove è stata allestita una piccola area di sosta. Da questa irrilevante vetta la vista s’apre ampissima sulle valli e sui monti che le coronano: da una parte sullo Chaberton, sulla Clotesse, sulla Grand Hoche e sulle vette della conca di Bardonecchia, dall’altra sul Seguret, sul Vallonetto, sulle cime del crinale Susa – Chisone, Argentera – Thuras sino alla piramide del Pic de Rochebrune.
2 ore e 15 minuti c.ca da Chateau Beaulard.
All’opposto parte il sentiero 716 che scende a valle, verso Vazon. Si percorre fedelmente il ripido e scavato crinale discendente prestando alla bisogna la dovuta attenzione. In caso di neve o con il bagnato conviene utilizzare la strada, come suggerito. Raggiunto il primo tornante, oltre il quale la pendenza s’affievolisce, proseguendo se ne rasenta un altro terminando più sotto la traccia sulla strada nel punto in cui sorgono ancora delle indicazioni. Trascurata quella che dall’altra parte scende a Vazon si rimane sulla strada sino al primo tornante che s’incontra a monte del quale è stato predisposto un parcheggio. Ignorato lo stradello che porta al rifugio Rey e alla Croce Turin, prestando la dovuta attenzione non è difficile scorgere, pochi metri più a valle, una traccia di sentiero alla partenza privo di indicazioni e segnature. Questo si prende. Fatta la svolta un traverso nella pineta porta al bivio dove sulla destra si va a Vazon, mentre a sinistra si torna a Chateau Beaulard come riportato da un’indicazione e dalle ripetute segnature in biancorosso che si ripresenteranno puntuali scendendo.
Quello che ora si percorrerà, un tratto del Sentiero Balcone, è certamente una delle cose più significative dell’intero percorso. Ampia, sempre evidente, ben segnata, la traccia s’addentra lungamente in una fitta foresta d’abeti e larici sostanzialmente sempre mantenendosi lungamente pianeggiante, con alcuni tratti dove di poco si sale o si scende tanto per aggirare delle asperità. Superati alcuni rigagnoli, incontrati per via dei pianori dove la foresta lascia il posto a radure pascolative, in progressione la piacevole traccia traversando si porta in direzione di Chateau Beaulard diventando nell’ultimo tratto assai più ampia, quasi uno stradello. Nel punto in cui si scorgono in basso le case della borgata, per un tratto si scende ripidi terminando più sotto al bivio incontrato salendo, nel punto in cui questo anello si chiude. Attraversato sul ponte il rio in breve si raggiunge il parcheggio a monte dell’abitato.
1 ora e 30 minuti c.ca dalla cappella della Cotolivier.

Per scendere a Chateau Beaulard in alternativa si può prendere lo stradello, corrispondente al sentiero 750, che parte al parcheggio sulla strada che da Vazon sale alla Cotolivier. Per via si incrocia la Croce Turin eretta in ricordo di un bimbo, Pietro, di 8 anni che qui morì colpito da una bomba il 7 giugno 1926. (Così recita l’iscrizione).
Dal parcheggio si raggiunge la croce in c.ca mezzora.


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