Anello del Bric dei Crovi, Noli e Castello di Monte Ursino, da Voze

Data 05/10/2019 | Categoria: Escursionismo

Quando nelle nostre vallate alpine il tempo comincia a rinfrescare, è ora di andare a cercare qualche sprazzo d'estate in qualcuno dei bei percorsi della vicina costa ligure. Oltretutto in questo periodo, con un po' d'anticipo, il corbezzolo comincia a maturare le sue deliziose bacche, colorando il bosco della macchia mediterranea con tutte le sfumature del giallo e del rosso.
L'obiettivo era di andare a vedere da vicino il Castello di Monte Ursino che svetta in posizione dominante, su una collina da cui prende il nome, a difesa del centro storico di Noli.
A dir la verità, d'accordo con mia moglie Maria Teresa, - con la scusa di assaporare i corbezzoli di cui è particolarmente ricco il bosco del Perasso sulle pendici del Bric dei Crovi e con l'innata mira di compiere un giro ad anello, complice anche la bella giornata, - l'abbiamo presa un po' alla larga, partendo da Voze, frazione di Noli che s'incontra salendo all'altipiano delle Manie.
Lasciata qui l'auto nel parcheggio a fianco della parrocchiale dedicata ai santi Pietro e Paolo (questa chiesa ha la caratteristica di avere il pavimento in salita, come il santuario di Sant'Anna di Vinadio), scendendo sulla stradina asfaltata che contorna in basso il campo sportivo e continuando in discesa verso Noli per 750m, dopo il terzo tornante, in corrispondenza di un vascone di cemento per la raccolta dell'acqua, di fronte ad un cancello e ad un sentierino che si stacca dalla carrabile verso il basso, s'individua a stento nella boscaglia sulla destra (nessuna indicazione) l'attacco di una traccia che diventa viepiù evidente man mano che si sale nel bosco del Perasso.
Agli incroci successivi s'incontrano sempre le paline segnaletiche che guidano senza errore verso il Bric dei Crovi (386m), punto più elevato dell'escursione e felice punto panoramico sulla costa fino a Genova e oltre e sulle Alpi Liguri fino alle lontane Marittime.
Dopo una scorpacciata di gustosi corbezzoli (attenzione a non esagerare perché, seppur blandamente, sono lassativi), continuiamo scendendo sul versante opposto del Bric dei Crovi incrociando il sentiero della mitica 24h di Finale in MTB che in questo punto ha il passaggio più apprezzato dai bikers poiché la discesa fino alle Manie avviene sul “toboga”, un sentiero tutto divertenti curve paraboliche.
E qui, a riprova che le colline del finalese hanno ben focalizzato la loro vocazione turistica, di appassionati delle “ruote grasse” ne abbiamo incontrato una processione, di diverse nazionalità, di tutte le età, tra cui molte donne.
Il sentiero sfocia ora nella bella carrareccia che collega l'altipiano della Manie al Semaforo (faro) di Capo Noli: la percorriamo verso sinistra fino al termine di un tratto in discesa ove confluiscono almeno quattro sentieri (due sulla destra facenti parte del tracciato della 24h e due sulla sinistra che scendono direttamente su Noli: il primo seguendo il vallone del Rio Acqua Viva e il secondo nel vallone del Rio San Michele).
La scelta più logica e comoda sarebbe quella di proseguire sulla carrareccia fino al Semaforo di Capo Noli e di lì scendere sul sentiero principale verso Noli, ma la curiosità di provare nuovi percorsi ci spinge ad imboccare il secondo sentiero sulla sinistra denominato Alta Via Golfo dell'Isola che ci porta ad intercettare più avanti il “Sentiero Amico”.
Questa nostra variante del percorso è sicuramente più adatta alla stagione estiva perché è completamente immersa nella fitta macchia mediterranea, con brevi scorci panoramici verso Noli e Bergeggi, ed effettua, in saliscendi, un traversone nei valloni Acqua Viva e San Michele, raggiungendo il versante orientale di Capo Noli, dove scende a ricongiungersi con la traccia principale che arriva dal Semaforo. Traccia che seguiamo brevemente verso destra per visitare le rovine della chiesa di S. Lazzaro e del lazzaretto e, ancora più oltre, i resti della chiesa in stile romanico di S. Margherita, a picco sulle falesie, da cui parte un breve anello verso l'Eremo del capitano D'Albertis, estroso personaggio qui vissuto all'inizio del secolo scorso studiando la flora e la fauna locale.
Torniamo quindi sui nostri passi scendendo verso Noli e la sua passeggiata a mare fino alla provinciale che sale a Voze, all'inizio della quale, sulla destra, un viottolo e una scalinata portano alla Chiesa del Vescovado.
Da questa diparte un panoramico percorso che sale prima al cimitero di Noli e poi al ben conservato Castello di Monte Ursino, eretto sulla sommità e costituito da un'alta torre cilindrica, circondata da massicce mura. Da questo nucleo principale discendevano due perimetri murari, in gran parte ancora oggi conservati, che abbracciavano tutta la collina e successivamente anche l'abitato a valle. Il castello e le mura di cinta del borgo, sono tra gli esempi di incastellamento medievale meglio conservati del Ponente ligure.
Di fronte all'ingresso del castello saliamo la ripida strada tra ville e ulivi fino ai 200 metri di quota presso il serbatoio dell'acquedotto con bella vista su Spotorno e Bergeggi. Continuiamo ora su sterrata ritrovando più avanti l'asfalto che ci conduce alla provinciale, seguendo la quale raggiungiamo Voze e concludiamo l'odierno ampio e variegato anello. Superfluo aggiungere che questo giro, o parte di esso, può essere iniziato in qualsiasi altro punto. Col senno di poi è consigliabile iniziarlo da Noli per fare la parte più importante di salita all'inizio, quando si è più freschi. Ma comunque è stato bello ed interessante anche così!

Escursione effettuata il 5 Ottobre 2019 da Adriano e Maria Teresa (Compagnia dell'Anello)
Località di partenza: Voze di Noli (SV) 239m
Punto più elevato raggiunto: Bric dei Crovi 386m
Dislivello cumulato in ascesa: 656m
Sviluppo complessivo del percorso: 12,7 km
Tempo in movimento: 4h 15'
Difficoltà: E (vedi scala difficoltà)

fotocronaca
Tracciato gps
mappa satellitare Wikiloc
trailer


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